"IO, CECCHI GORI, CONTRO TUTTI"
LA REPUBBLICA
28 Gennaio 1996
L' INTERVISTA I PADRONI DELLE TV
Il produttore parla della direzione di Tmc e dei contrasti con Rai e Finivest


IO, CECCHI GORI, CONTRO TUTTI

Curzi? Voleva altri soldi. Pavoni? Non sarà il direttore 'Anche Massimo D' Alema mi ha chiamato ' 'Avevo vinto anche il Giro d' Italia'

FIRENZE - "Una sfida pubblica con Curzi? Non ho tempo da perdere. Nel becerume non c' entro. Ci penseranno i miei legali. Quel che dovevo dire l' ho detto, in meno di due minuti, a Telemontecarlo, l' altra sera..." Vittorio Cecchi Gori è infastidito e un po' arrabbiato dalla "campagna di stampa", come la chiama lui, innescata da Sandro Curzi, l' ex direttore di Telemontecarlo, da lui licenziato una settimana fa. Il padrone di Tmc e di Videomusic, nonché presidente della Fiorentina e primo produttore cinematografico italiano, siede su una poltrona di velluto a Villa Cora, in mezzo al verde dei Colli. E' la stessa poltrona usata dall' imperatore del Giappone Akihito, quando tre anni fa venne a Firenze. Senatore (Cecchi Gori è anche senatore popolare) si dice che la cassetta con la sua intervista sia stata inviata 'in fotocopia' alle tv, come faceva Berlusconi... "Macchè Berlusconi. Io ho parlato a Tmc, a Videomusic e a Canale 10. Poi i giornalisti hanno chiesto che cosa avevo detto e qualcuno ha voluto la cassetta... Lui invece parlava e inviava". Nell' intervista accenna a stipendi d' oro a Telemontecarlo. Anche quello di Curzi? "Non voglio parlare di lui. Ma lo sa che tanti leader, politici e anche economici, a cominciare da D' Alema, mi hanno telefonato per dirmi che stavano con me?" D' Alema? Ma se ha telefonato a Curzi per solidarizzare con lui? "D' Alema, D' Alema... ho letto tante sciocchezze: qualcuno ha detto che il terzo polo è finito perché non c' è più Curzi. Ma che cretinate. Le chiedo: e che terzo polo sarebbe stato se a garantirlo doveva essere Curzi? La verità è che quando sono arrivato a Tmc ho trovato 70 miliardi di deficit e alcuni stipendi d' oro. Curzi aveva un doppio contratto: uno da giornalista più un altro con una società del gruppo residente a Monaco. Rimasi colpito e decisi di non rinnovarlo. Lui insisteva, chiedeva anche un sacco di soldi, quasi un miliardo. Ho detto di no...". Allora, è stata una questione di soldi? "No, non mi scandalizzo di una trattativa economica. E' che Curzi non andava più bene per Tmc, la sua mentalità non andava più bene. Volevamo una persona più giovane, che interpretasse meglio il modo in cui noi vogliamo fare queste tv.

Gli ho offerto un contratto in Italia come editorialista. Ha rifiutato. E allora, ognuno per la sua strada". Era una questione di mentalità o di fede politica? Il telekabulista non le andava più bene? "Senta, per darsi una verniciata politica lui va dicendo che io gli chiedevo in continuazione di distruggere Berlusconi. Pensava di essere diventato il mio uomo nel confronto con i politici... Ha capito? Io che sto tentando di spezzare il duopolio televisivo dovrei essere interpretato da Curzi?". Scusi, ma perché allora ha indicato Claudio Pavoni come nuovo direttore? Sarebbe lui, un giornalista mai stato in tv, l' uomo del nuovo corso? "Pavoni è stato tutto un malinteso. Noi volevamo assumerlo come giornalista delle nostre tv.

Qualcuno ha pensato che potesse prendere provvisoriamente il posto di direttore di Tmc. Ma non è così". Ah! Un malinteso... Lei pensa allora a qualcun altro? "Senta: faccio i più bei film italiani, concorro all' Oscar col Postino contro i grandi film americani tipo Apollo XIII o Braveheart, concorro anche all' Oscar come miglior film straniero con L' uomo delle stelle, sono in corsa per vincere lo scudetto e dovrei fare un Tmc di serie B o C? Via. Voglio grandi professionalità, penso o a una soluzione interna o a un grande giornalista che venga da fuori". Un nome. "Se, leggendo questa intervista, questo giornalista mi chiama e mi dice di essere pronto a venire a guidare la tv, io gli dico subito di sì. Chi è? Penso a uomini come Furio Colombo, giornalisti di questo livello". Lo dice oggi, dopo la grande polemica. L' hanno accusata di aver pensato alle elezioni in arrivo: terzo polo, polo di centro, un tg guidato da un kabulista non andava. "No. Io ho lavorato con Pasquale Squitieri e con Gabriele Salvatores, destra e sinistra. Ripeto: dietro queste gran polemiche, c' è solo un gruppetto, piccolo ma vociante di giornalisti che scrivono a comando. Sa lei a comando di chi". Provo a indovinare: l' onnipresente cavaliere. "I miei affari, il mio ruolo, tutto potete dire di me. Criticatemi, fate quello che volete: ma perché devo vedere portati sui giornali mia madre, mia figlia? Ci sono dei potentati che vogliono farmi fuori. Alzano il telefono e danno ordini. Oggi si utilizza la vicenda di Curzi, domani chissà. Sa che nessuno, dalla Rai o dalla Fininvest, mi ha chiesto una intervista? Anch' io ho diritto a far concoscere il mio punto di vista? O no? Lo dico qui, chiaro e forte: io resisto, il terzo polo si farà, non riusciranno ad abbattermi. Le rivelo un piccolo segreto: mi sono accorto che allo stadio c' era una telecamera della Rai centrata su di me per tutti i 90 minuti della partita. Erano lì pronti a riprendermi magari mentre facevo un gestaccio. Un occhio elettronico puntato su di me. Non ci ho visto più: e sì che io sono un pacifico, non ho mai picchiato nessuno, anzi una volta ho dato un pugno a Chiambretti. Ma confesso: sono costretto a stare sul chi vive, ce l' hanno con me". Lei si sente accerchiato. Attacca sempre il 'duopolio televisivo' . Non crede di esagerare? "Giudichi lei: il Giro d' Italia l' avevo vinto io, sì le riprese televisive erano state vinte dalle mie tv, contratto fatto, tutto a posto. Poi, dopo un mese e mezzo, mi chiamano e mi dicono che il Giro è una cosa istituzionale, che sarebbe stato meglio darlo alla Rai. Io avevo fatto un buon affare ma era anche un affare assai impegnativo economicamente per me, lo riconosco. Dico: se va a mamma Rai va bene.

Accetto l' idea di una tv nazionale, per famiglie, istituzionale. Poi scopro che l' hanno preso gli altri. Allora se la Finivest comanda a bacchetta anche la Rai io non ci sto e lotto". Riuscirà a entrare nell' asta per le pay per view il 15 febbraio? "Penso proprio di sì.

Sono in condizione di avere una tecnologia straniera. C' è Murdoch ma non solo lui. Siamo pronti: a settembre la copertura, l' illuminazione come si dice in gergo, delle nostre tv, Tmc e Videomusic, sarà del 90% del territorio nazionale il che vuol dire il 98% della popolazione. Non abbiamo le banche pronte a darci sette o ottomila miliardi come fanno con qualcun altro. Ma saremo pronti".

 

IL LICENZIATO LO SFIDA 'CHIEDO UN DUELLO TV' ROMA - Curzi nega le accuse di Cecchi Gori e sfida il suo ex editore a un duello tv su Telemontecarlo (ma Cecchi Gori nell' intervista qui sotto dice no al confronto via teleschermo). L' ex direttore delle news di Tmc replica così alle accuse del produttore sul vero motivo del licenziamento. "Il mio contratto con Tmc Italia - ha spiegato Curzi - al quale si aggiungeva fino all' ottobre scorso una mia piccola consulenza con Tmc Globo a Montecarlo, non arrivava complessivamente a 280 milioni annui, beninteso lordi. Secondo i dati, sarei così al trentesimo posto nella graduatoria dei compensi dei direttori". Curzi aggiunge che entrambi i contratti che lo riguardavano "erano pagati in Italia e regolarmente denunciati al fisco. Ho affidato alla Federazione della stampa la tutela del mio buon nome. Il confronto tv - conclude - sarà l' occasione anche per spiegare perché il senatore ha impedito a un direttore di prendere commiato dal suo pubblico". "Il 'metodo Berlusconi' ha fatto scuola", è stato il commento di Vincenzo Vita, Pds, riferendosi alla videocassetta con le ragioni del produttore distribuita alle varie tv.

PIETRO JOZZELLI

>> Articolo segnalato da Carmela Zagarella (centro documentazione AME)