"La tv dia vero spazio ai giovani"
AVVENIRE
17 Aprile 2001
INTERVISTA Parla Red Ronnie che da vent'anni fa programmi rivolti ai ragazzi. Stasera il suo «Roxy bar» chiuderà

«La tv dia vero spazio ai giovani»

«Non so se ci sarà posto per me nella nuova Tmc-Mtv ma so che voglio continuare a usare il video per aiutare gli adolescenti ad esprimere le loro identità»

È solo l'ultimo di una lunga serie di possibili paradossi televisivi: proprio nel momento in cui la nuova Tmc-Mtv punta a conquistare i giovani, potrebbe far fuori Red Ronnie. Cioè l'unico presentatore televisivo che è diventato vecchio occupandosi in tv di giovani. Negli anni Ottanta con Be bop a Lula su Italia 1 e negli anni Novanta con Roxy Bar, prima su Videomusic, poi su Tmc ed ora su Tmc2. Solo che quest'ultima dal Primo maggio lascerà il posto a Mtv, mandando a casa 45 persone. Quindi, quella di stasera, potrebbe essere l'ultima puntata del Roxy Bar di Red Ronnie. Forse per questo saranno ospiti tutti i sostenitori del programma: gli sponsor come gli amici Vasco Rossi, Elisa, Alex Britti, Ustmamò e Blu Vertigo.
Red Ronnie, la nuova Tmc ha deciso di far fuori anche lei?
Non lo so ancora. Ma so cosa voglio continuare a fare: una tv non urlata e che non contrappone i genitori ai figli, ma che comunica speranza ai ragazzi, dando loro la possibilità di comunicare soprattutto attraverso la musica dal vivo che è la maggiore espressione della cultura giovanile.
D'accordo, ma dove andrà? Su quale canale?
È un problema che per ora non mi sono posto. Oggi, grazie alle nuove tecnologie, è tutto più semplice. Non ci sono più solo le tv generaliste, ma anche quelle satellitari e tra poco quelle vie cavo. Per non parlare di internet. Che è una straordinaria forma di comunicazione: il mio sito (www.roxyweb.it) registra 14 milioni di "hit" al mese. Nel nostro futuro oltre alla globalizzazione e agli accordi economici tra giganti, ci sarà sempre più spazio per le proposte alternative. E quello che conterà sarà la credibilità di chi le fa.
Sarebbe diposto a fare la sua tv «alternativa» all'interno della nuova Mtv, che è un canale americanocentrico e tutt'altro che alternativo?
Ho incontrato il direttore generale di Mtv e gli ho consegnato molte e-mail dei miei telespettatori contro Mtv perché volevo che si confrontasse con un altro mondo giovanile. Non so cosa succederà. Ma so che non posso pretendere che mi ospiti nel suo palinsesto, se non crede che quello che faccio nei miei programmi sia giusto.
In questo periodo tanti canali televisivi tradizionali e satellitari vogliono conquistare i giovani. Ma guardando i loro programmi si ha il sospetto che i ragazzi interessino a queste emittenti solo perché fanno gola ai pubblicitari. Lei che da vent'anni fa trasmissioni rivolte ai giovani, che idea si è fatto al proposito?
Ho imparato a usare l'interesse delle aziende verso i giovani per fare cose diverse. Per esempio, la Tim mi ha chiesto di organizzare per l'estate un tour con gruppi di giovani emergenti. Significa che ha capito che non può più solo vendere prodotti ai giovani, ma deve anche dare spazio alla loro identità. In fondo è questo che io faccio in tv: do uno spazio ai ragazzi e agli artisti per esprimersi.
Già, ma nei suoi programmi Roxy Bar o Help! sembra che tutto abbia il medesimo valore: l'ultimo album di De Gregori come il singolo delle Lollipop; i quadri di Jovanotti come quelli di un pittore quotato.
Io chiamo solo persone che stimo. E poi credo che non si viva solo di musica impegnata. Il mio compito, comunque, non è giudicare. Ma dare alle persone uno spazio televisivo dove esprimersi.
E se il mondo televisivo le voltasse le spalle?
Farei altro. Come i progetti editoriali a fascicoli che ho fatto in questi anni e che hanno rappresentato la mia vera fonte di guadagno. E poi ho un sito Internet che funziona molto bene.
Gigio Rancilio
>> Articolo segnalato da FaustO