Dalla lettera all’e-mail

 

Un po’ di storia

Per meglio comprendere come si è giunti all’attuale formazione-istruzione in e-learning, è utile ripercorrerne le fasi e le azioni che l’hanno prodotta.
Un breve excursus storico consentirà di seguirne l’evoluzione per poi analizzarne l’attuale struttura. Tale digressione divide in tre periodi la storia dell’e-learning a partire dal primo, quello della formazione-istruzione a distanza (FaD,IaD) di prima generazione, per passare poi a quella di seconda e terza generazione.
La FaD di prima generazione ha inizio intorno al 1850 sotto il nome di”Istruzione per corrispondenza”. Era modo di insegnare ed apprendere che consisteva nell’inviare per mezzo posta i materiali di studio; questi erano supporti cartacei a stampa, che l’allievo utilizzava in relazione ai propri bisogni, fruendone nei modi e nei luoghi a lui più convenevoli, inoltre con metodi di studio totalmente personali.
E’ un modello formativo scomponibile in quattro fasi:
-1 Fase di auto apprendimento: lo studente studia da solo il materiale didattico inviatogli.
-2 Fase di valutazione e auto-valutazione: lo studente esegue gli esercizi di valutazione in modo da auto-valutare il suo grado di conoscenze raggiunte.
-3 Fase di invio degli esercizi svolti (tramite posta) all’ente erogatore della formazione
-4 Fase di feedback dall’ente erogatore all’allievo.
Senza dubbio questo è il modello di formazione più semplice e utilizzava come tecnologia di supporto la posta, ed è proprio quest’ultima ha azionato la rivoluzione che ancora oggi è alla base dell’e-learning. Di fatti con tale mezzo per la prima volta si è avuta la separazione tra l’atto dell’insegnamento e quello dell’apprendimento, provvedendo all’istruzione delle persone senza la necessità che queste si incontrassero con gli insegnanti.
Più tardi, intorno agli anni venti del secolo scorso, ad affiancare la tecnologia postale arriva la Radio; è un ulteriore passo in avanti poiché permise di passare dalla comunicazione uno ad uno, differita e asincrona ad una comunicazione uno-molti, non differita e sincrona, con il limite di avere però una comunicazione monodirezionale.

Comunicazione uno a uno
Comunicazione uno a molti
Tecnologia posatale
Docente
comunicazione a due vie
Allievo
Uno a...
...uno
Tecnologia radio
Docente/i
comunicazione a una via
Allievi

Uno o pochi a...

...molti

 


Lo sviluppo irrefrenabile delle tecnologie di comunicazione negli anni 60 danno origine alla FaD di seconda generazione di fatti vengono introdotti i supporti audio-visivi e in particolar modo la televisione. Questa risultò essere subito un media facilmente fruibile, capace di raggiungere un grande numero di fruitori contemporaneamente. La televisione fu affiancata in seguito (metà anni 70) dai registratori VHS che permisero di rendere differita una certa comunicazione dando all’allievo la possibilità di registrare le trasmissioni utili e rivederle in altri momenti. Cosi fu possibile personificare i tempi di fruizione senza riuscire a superare il grande ostacolo della comunicazione unidirezionale.

Ma è l’avvento della tecnologia digitale che
cambia tutte le carte in tavola permettendo il passaggio alla FaD di terza generazione. Si entra così nella fase contemporanea della storia dell’e-learning. Il principale protagonista adesso è il computer; con esso il materiale didattico assume l’importante caratteristica della multimedialità e dell’interattività, e lo studente è libero da qualsiasi condizionamento di tempo e di luogo.

Una definizione

Prima di immergersi nelle profondità oscure del mondo dell’e-learning è necessario fornire una sua definizione che ci permette di affrontare con maggiore chiarezza l’intero percorso.
“E-learning” è un termine molto generale che indica tutti quegli strumenti, quelle pratiche e applicazioni e quei processi che sono realizzati con l’utilizzo della tecnologia informatica. Ma più comunemente tale termine viene utilizzato oggi nel campo della formazione-istruzione a distanza e come ci riferisce più precisamente l’ANEE, “l’e-learning è una metodologia di insegnamento e apprendimento che coinvolge sia il prodotto sia il processo formativo. Per prodotto formativo si intende ogni tipologia di materiale o contenuto messo a disposizione in formato digitale attraverso supporti informatici o di rete. Per processo formativo si intende invece le gestione dell’intero iter didattico che coinvolge gli aspetti di erogazione, fruizione,interazione, valutazione. In questa dimensione il vero valore aggiunto dell’e-learning emerge nei servizi di assistenza e tutorship, nelle modalità di interazione sincrona e asincrona, di condivisione e collaborazione a livello di community. Peculiarità dell’e-learning è l’alta flessibilità garantita al discente dalla reperibilità sempre e ovunque dei contenuti formativi, che gli permette l’autogestione e l’autodeterminazione del proprio apprendimento; resta tuttavia di primaria importanza la scansione del processo formativo, secondo un’agenda che responsabilizzi formando e formatore al fine del raggiungimento degli obiettivi didattici prefissati”.
Senza dubbio questa è la principale tra le definizioni di e-learning fornite negli ultimi tempi e spiega, sintetizzando in maniera molto chiara, il mondo dell’apprendimento virtuale; ciò nonostante è necessario ampliare la discussione sull’argomento.
Ci si trova di fronte ad un nuovo modo di apprendere, alternativo all’insegnamento in aula, che offre la possibilità di erogare contenuti formativi elettronicamente (electronic learning), tramite l’utilizzo di un insieme integrato di strumenti tecnologici per la comunicazione a distanza come Internet e reti Intranet o con supporti di memorizzazione, o ancora con apparecchiature per la telefonia.
Tre sono le modalità fondamentali di utilizzo di questi strumenti:
· Apprendere in modo autonomo (auto-formazione)
· Apprendere in modo parzialmente assistito (tutoraggio)
· Apprendere ricevendo una serie di informazioni e assistenza da parte di un formatore (insegnamento).

La società dell'Informazione

L’elevato dinamismo che caratterizza la nostra società, definita sempre più spesso “Società dell’Informazione”, pone come centrale l’informazione stessa, attribuendole il ruolo di risorsa strategica che condiziona l’efficienza dei sistemi, divenendo fattore di sviluppo economico, di crescita e di ricchezza culturale.
Il trattamento dell’informazione e l’elaborazione delle conoscenze sono diventati recentemente la principale fonte occupazionale: la società post-fordista impegna nel settore del trattamento informativo più del 60% della sua forza lavoro; informazione e conoscenza sono quindi le materie prime e i principali prodotti della nostra società.
Veniamo dalla società industriale, viviamo nella Società dell’Informazione: in una società profondamente mutata negli ultimi vent’anni. Viviamo in una società il cui l’informazione è il nuovo bene economico attorno al quale si concentrano gli interessi produttivi primari: informazione non nei termini e nei modi tradizionali. Non solo la notizia pubblicata su quotidiani e periodici di qualsiasi tipo, ma tutta la conoscenza gestita tramite gli elaboratori elettronici: allora si comprende come essa sia divenuta un fattore decisivo della produttività al punto di condizionare ogni attività dell’uomo contemporaneo.
All’interno degli organismi pubblici e privati (fabbriche, aziende, università, uffici, enti di ogni tipo) la gestione dell’informazione e la sua trasmissione caratterizzano ogni momento produttivo: nella Società dell’Informazione è cambiato il rapporto dell’uomo con i propri strumenti di lavoro; questo rapporto non è più diretto, ma mediato tramite l’elaboratore elettronico ed è determinato da programmi, sistemi, computer, supporti, memorie, etc. il tutto però mediante il medesimo codice e in base ai medesimi principi logici. Si è passati da un modo diretto e analogico di gestire fatti, oggetti e processi, ad un modo discontinuo e indiretto, mediato dalla logica che governa i nuovi strumenti, ed è la logica digitale. Nella società industriale gli oggetti e gli strumenti del lavoro venivano gestiti direttamente dalla mano e dall’occhio dell’uomo; nella Società dell’Informazione sono gestiti mediante programmi, algoritmi, linguaggi.
Questo processo è irreversibile, e anche se, in un prossimo futuro, si può prospettare un certo ritorno all’analogico (programmazione attraverso i comandi a voce, dettature e traduzioni interlinguistiche simultanee), non si può prescindere dalla tecnologia digitale più sofisticata che permetterà queste più ergonomiche interazioni. Nella Società dell’Informazione non cambiano solamente i modi del produrre, ma anche quelli del comunicare: dal tipo, dal volume e dai modi della comunicazione possiamo individuare un modello sociale, in quanto questi connotano profondamente ogni società del passato e del presente.
Le telecomunicazioni giocano sempre più un ruolo fondamentale nella vita di oggi: rimpiccioliscono sempre di più la dimensione del mondo, lo riducono a villaggio. La comunicazione è sempre più un sistema complesso che si integra e pervade i sistemi concomitanti. Quando si sposta l’accento dai mezzi ai contenuti non si può non notare come l’informazione sia di gran lunga il fenomeno più generalizzato e significativo della moderna società, al punto da caratterizzarla completamente.
Nella Società dell’Informazione non c’è solo la questione della profonda mutazione della funzione della comunicazione, che si trasforma “da mezzo a fine”, c’è, più in radice, il problema di cosa diventa il singolo mentre apprende a vivere dentro una società globale. Se comunicazione vuol dire scambio informativo, collegamento, sapere condiviso, si determina come questa accezione crei una conoscenza diffusa, che lentamente trasforma il modo di pensare e di essere di ciascuno di noi.
Gli strumenti con cui il sapere viene divulgato (multimedialità, realtà virtuale, reti telematiche, satelliti) modificano i processi di comunicazione del sapere, ma anche i modi con cui si acquisiscono le conoscenze: le ricerche nel campo delle tecnologie dell’informazione applicate ai processi di apprendimento di formazione hanno una rilevanza strategica sia dal punto di vista culturale che economico. Da ciò emerge con chiarezza la necessità di sviluppare le potenzialità delle diverse tecnologie e in particolare gli strumenti per supportare prodotti che permettano di far acquisire sapere in modo critico: la ricerca in questo settore si rende basilare alla crescita di un corpo coerente di conoscenze teoriche ed operative che stabiliscano l’integrazione tra le componenti ingegneristiche e le componenti cognitive, culturali ed educative proprie delle tecnologie dell’informazione.
Il paradigma dell’apprendimento cambia: non è più informazione per la formazione, ma apprendimento dentro, attraverso e nonostante i rumori dell’informazione. Tuttavia l’onnipresenza e l’importanza del bagaglio informativo in tutte le sue forme non si può tradurre in un fatto meramente tecnologico. Paradossalmente ci troviamo nella stessa condizione in cui ci si trovava alle soglie della Rivoluzione Industriale, che richiedeva al cittadino una nuova preparazione, più completa e diversa da quella necessaria ad una società basata esclusivamente sulla produzione agricola; oggi viviamo un rivolgimento assimilabile ai suoi effetti al secolo scorso, anzi, gli eventi si susseguono più in fretta e le urgenze sono maggiori.
Non è possibile svolgere alcun lavoro, o anche semplicemente partecipare alla nuova società in cui stiamo entrando, senza venir a contatto con il trattamento automatico delle informazioni. Continueranno ad esistere medici, avvocati, giornalisti, economisti e tecnici con le loro conoscenze specifiche; ma essi svolgeranno il loro lavoro in modo nuovo con i mezzi e gli strumenti che la società interconnessa e digitale mette loro a disposizione. Sempre meno le professioni del presente sono lo specchio di quelle future: ogni giorno nascono professioni nuove e i mestieri di tipo tradizionale si arricchiscono di contenuti; è la conseguenza del passaggio dalla società industriale alla Società dell’Informazione.
Questo radicale cambiamento comporta uno sforzo di formazione enorme, quale non era mai stato affrontato dalle società precedenti. Il problema si propone per due aspetti significativi: per la formazione delle nuove generazioni e per le persone già inserite in ambito lavorativo, o per quelle che ne sono state estromesse e che devono essere riqualificate.

Campi di applicazione

L’e-learning inteso come strumento e metodologia per la formazione e istruzione è applicabile a tutti quei contesti dove avvengono processi formativi e di istruzione: dalle piccole, medie e grandi aziende, alla scuola, fino all’università.
Nelle scuole l’e-learning entra come una tecnologia che costituisce un valore aggiunto per migliorare la qualità dell’apprendimento; ma fornisce soprattutto un potenziale per creare nuove opportunità per esplorare le attività cognitive: l’autonomia del discente, lo sviluppo delle creatività, la capacità di problem solving e le capacità di lavorare in gruppo. La relazione che si sta stabilendo tra e-learning e scuola è molto forte in quanto è frutto di un doppio bisogno: uno propriamente della scuola che necessita di un ripensamento della didattica, e l’altro proveniente dalle direttive europee che esortano l’urgenza di aggiornare la cultura dell’insegnamento tramite i nuovi modelli di apprendimento e le nuove tecnologie didattiche.
Per quanto riguarda le università stanno utilizzando le soluzioni di e-learnig come un importante valore aggiunto all’offerta per i loro studenti. Da questo punto di vista si cerca di migliorare l’apprendimento off campus, rendendolo flessibile, e virtuale attraverso le risorse del web based, che includono soprattutto la formazione continua.
Nel terzo campo di applicazione della formazione on-line rientrano le aziende che negli ultimi anni si sono attivate per permettere ai propri dipendenti di “formarsi” tramite le tecnologie dell’e-learnig. Gli imprenditori sono pronti ad investire su questo fenomeno in quanto permette ai propri dipendenti di restare sempre aggiornati nel loro campo professionale, senza dispersione di costi e tempo. Il tutto apporta notevoli benefici economici all’azienda che mette nelle migliori condizioni i propri lavoratori.