Il documento riguarda Luigi Lepore, fratello di mio bisnonno Pietro, che si era indebitato fino al collo,
e che, avendo contratto i debiti con la firma del padre Francesco, aveva fatto ipotecare tutti i beni
della famiglia e in particolare la casa.
Alla morte del padre Francesco, il 28 maggio 1912, Luigi rinuncia all'eredità e se ne va (scappa) in America.
I debiti rimangono.
La casa ipotecata era quella che nella divisione era spettata a mio nonno Vittorio
figlio di Pietro (già deceduto) che era fratello di Luigi.
Vittorio pagherà tutti i debiti di suo zio Luigi, un pò alla volta e riuscirà ad estinguere l'ipoteca solo
nel 1942, con i soldi risparmiati e portati a casa dal figlio Enrico, mio padre, e guadagnati con la paga
che ricevevano i soldati.
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