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…. non sempre ciò che franava dalla montagna faceva vittime umane.
Ne dà testimonianza il quadretto del 10 settembre 1921, del quale ho trovato
nel giornale una scarna, ma esauriente spiegazione: "Un grosso macigno precipitato
dal monte Glemina è rovinato sulla casa, presso il Rio Storto, di Lepore Marcellino.
E' sfasciata la metà che guarda verso Artegna. E' successo di notte e fortunatamente
gli occupanti dormivano verso Gemona". Dal Glemina sono sempre caduti molti massi ma,
come mi diceva un'anziana signora di Maniaglia, non hanno mai fatto male a nessuno.
LEPORE MARCELLINO 17 settembre
1921 - P.G.R.
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