Gli acquedotti rappresentano un'opera di ingegneria civile molto avanzata nel mondo romano. La necessità di incanalare l'acqua e portarla dove mancava, anche a molti popoli dell'antichità, ma solo i romani riuscirono a raggiungere un grado così alto di perfezione tecnica. Degli 11 acquedotti di Roma, i più antichi erano completamente interrati o quasi, poi si cominciarono a costruire dei lunghi viadotti a cielo aperto, i cui archi ancora oggi rendono caratteristica la campagna intorno alla città. Si è calcolato che in età imperiale arrivasse ogni giorno a Roma circa un milione di metri cubi d'acqua.