Cinque minuti dopo essersi alzato
dal letto, il ricco romano era pronto per comparire in pubblico.
Ai piedi del letto trovava I SANDALI o i CALCEI se doveva uscire;
si dava una rinfrescata alle mani e al volto. Al pomeriggio si
sarebbe recato alle terme e là avrebbe fatto il bagno completo.
I capelli generalmente venivano tagliati corti, così non
davano preoccupazioni. A questo punto non gli restava che indossare
la toga ed era pronto per uscire. Gli uomini, sotto la toga, indossavano
una corta tunica di seta o cotone in estate e di lana in inverno.
La TOGA era un abito estremamente semplice nella fattura, eppure
complicato da indossare. Era formato da un unico pezzo di stoffa,
senza cuciture né allacciature; per indossarla si drappeggiava
il tessuto e si posava la toga sulla spalla sinistra; la parte
che cadeva sulla schiena si faceva girare sotto la spalla destra.
Il risultato era di una straordinaria imponenza; ai Romani questo
abito piaceva tanto che continuavano ad arricchirlo con tante
pieghe. In questo modo non era più pratico, così
a poco a poco divenne un abito da portare soltanto nelle grandi
cerimonie.
Comunque l'abito più usato era LA TUNICA.
Le donne romane indossavano una tunica più lunga di quelle
degli uomini: essa poteva essere di lino o di seta.
Sopra la tunica indossavano LA STOLA, un'altra tunica più
ampia e più drappeggiata della prima. Quando uscivano indossavano
un ampio mantello: LA PALLA, con il quale potevano coprirsi anche
il capo.
Gli abiti dei plebei erano molto semplici, consistevano in toghe
di stoffa o di pelli di animali e di un semplice mantello per
uscire.