Quel punto interrogativo abusivo - 08-09-02 - da ValtelesinaNews |
Nei giorni della festa dell'Udeur si sente di nuovo parlare e, tornano all'opera, i parcheggiatori abusivi. Forze dell'ordine e amministratori non riescono a far fronte al problema.
QUEL PUNTO INTERROGATIVO ABUSIVO di Giovanni Pio Marenna
Nei giorni della festa dell'Udeur, in contemporanea con questa settimana decisiva per il Campanile e fungente da ripassata sugli ultimi argomenti della politica italiana ed internazionale, sono tornati all'opera a Telese i parcheggiatori abusivi. Una figura cosparsa di disonestà che occupa, appena può, i parcheggi incustoditi della cittadina termale.
E' un lavoro duro, ma qualcuno deve pur farlo. Le promesse mancate del sindaco D'Occhio per far smettere agli abusivi di poter "lavorare", e quindi rubare, fanno un certo effetto vibrante. Ma la causa di tale congelamento ha il piedistallo inamovibile.
Il parcheggiatore abusivo è sempre lì, pronto a riscuotere il pizzo del parcheggio. Superfluo dire che il fatto in sé è una cosa vergognosa. Da una parte i parcheggi a pagamento regolari gestiti dai vigili urbani. Dall'altra una landa deserta di legalità e pregna invece di illegalità.
Il non riuscire a fermare quei soggetti da parte dell'Amministrazione Comunale e delle stesse forze dell'ordine è disarmante. Da un agente di polizia a cui chiedevo spiegazioni circa un parcheggiatore abusivo che stazionava in un parcheggio come fosse il suo ufficio di lavoro, mi sono sentito rispondere. "Il parcheggiatore abusivo? Quello sapete quante volte l'ho portato dentro, e quante volte l'ho visto uscire? Quell'uomo per me ancora oggi è un punto interrogativo".
Nemmeno la polizia può dunque niente contro questi avvoltoi. Certo è più facile fare soldi così, incassando la tassa per vettura nel parcheggio di Telese, che lavorando onestamente, ma l'amico abusivo ci ha mai pensato seriamente? E perché non può essere semplicemente fermato? Strana vicenda.
Le manette sono di marzapane, le celle di zucchero filato e la disonestà diventa un babbà. Una storia dove persino le forze dell'ordine sono inerti e possono fare ben poco. Una storia insomma dove le parti in causa e i ruoli si distinguono per confusione. Una storia che può giustificare a questo punto anche molte altre figure dannose degli ultimi tempi.
Per esempio, come ha giustamente e ironicamente scritto Gramellini sulla Stampa, "chi per divertirsi spara addosso ad altri esseri viventi (il cacciatore con gli animali) durante il periodo della loro riproduzione è in realtà un paladino della natura. Il terrorista kamikaze può considerarsi un regolatore di flussi demografici e lo strozzino un redistributore di ricchezze. Il dongiovanni si ricostruirà una verginità come consulente di problematiche familiari. Per assurdo, un politico con interessi economici diffusi potrebbe un giorno proclamarsi difensore della collettività. Anche se come ipotesi questa sembra davvero la più improbabile".
Già. E' come dire che un giorno saremo tutti uguali e avremo tutti giustizia su questa Terra. Questo promettono in genere i politicanti sprovvisti di materie e materiali da proporre alla collettività, nonché privi di materia grigia. Però a questo punto non si facciano più inutili promesse da marinaio riguardo ai parcheggiatori abusivi di Telese. Si eviteranno in futuro brutte figure.
E questa di Telese e dell'impossibilità degli addetti ai lavori di agire tempestivamente lo è. Quel parcheggiatore abusivo è un punto interrogativo? Ne ho anch'io un paio da sottoporre agli amministratori di Telese e ai responsabili delle forze dell'ordine.
Perché questi strozzini del parcheggio non possono essere bloccati, come si conviene, e rinchiusi? Ma ci vuole tanto? Cosa impedisce questa semplice mossa?
Ah, scusate. Dimenticavo. Anche questi punti interrogativi sono abusivi. (7.9.02 ore 14:16)
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