SAUT: Polemiche e strumentalizzazioni - 21-08-02 - da Il Sannio quotidiano

 

 

da Il Sannio quotidiano del 21 agosto 2002.

 

Saut, il primo cittadino di Telese e il vice sindaco di Limatola «contro» la fascia tricolore di San Salvatore Telesino.

 

D’Occhio e Di Lorenzo «bacchettano» Creta

 

«Polemica inutile: la riorganizzazione del servizio deve scaturire da una valutazione tecnica»

 

Pietro Di Lorenzo, vice sindaco di Limatola, ha giudicato la replica di Giuseppe Creta, primo cittadino di San Salvatore Telesino, sulla questione della riorganizzazione del Saut, «puerile e dal basso profilo politico, tale da far rimpiangere gli atteggiamenti di tutt'altra caratura del suo predecessore». Giuseppe D'Occhio, «fascia tricolore» di Telese Terme ha bollato la polemica come «miserabile».

 

Ma prima di proseguire con le considerazioni di D'Occhio e Di Lorenzo, è opportuno, però, ripercorrere i tratti che hanno suscitato e ingigantito la polemica. Il sindaco di San Salvatore Telesino, in una lettera inviata nei giorni scorsi ai vertici Asl e ai colleghi sindaci, dopo aver ricordato la delibera di giunta del 22 settembre 2001 con cui l'amministrazione sansalvatorese aveva espresso la volontà di rendersi disponibile per un'eventuale nuova sede del Saut-118, ha evidenziato le ragioni di una improcrastinabile razionalizzazione dei presidi di emergenza sanitaria, candidando, di nuovo, il suo Comune ad ospitare il servizio. C' è da dire che prima di Creta, oltre un anno e mezzo fa, il Sindaco di Telese, D'Occhio, aveva posto la questione della riorganizzazione ai vertici Asl.. Lo stesso aveva fatto l'allora sindaco di Guardia, Ceniccola. All'intervento di Creta è seguito quello di Di Lorenzo che ha condannato l'atteggiamento di chicchessia teso ad accaparrarsi il Saut solo per spirito Campanilistico. Meglio, per il vice sindaco di Limatola, far uscire, la riorganizzazione del servizio (al quale si era detto favorevole) da una fase ragionata a cui avrebbero dovuto partecipare i sindaci e i vertici Asl.

 

Dello stesso avviso l' intervento del sindaco D'Occhio di domenica scorsa che ha ammonito i suoi colleghi a non lasciarsi andare a scandalose rivendicazioni del servizio, ma privilegiare il metodo statistico su quanto sin qui messo in pratica da1l ' azienda sanitaria e trame le conseguenze sulla futura localizzazione. Contemporaneamente, si è registrata l'intenzione dell'Asl di rivedere a breve la materia. Creta, che evidentemente si è sentito punto sul vivo, è di nuovo intervenuto ieri. Ha precisato che la sua richiesta non segue ragioni campanilistiche, ma la necessità di rendere il servizio più efficiente ed ha attaccato duramente Di Lorenzo e D'Occhio: «Gli uni e gli altri si aggrappano a frasi ad effetto o ironie di cattivo gusto proponendo ragionamenti che hanno il solo fine di cercare di conservare a tutti i costi il misero orticello posseduto o per aggiungere un ulteriore trofeo da appendere al proprio muro, senza curarsi o facendo finta di curarsi di quanta gente muore sulle così dette «strade-killer» per mancato o tardivo soccorso».

 

 Di Lorenzo allora ha ripetuto quanto già esposto in precedenza: «Non sono contro gli interessi della comunità di San Salvatore, ma il problema del Saut riguarda tutti i paesi della valle e una sua nuova localizzazione, deve necessariamente scaturire da un discorso più ampio a cui devono partecipare i sindaci e i vertici dell'Asl e si deve basare su un principio: quello dell'efficacia del servizio. Se attraverso questo studio, basato anche su metodi statistici, dovesse risultare che San Salvatore è l'ideale dove allocare la sede, ben venga. Tutto il resto è cattiva interpretazione della vita sociale! E l' appunto di Creta mostra che i suoi modelli di valutazione sono molto bassi e incapaci di tradurre in proposta politica anche una legittima aspirazione. Meglio avrebbe fatto a stare zitto, visto che i programmi dell'Asl vanno in direzione di quanto da me e altri sindaci auspicato; tutt'al più avrebbe potuto proporre – cosa che faccio io - l'anticipo della conferenza dei sindaci ad agosto, senza perdere altro tempo». A conclusione del suo intervento, Di Lorenzo, ha invitato i politici a non ridursi a polemiche sterili e a sfruttare le pagine del giornale come occasione di dibattito per la soluzione dei problemi più urgenti.

 

D'Occhio ha preferito non polemizzare ed ha sottolineato i vincoli di amicizia che lo legano a Creta «ma -ha precisato - se ha frainteso o qualcuno gli ha sollecitato questo tipo di intervento, ribadisco la mia posizione: non ho mai detto che questo servizio deve andare in questo o in quel paese. Ho chiesto che si faccia una valutazione tecnica (tempi di percorre strade di transito per le ambulanze e altri fattori) e su questa base si definisca una sede. A me interessa che il servizio sia utile alla valle – e questo lo detto anche nella conferenza dei sindaci dell'agosto 2001 - il resto è solo una polemica miserabile».

 

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da Il Sannio quotidiano del 21 agosto 2002.

 

 

Il Direttore generale dell’ASL

 

Scarinzi: «Evitiamo inutili allarmismi, la salute del cittadino non va strumentalizzata»

 

Un invito ad evitare "inutili allarmismi" è stato rivolto dal Direttore Generale dell' Asi Bn 1, Mario Scarinzi, agli amministratori locali del Sannio soprattutto per quanto riguarda l'ubicazione delle sedi dei SAUT (Servizi Assistenza Urgenza Territoriale).

 

Ribadendo che l'Asl Bn 1 è al lavoro per redigere un progetto di riordino e razionalizzazione delle sedi SAUT (Servizi Assistenza Urgenza Territoriale) e STI (Servizio Trasporti Infermi), con la proposta di ricollocazione di alcune sedi decentrate al fine di ottimizzare i tempi di intervento in emergenza, che sarà oggetto, tra l’altro, di discussione in una Conferenza dei Sindaci dei Distretti Sanitari e con le Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nel prossimo mese di settembre.

 

Scarinzi ha aggiunto:

 

 "Qualche giorno fa il sindaco D'Occhio ha criticato il '118' dichiarando che i soccorsi ad una signora di Telese Terme sarebbero giunti dopo circa 40 minuti. Dichiarazioni smentite nei fatti: dopo aver avviato un'indagine interna all'Azienda ho verificato che il tempo di attesa per il soccorso è stato in realtà di 18 minuti e non di 40, se è vero che la chiamata alla centrale operativa è pervenuta da Telese alle ore 11,17 ed il mezzo di soccorso è giunto sul posto alle ore 11,35, come si evince dalle schede di intervento dell' ambulanza di Cusano Mutri".

 

"Ogni altra considerazione sulla vicenda - ha concluso Scarinzi  sarebbe superflua convinto, insieme ad altri sindaci della zona, che la salute del cittadino non può essere strumentalizzata per altri fini".