Il Partito della Rifondazione Comunista ha
prodotto il seguente
manifesto relativo alla vicenda dei capannoni industriali, in
costruzione in contrada Pezzapiana.
La prossima settimana il Gruppo regionale PRC inoltrerà una dettagliata
interrogazione agli assessori all'Urbanistica e al Commercio.
UN CENTRO COMMERCIALE
DAI TROPPI MISTERI
In Contrada Pezzapiana, tra l'ansa del fiume Calore e via Valfortore,
sono iniziati i lavori per la costruzione di un grande centro commerciale,
destinato ad ospitare oltre cinquanta attività. Da più parti, nelle
passate settimane, sono state evidenziate numerose irregolarità e
stranezze, tanto nell'iter di approvazione del progetto quanto nella sua
esecuzione.
Queste valutazioni prendono lo spunto dalle relazioni effettuate dai
responsabili dell'Ufficio Vigilanza Edilizia e non sono il frutto di mere
speculazioni politiche. Inizialmente, l'Amministrazione Comunale ha
minimizzato sull'accaduto, affermando che i rilievi effettuati erano
sanabili e non mettevano in discussione la legittimità complessiva
dell'opera.
Ma poi, di fronte alle crescenti
difficoltà, ha pensato bene di attivarsi non per verificare realmente le
cose, ma per scagliarsi contro i dipendenti comunali che hanno effettuato
i
sopralluoghi e relazionato al Dirigente del Settore Urbanistica.
Quest'ultimo prima ha sospeso i lavori, e dopo, a ventiquattro ore di
distanza, ha annullato la sospensione.
Attualmente, sono in corso i primi provvedimenti disciplinari a carico
dei dipendenti comunali che hanno effettuato le verifiche, ed è probabile
che ne arrivino altri. Nulla di strano, dunque, se l'Amministrazione
Comunale procedesse allo smantellamento dell'Ufficio di Vigilanza
Edilizia, facendolo passare sotto forma di una riorganizzazione
burocratica. In tal modo, si priverebbe il Comune di un importante
strumento di difesa dagli abusi edilizi e dalle speculazioni.
Capezzone dovrebbe spiegare come mai il suo Sindaco, D'Alessandro, ha
pubblicamente dichiarato che "ci sono state delle difformità"; che le
precisazioni addotte da una società interessata all'impresa, la Reti e
Sviluppo SPA, "non sempre sono esatte", e che tutto l'intervento deve
essere ridiscusso in Consiglio Comunale.
Allo stesso modo, andrebbero chiariti
i molteplici passaggi di proprietà dei terreni in questione, una lunga
catena di avvicendamenti al cui terminale c'è la Emmezeta di Maurizio
Zamparini, un noto imprenditore del nord-est. Chiarimenti tanto più
necessari se si considera che il valore dei terreni è passato da poco più
di cento milioni (ragioniamo in vecchie lire) a 26 miliardi.
Né Capezzone né D'Alessandro dicono un'altra
importante verità: se l'opera fosse realizzata come prevista, il nuovo
Piano Regolatore "presentato in pompa magna solo due mesi fa e ancora da
discutere" sarebbe da buttare via. In esso, infatti, si conferma che
quell'ansa
del Calore (50.000 metri quadri) è destinata ad essere parco fluviale, e
su questa previsione si basa tutto l'impianto del Piano Regolatore.
A parte le valutazioni di tipo
ambientale e naturalistico "che pure dovrebbero contare qualcosa" sta il
fatto il centro destra beneventano si appresta a discutere uno strumento
urbanistico già totalmente sballato, irrazionale e dagli esiti
imprevedibili in termini di
speculazioni e cementificazione.
Alla luce di queste osservazioni, appare chiara la necessità di
un'azione politica forte, che tenga conto da un lato delle esigenze di
vivibilità e di sicurezza ambientale, e dall'altro di quelle degli
esercenti che hanno già prenotato i locali. Per questo è ancora più
sorprendente il silenzio di buona parte dell'opposizione di centro
sinistra, nonostante le numerose sollecitazioni ricevute.
Delle due, l'una: o sono indifferenti
verso i contenuti politici di una battaglia come questa, o ci sono
interessi che tengono le mani legate.
Rifondazione Comunista ritiene invece di dover procedere a tutte le
verifiche necessarie, intervenendo innanzitutto sulla Regione Campania,
che ha le competenze sulla grande distribuzione. Se ci sono stati abusi e
irregolarità, è dovere della Magistratura accertarlo.
Alla politica e alla società civile
spetta il compito di preoccuparsi delle conseguenze
che certe decisioni scellerate possono causare alla collettività.
Partito della Rifondazione Comunista
Benevento
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