Giovedì 4 settembre 2003   - Rassegna stampa

>>> Indice giornate UDEUR 2003

 

10,30 CONSIGLIO NAZIONALE UDEUR PPE

 

17,30 MANIFESTAZIONE DI CHIUSURA

Saluto: dott. Fernando ERRICO - Segretario provinciale UDEUR PPE Benevento

Consegna del premio Salvatore Pacelli

Interventi di chiusura:

On. Michela SIRONI - Vicesegretario nazionale UDEUR PPE

On. Clemente MASTELLA - Segretario Nazionale UDEUR PPE

 

 

Mastella: l’Udeur non cambierà strada

PIERLUIGI MELILLO  - Il Mattino

Oggi cala il sipario sulla festa dell’Udeur. Clemente Mastella indicherà la strada che il Campanile seguirà nella nuova stagione politica, alla ricerca di quello che a Telese è stato definito «un centro di gravità permanente».

Ma il leader sannita già anticipa il suo pensiero: «L’equazione partito unico uguale vittoria non ci convince, non ci piace e non ci potrà mai piacere». Dunque, Mastella ribadisce il proprio no all’idea di un partito unico riformista. «La nostra scelta - spiega il segretario dell’Udeur - non nasce dal disinteresse per strane alchimie politiche dal sapore estivo, ma è frutto di un’analisi attenta di quanto accaduto dal maggio del 2001 ad oggi».

Per Mastella è indicativa la vittoria della Casa delle libertà: dimostra che un soggetto federato, «e non un partito unico come ad esempio la Margherita» può ottenere «un discreto consenso nel paese».

La strategia dell’Udeur non cambia, dunque. I risultati delle ultime amministrative, sottolinea ancora Mastella, «hanno premiato la scelta» dell'Udeur che al partito unico preferisce un progetto ed un soggetto politico «federato ed unitario, capace di equilibrare e racchiudere, senza annullarle, tutte le diverse anime politiche che lo compongono».

No al partito unico riformista e no anche «a tutte quelle forme di partito o aggregazioni che tendono ad eliminare o ad annullare le diverse identità culturali presenti nella coalizione». «L’essere diversi -rileva Mastella - non ci rende vulnerabili, anzi ci spinge costantemente a cercare intese e confronto per il bene del Paese, avvicinandoci ancora di più ai nostri elettori. Una squadra vincente è fatta di undici giocatori capaci di esprimere al meglio le loro potenzialità nel loro ruolo, con pari dignità ed identico trattamento in campo e fuori dal campo»

Il leader di Ceppaloni anticipa le sue teorie politiche in un editoriale che sarà pubblicato venerdì sul settimanale del Pdci «La Rinascita». Intanto, c’è attesa a Telese dove questo pomeriggio, Mastella terrà l’intervento di chiusura alla festa. Otto giorni di dibattiti e confronti, che hanno portato il Sannio alla ribalta della politica nazionale.

 
 

Sulla stessa giornata - Articoli del giorno dopo

 

«Nel centrosinistra senza subalternità»

Il Sannio Quotidiano

Il leader dell’Udeur, sul Telekom Serbia,

ha chiesto di essere iscritto nel registro degli indagati

di Luigi Barone

 

Lavora alla realizzazione di un forte centro moderato che guarda a sinistra, Clemente Mastella. «Il mio obiettivo è quello di ridare voce e vigore a tanti democristiani», ha tuonato dal palco delle Terme di Telese, dinanzi al ‘suo’ popolo, il leader del Campanile. «E’ un progetto affascinante che possiamo tranquillamente condurre in porto», ha continuato nella giornata conclusiva della quinta Festa nazionale dell’Udeur.

 

Ai simpatizzanti del Campanile, Mastella ha spiegato di non condividere l’idea di una lista unica del centrosinistra ma ne ha auspicato la realizzazione, con la prospettiva di avere per il suo Udeur un maggior spazio politico, raccogliendo, così, le adesioni dell’elettorato e dei dirigenti politici cattolici contrari al partito unico.

 

«L’Udeur si confronterà con tutti i partner del centrosinistra senza subalternità verso chicchessia», ha rincarato Mastella. Il quale ha escluso che l’Udeur possa restare isolato nel centrosinistra qualora si realizzasse la proposta di Prodi: «Noi andremo ad occupare e a presidiare da soli uno spazio politico enorme, quello dei cattolici democristiani e democratici. Facciano pure la lista unica e poi il partito riformista». Per il leader del Campanile, tuttavia, «è singolare che oggi vogliano fare un soggetto unico in forma di federazione».

 

Il segretario nazionale del Campanile ha anche bacchettato gli esponenti della Margherita, in primis De Mita, che nei giorni scorsi hanno espresso le proprie riserve nei riguardi dell’ ipotesi di un partito unico: «Non capisco perché solo ora emergano certi mal di pancia. Le condizioni di oggi sono identiche a quando nella Margherita fu negata la federazione e imposto il partito unico. Sarei curioso di sentire Ciriaco». L’incontro fra i due potrebbe avvenire presto, visto che Mastella sarà a Lerici alla festa del partito di Rutelli.

 

Ha parlato, quindi, anche del ruolo di Prodi: «Che lui sia il leader è fuori discussione - ha spiegato - ma questa volta io non do nulla per scontato. Voglio trattare su tutto. Farò come quando mi sono candidato sindaco a Ceppaloni: ho trattato sui nomi, sui programmi e su altro ancora. Questa volta non ci casco». Mastella, successivamente, ha lanciato altri chiari messaggi al centrosinistra: «Da parte nostra non ci sarà subalternità verso chicchessia. Per esempio, nessuno pensi che alle amministrative di primavera, concomitanti alle europee, noi veniamo fatti fuori dalle candidature per i vertici delle province e dei comuni, come è accaduto a Benevento dove deteniamo il 27 per cento dei consensi».

 

Ha espresso soddisfazione, il leader del Campanile, per l’adesione all’Udeur dell’onorevole Acquarone, ex Margherita: «Con il suo arrivo - ha detto orgoglioso - posso dire che l’Udeur dal Tirreno del sud è passato a conquistare il Tirreno del nord. Abbiamo conquistato un pezzetto di Liguria».

 

E, poi, ancora con il caso Telekom Serbia. Alle ‘sue’ truppe, il leader sannita ha rivelato di aver chiesto ai magistrati di Torino di essere iscritto nel registro degli indagati. «Proceduralmente è il solo sistema per essere interrogato - ha affermato Mastella - ed io voglio andare dal procuratore Maddalena per dimostrargli che Marini è un imbroglione, un calunniatore di bassa lega».

 

Il leader dell’Udeur vuole andare fino in fondo «per capire chi c’è dietro Marini» anche se ammette di non sapere chi possa esserci. «Chi c’è non lo so, ma credo di sapere perché sono stato tirato in ballo. Forse, per fermare il mio progetto politico». Mastella, infine, circondato dai suoi parlamentari, ha spiegato di aver scelto consapevolmente questa strada «perché può essere utile per riportare l’iscrizione al registro degli indagati e l’avviso di garanzia al loro giusto significato: non crocifissione del cittadino, ma strumento di garanzia».

 

Mastella: al lavoro per rafforzarci

GIUSY MALGIERI - Il Mattino

 

E’ il giorno di chiusura, il giorno degli applausi e delle strette di mano, il giorno in cui si guarda al futuro sorridendo. Il palco allestito nelle Terme di Telese, ospita dapprima il gruppo folk di Casalbuono (SA) per poi lasciare il posto a tutti i big provinciali, regionali e nazionali del partito dell’Udeur che si sono stretti intorno al loro leader.

 

Un Mastella stanco ma soddisfatto per aver riportato ancora una volta il Sannio all’attenzione della politica nazionale. Per la manifestazione conclusiva è giunta anche Lady Sandra, impegnata quest’anno in contemporanea a Benevento con "Quattro notti e più di luna piena". Tanti i sindaci sanniti presenti tra il pubblico, unitamente ad assessori e consiglieri, comunali e provinciali, che per tutta la durata delle kermesse hanno affollato i viali delle Terme e che, nei prossimi mesi, lavoreranno in vista dei prossimi appuntamenti elettorali per «incrementare ed allargare -come ha annunciato il leader di Ceppaloni- questa piccola zolla di centro che è l’Udeur».

 

Per otto giorni Telese, nel rispetto della tradizione, è divenuta laboratorio della politica. Ha prodotto idee e progetti. «Nasce a Telese - dice Mastella - il partito pieno che piace a noi, il partito che deve recuperare al Sud, dove Berlusconi ha vinto, il partito che deve lavorare perché torni quel grande sogno, perché non ci siano più pensionati del Nord e pensionati del Sud, il partito che non deve pagare solo pegni senza essere valorizzati per quello che siamo: siamo il 27% a Benevento ed il presidente ci è negato».

 

Quale, dunque, la strategia futura? «O il centro - continua Mastella - aumenta la propria dimensione o, viceversa, noi soccomberemo quando sarà la prossima vertenza elettorale. Perché qual è il limite della nostra esperienza? Il centro di qua ed il centro degli amici dell’Udc di là finisce per essere inevitabilmente subordinato politicamente, non determina un programma, accetta i programmi, non determina una linea, suggerisce un qualche emendamento alla linea. Questa non è la storia con la quale voglio concludere la mia esperienza politica».

 

Prima di Mastella ad intervenire erano stati il segretario provinciale Fernando Errico e l’onorevole Michela Sironi, vicesegretario nazionale del partito. Sironi, già sindaco di Verona, dopo aver ricordato la sua precedente esperienza in Fi, ha invitato a lavorare per non lasciare una parte consistente dell’Italia in mano a Berlusconi o alla Lega. «E’ meglio - ha detto Sironi nel suo lungo ed applauditissimo intervento - essere un partito piccolo, che uno grande ma non radicato territorialmente». E riferendosi al Presidente del Consiglio ha aggiunto: «Speriamo, per dirla con Andreotti, che Berlusconi finisca presto il suo apprendistato e si convinca che la politica è una cosa seria».

 

Dopo Sironi è stata la volta del deputato ligure Lorenzo Acquarone, che proprio ieri dalle Terme di Telese ha ufficializzato la sua adesione al partito dell’Udeur, lanciando anche lui il monito a rafforzare il centro nella convinzione che «la sinistra da sola non potrà mai vincere le elezioni».

 

Nei viali delle Terme risuonano le note della canzone di Battiato che ha accompagnato tutta la kermesse, note che appaiono, ora più che mai, di buon auspicio.