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Indice giornate UDEUR 2003
10,30
CONSIGLIO NAZIONALE UDEUR PPE
17,30
MANIFESTAZIONE DI CHIUSURA
Saluto: dott. Fernando ERRICO - Segretario
provinciale UDEUR PPE Benevento
Consegna del premio Salvatore Pacelli
Interventi di chiusura:
On. Michela SIRONI - Vicesegretario
nazionale UDEUR PPE
On. Clemente MASTELLA - Segretario
Nazionale UDEUR PPE
Mastella: l’Udeur non
cambierà strada
PIERLUIGI MELILLO - Il
Mattino
Oggi cala il sipario sulla festa
dell’Udeur. Clemente Mastella indicherà la strada che il Campanile
seguirà nella nuova stagione politica, alla ricerca di quello che a
Telese è stato definito «un centro di gravità permanente».
Ma il leader sannita già anticipa
il suo pensiero: «L’equazione partito unico uguale vittoria non ci
convince, non ci piace e non ci potrà mai piacere». Dunque, Mastella
ribadisce il proprio no all’idea di un partito unico riformista. «La
nostra scelta - spiega il segretario dell’Udeur - non nasce dal
disinteresse per strane alchimie politiche dal sapore estivo, ma è
frutto di un’analisi attenta di quanto accaduto dal maggio del 2001
ad oggi».
Per Mastella è indicativa la
vittoria della Casa delle libertà: dimostra che un soggetto
federato, «e non un partito unico come ad esempio la Margherita» può
ottenere «un discreto consenso nel paese».
La strategia dell’Udeur non cambia,
dunque. I risultati delle ultime amministrative, sottolinea ancora
Mastella, «hanno premiato la scelta» dell'Udeur che al partito unico
preferisce un progetto ed un soggetto politico «federato ed
unitario, capace di equilibrare e racchiudere, senza annullarle,
tutte le diverse anime politiche che lo compongono».
No al partito unico riformista e no
anche «a tutte quelle forme di partito o aggregazioni che tendono ad
eliminare o ad annullare le diverse identità culturali presenti
nella coalizione». «L’essere diversi -rileva Mastella - non ci rende
vulnerabili, anzi ci spinge costantemente a cercare intese e
confronto per il bene del Paese, avvicinandoci ancora di più ai
nostri elettori. Una squadra vincente è fatta di undici giocatori
capaci di esprimere al meglio le loro potenzialità nel loro ruolo,
con pari dignità ed identico trattamento in campo e fuori dal campo»
Il leader di Ceppaloni anticipa le
sue teorie politiche in un editoriale che sarà pubblicato venerdì
sul settimanale del Pdci «La Rinascita». Intanto, c’è attesa a
Telese dove questo pomeriggio, Mastella terrà l’intervento di
chiusura alla festa. Otto giorni di dibattiti e confronti, che hanno
portato il Sannio alla ribalta della politica nazionale.
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Sulla stessa giornata
- Articoli del giorno dopo
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«Nel centrosinistra senza
subalternità»
Il Sannio Quotidiano
Il leader dell’Udeur, sul Telekom
Serbia,
ha chiesto di essere iscritto nel
registro degli indagati
di Luigi Barone
Lavora alla realizzazione di un forte
centro moderato che guarda a sinistra, Clemente Mastella. «Il mio
obiettivo è quello di ridare voce e vigore a tanti democristiani»,
ha tuonato dal palco delle Terme di Telese, dinanzi al ‘suo’ popolo,
il leader del Campanile. «E’ un progetto affascinante che possiamo
tranquillamente condurre in porto», ha continuato nella giornata
conclusiva della quinta Festa nazionale dell’Udeur.
Ai simpatizzanti del Campanile,
Mastella ha spiegato di non condividere l’idea di una lista unica
del centrosinistra ma ne ha auspicato la realizzazione, con la
prospettiva di avere per il suo Udeur un maggior spazio politico,
raccogliendo, così, le adesioni dell’elettorato e dei dirigenti
politici cattolici contrari al partito unico.
«L’Udeur si confronterà con tutti i
partner del centrosinistra senza subalternità verso chicchessia», ha
rincarato Mastella. Il quale ha escluso che l’Udeur possa restare
isolato nel centrosinistra qualora si realizzasse la proposta di
Prodi: «Noi andremo ad occupare e a presidiare da soli uno spazio
politico enorme, quello dei cattolici democristiani e democratici.
Facciano pure la lista unica e poi il partito riformista». Per il
leader del Campanile, tuttavia, «è singolare che oggi vogliano fare
un soggetto unico in forma di federazione».
Il segretario nazionale del Campanile
ha anche bacchettato gli esponenti della Margherita, in primis De
Mita, che nei giorni scorsi hanno espresso le proprie riserve nei
riguardi dell’ ipotesi di un partito unico: «Non capisco perché solo
ora emergano certi mal di pancia. Le condizioni di oggi sono
identiche a quando nella Margherita fu negata la federazione e
imposto il partito unico. Sarei curioso di sentire Ciriaco».
L’incontro fra i due potrebbe avvenire presto, visto che Mastella
sarà a Lerici alla festa del partito di Rutelli.
Ha parlato, quindi, anche del ruolo di
Prodi: «Che lui sia il leader è fuori discussione - ha spiegato - ma
questa volta io non do nulla per scontato. Voglio trattare su tutto.
Farò come quando mi sono candidato sindaco a Ceppaloni: ho trattato
sui nomi, sui programmi e su altro ancora. Questa volta non ci
casco». Mastella, successivamente, ha lanciato altri chiari messaggi
al centrosinistra: «Da parte nostra non ci sarà subalternità verso
chicchessia. Per esempio, nessuno pensi che alle amministrative di
primavera, concomitanti alle europee, noi veniamo fatti fuori dalle
candidature per i vertici delle province e dei comuni, come è
accaduto a Benevento dove deteniamo il 27 per cento dei consensi».
Ha espresso soddisfazione, il leader
del Campanile, per l’adesione all’Udeur dell’onorevole Acquarone, ex
Margherita: «Con il suo arrivo - ha detto orgoglioso - posso dire
che l’Udeur dal Tirreno del sud è passato a conquistare il Tirreno
del nord. Abbiamo conquistato un pezzetto di Liguria».
E, poi, ancora con il caso Telekom
Serbia. Alle ‘sue’ truppe, il leader sannita ha rivelato di aver
chiesto ai magistrati di Torino di essere iscritto nel registro
degli indagati. «Proceduralmente è il solo sistema per essere
interrogato - ha affermato Mastella - ed io voglio andare dal
procuratore Maddalena per dimostrargli che Marini è un imbroglione,
un calunniatore di bassa lega».
Il leader dell’Udeur vuole andare fino
in fondo «per capire chi c’è dietro Marini» anche se ammette di non
sapere chi possa esserci. «Chi c’è non lo so, ma credo di sapere
perché sono stato tirato in ballo. Forse, per fermare il mio
progetto politico». Mastella, infine, circondato dai suoi
parlamentari, ha spiegato di aver scelto consapevolmente questa
strada «perché può essere utile per riportare l’iscrizione al
registro degli indagati e l’avviso di garanzia al loro giusto
significato: non crocifissione del cittadino, ma strumento di
garanzia». |
Mastella: al lavoro per rafforzarci
GIUSY MALGIERI - Il Mattino
E’ il giorno di chiusura, il giorno
degli applausi e delle strette di mano, il giorno in cui si guarda
al futuro sorridendo. Il palco allestito nelle Terme di Telese,
ospita dapprima il gruppo folk di Casalbuono (SA) per poi lasciare
il posto a tutti i big provinciali, regionali e nazionali del
partito dell’Udeur che si sono stretti intorno al loro leader.
Un Mastella stanco ma soddisfatto per
aver riportato ancora una volta il Sannio all’attenzione della
politica nazionale. Per la manifestazione conclusiva è giunta anche
Lady Sandra, impegnata quest’anno in contemporanea a Benevento con
"Quattro notti e più di luna piena". Tanti i sindaci sanniti
presenti tra il pubblico, unitamente ad assessori e consiglieri,
comunali e provinciali, che per tutta la durata delle kermesse hanno
affollato i viali delle Terme e che, nei prossimi mesi, lavoreranno
in vista dei prossimi appuntamenti elettorali per «incrementare ed
allargare -come ha annunciato il leader di Ceppaloni- questa piccola
zolla di centro che è l’Udeur».
Per otto giorni Telese, nel rispetto
della tradizione, è divenuta laboratorio della politica. Ha prodotto
idee e progetti. «Nasce a Telese - dice Mastella - il partito pieno
che piace a noi, il partito che deve recuperare al Sud, dove
Berlusconi ha vinto, il partito che deve lavorare perché torni quel
grande sogno, perché non ci siano più pensionati del Nord e
pensionati del Sud, il partito che non deve pagare solo pegni senza
essere valorizzati per quello che siamo: siamo il 27% a Benevento ed
il presidente ci è negato».
Quale, dunque, la strategia futura? «O
il centro - continua Mastella - aumenta la propria dimensione o,
viceversa, noi soccomberemo quando sarà la prossima vertenza
elettorale. Perché qual è il limite della nostra esperienza? Il
centro di qua ed il centro degli amici dell’Udc di là finisce per
essere inevitabilmente subordinato politicamente, non determina un
programma, accetta i programmi, non determina una linea, suggerisce
un qualche emendamento alla linea. Questa non è la storia con la
quale voglio concludere la mia esperienza politica».
Prima di Mastella ad intervenire erano
stati il segretario provinciale Fernando Errico e l’onorevole
Michela Sironi, vicesegretario nazionale del partito. Sironi, già
sindaco di Verona, dopo aver ricordato la sua precedente esperienza
in Fi, ha invitato a lavorare per non lasciare una parte consistente
dell’Italia in mano a Berlusconi o alla Lega. «E’ meglio - ha detto
Sironi nel suo lungo ed applauditissimo intervento - essere un
partito piccolo, che uno grande ma non radicato territorialmente». E
riferendosi al Presidente del Consiglio ha aggiunto: «Speriamo, per
dirla con Andreotti, che Berlusconi finisca presto il suo
apprendistato e si convinca che la politica è una cosa seria».
Dopo Sironi è stata la volta del
deputato ligure Lorenzo Acquarone, che proprio ieri dalle Terme di
Telese ha ufficializzato la sua adesione al partito dell’Udeur,
lanciando anche lui il monito a rafforzare il centro nella
convinzione che «la sinistra da sola non potrà mai vincere le
elezioni».
Nei viali delle Terme risuonano le
note della canzone di Battiato che ha accompagnato tutta la
kermesse, note che appaiono, ora più che mai, di buon auspicio.
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