Il Mattino
LA FESTA DEL CAMPANILE
PIETRO PERONE
Vanno in avanscoperta le staffette
Tabacci e Pisicchio, il primo per conto dell’Udc; l’altro in nome di
Mastella. Lista unica alle Europee nel segno del Ppe? Il dialogo è
fitto, ma c’è un terzo incomodo: Forza Italia. Il Campanile teme
intanto di essere accusato di «alto tradimento» dall’Ulivo; non
manca chi fra gli alleati democristiani di Berlusconi un po’ spera
di tirare dentro il Cavaliere. Inoltre l’incognita del sistema
elettorale: si voterà col proporzionale, ma come? Bruno Tabacci è
contro eventuali liste bloccate, sponsor a oltranza della vecchia e
amata preferenza. Condivide Pisicchio che dal palco delle Terme di
Telese invita però i «cugini» dell’Udc a lavorare insieme e spiega:
«Mi intriga molto stringere un accordo con coloro che il premier
definisce i discoli della Casa della libertà».
Mastella, intanto, vorrebbe non
pronunciarsi, ma poi in serata, al cospetto di Mino Martinazzoli, si
sbilancia. Provvede infatti l’ex e ultimo segretario della Dc a
lanciare la sfida: «Sono pronto - dice fra gli applausi - a lavorare
per costruire qualcosa che non vada nel segno dell’attuale Ppe, ma
del vecchio Partito popolare europeo». Fuori Berlusconi e Aznar,
ritorniamo insieme come ci eravamo lasciati? Sprazzi di un dialogo
alle battute iniziali, mentre Mastella dice di essere anche pronto a
cambiare il nome al suo partito «se servisse». Martedì è atteso,
intanto, Marco Follini, mentre il giorno prima sarà la volta di Pier
Ferdinando Casini, ospite d’onore invitato non solo al meeting
dell’Udeur, ma anche nella villa di Ceppaloni.
Corteggiamenti reciproci in vista
di un appuntamento, quello delle Europee, che «non influirà con gli
scenari politici italiani», si schermisce Tabacci. «Naturali avances»
li definisce invece Mino Martinazzoli, arrivato a Telese credendo
poco a un accordo elettorale, per poi farsi prendere la mano da una
passione politica mai sopita. Nel pomeriggio, infatti, diceva di non
credere «che Tabacci abbia molta libertà d’azione perché vigilato
speciale di Berlusconi». È bastata invece qualche ora affinché il
solitario Mino invitasse i due partiti a verificare comunque «la
possibilità di ritrovarsi insieme».
Martinazzoli candidato, inoltre,
nel collegio del Nord a capo di una lista unica? Non manca chi ci
pensa, mentre ieri sera è venuto meno un terzo interlocutore, il
coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi. Trattenuto
«improvvisamente altrove» è rimasto lontano dai possibili
fidanzamenti sanniti, ma per telefono fa sapere che l’intesa è
positiva se va nel segno dell’attuale Ppe, «mentre se punta
all’unificazione delle forze di Centro - dice - si rivelerebbe
un’ipotesi sciagurata».
Centralità di Forza Italia da non
mettere in discussione; l’ira prevedibile di Bossi che continua a
vedere Mastella col fumo negli occhi: resta in salita la strada di
un matrimonio Uduer e Udc, ma la voglia di ritrovarsi non manca.
Molto dipenderà inoltre da cosa accadrà nei prossimi mesi, anche se
entro la fine della festa, dopo avere parlato con Follini e Casini,
Mastella dovrebbe cominciare a dire qualcosa in più.
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