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Ottobre missionario.

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Terremoto Cile 2010
TAN FUERTE ES EL DOLOR, PERO MAS FUERTE ES EL AMOR.

Ciao amici come state? spero bene! Dopo un bel po' di silezio (quanta acqua sotto i ponti o meglio quante scosse di terremoto in questo mese!) vengo a voi con un breve scritto in questa domenica delle palme. Oggi abbiamo iniziato la settimana santa con la solenne liturgia delle palme. Con questa liturgia abbiamo celebrato le due faccie della medaglia del mistero Pasquale: la vita o la gloria, mediante la processione con i rami d'ulivo pensando e proclamando a Cristo nostro Re. E allo stesso tempo abbiamo ricordato la sua morte in croce con la lettura del testo della passione rivivendo il dolore e l'umiliazione provate da Gesú. Credo di poter dire che quest'anno questa celebrazione ha avuto, almeno per molti di noi cileni, un significato particolare e profondo. In comunione con i tanti i crocifissi nella nostra cittá e del nostro Paese questa mattina abbiamo celebrato la processione e la messa. Molti cileni stanno piangendo i morti e i dipersi in mare di questo tremendo terremoto, molti di piú sono ancora angustiati e addolorati per la situazione precaria che stanno vivendo e molti sono i preoccupati per l'avvicinarsi della stagione delle piogge (in pratica tanti sono senza casa, molte abitazioni sono danneggiate in modo serio e grave, molti ora stanno perdendo il lavoro a causa dei danni nelle fabbriche o nei magazzini della raccolta della frutta, ...). Leggendo e meditando questa mattina nella messa il testo della passione del Signore, mi venivano alla mente i molti volti dei crocifissi del nostra parrocchia. A Nono (nella foto con la chiatarra in mano) papá di famiglia, che ha perso casa, lavoro, ...praticamente tutto e che porta nel cuore il desiderio di ricominciare e di riprendere a viviere normalmente. Mi veniva alla mente la casa dell'anziana signorina Rebeca che vivie sola con i suoi cinque cani, la sua casa é tutta una crepa (vedi foto) e dopo un mese dal terremoto non vuole andarsene perché quel luogo contiene tutta la sua vita e i suoi ricordi, pensavo poi alla signora Berta malata di diabete, ipertensa che con i suoi tre figli di notte dorme nella sacrestia di una nostra cappella, e di giorno ritorna nella sua "traballante" casa, anche lei con la paura per inverno ormai vicino, preoccupata per il suo lavoro instabile e con la angoscia del domani. E potrei continuare con una lunga lista di gente che ha perso tutto e porta nel cuore timore, paura, molta insicurezza e impotenza mei confronti delle scosse di assestamento che continuano forti anche dopo un mese. Il testo della passione di questa mattina terminava con la morte di Gesú, ma sappiamo che dopo la morte vine il giorno della resurrezione, della luce, della forza e della speranza. Cari amici, in questi giorni tutti noi guardiamo attraverso la ferita della lancia, il cuore aperto di Gesú e in questo cuore poniamo il nostro dolore e con fiducia e con speranza attendiamo il giorno della resurrezione, della pace e della gioia. Tutti noi abbiamo preso coscienza che siamo fragili e deboli (basta poco per perdere la vita, casa, lavoro ...tutto); e allo stesso tempo abbiamo la certezza che il Signore non ci abbandona, non ci lascia soli a lottare contro le vicende contrarie della vita, e se lui é con noi, nulla ci puó far male o danneggiare. Attendiamo con fede, speranza e coraggio la Pasqua di ressurrezione per ascotare dalla boca di Signore Gesú: la pace sia con voi! La pace del risorto é anche l'augurio che faccio e faciamo noi della comunitá Jesús de Nazaret a ciscuno di voi cari amici. Grazie per il la vicinanza, il ricordo e per il vostro aiuto concreto. paz y bien fr. Tullio



Fiori Giugnoi
13 giugno 2010 Sant'Antonio