GUIDA AL TRAPIANTO DI FEGATO |
LA VALUTAZIONE PRE-TRAPIANTO
Prima che si possa stabilire se il trapianto sia effettivamente la migliore scelta terapeutica per un paziente con una malattia di fegato cronica, è necessario eseguire una serie d’accertamenti clinici e di laboratorio per definire con esattezza il grado dell'insufficienza epatica già instauratosi. Al termine di questo studio, che in genere è eseguito in un Reparto di Gastroenterologia o di Medicina Interna, la situazione del paziente viene discussa durante una riunione congiunta del personale medico (chirurghi, gastroenterologi, anestesisti, rianimatori etc.) che eseguirà poi l'intervento e seguirà il paziente dopo il trapianto.
A questa riunione sono presenti i rappresentanti delle Unità Operative che partecipano al Programma Trapianto di Fegato, che in questa occasione costituiscono il Comitato Medico Chirurgico (CMC). Solitamente la riunione del CMC avviene il mercoledì pomeriggio.
Se il paziente viene ritenuto idoneo, è inserito nella lista di attesa.
Gli accertamenti laboratoristici e strumentali necessari per verificare l’indicazione al trapianto variano da paziente a paziente e in base alla malattia. Possono essere eseguiti sia come ricovero presso il Sant’Orsola-Malpighi, sia come Day Hospital. Nella maggior parte dei casi, includono:
- esami del sangue per valutare il grado di insufficienza epatica;
- esami del sangue per valutare la funzionalità renale;
- esami strumentali e radiologici per valutare la funzionalità respiratoria;
- ecografia addominale con eco-Doppler per definire il volume del fegato ammalato e valutare lo stato dei vasi (arterie e vene) che arrivano al fegato;
- TAC o risonanza magnetica nucleare, se indicate;
- gastroscopia;
- elettrocardiogramma e radiografia del torace, delle arcate dentarie e della colonna vertebrale;
- consulenze con gli specialisti (anestesisti, angiologi, neurologi, psichiatri e psicologi) coinvolti nel Progetto Trapianto di Fegato a Bologna.
Importante durante questa fase, è la valutazione del grado di collaborazione del paziente. É fondamentale che il paziente si renda conto di quello che gli sta succedendo e che abbia un ruolo attivo nella propria terapia. Questo particolare aspetto della valutazione viene eseguito da psicologi e psichiatri del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura.
Le persone che hanno problemi di salute, possono attraversare momenti di disagio psicologica, difficoltà emotive e di rapporto con gli altri, soprattutto quando la salute è minacciata gravemente e la malattia si protrae per lungo tempo, come spesso accade a chi deve sottoporsi ad un trapianto di fegato.
A volte l’affetto delle persone care non è sufficiente a fare superare i momenti critici che accompagnano le persone malate fino alla ripresa del benessere, così come i familiari possono essere colpiti dallo stress causato dalle preoccupazioni e dai timori.
Sappiamo che un intervento di consulenza e di sostegno psicologico per le persone malate e per i loro familiari può essere necessario ed utile per affrontare meglio la malattia, le terapie ed i tempi d’attesa.
Per questo l’èquipe dell’ambulatorio per i disturbi psichici da terapia medica e da trapianti d’organo, responsabile dott. Odilia Giovannozzi, situato nel Policlinico S.Orsola-Malpighi, all’interno dell’Ospedale Malpigli Palagi nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di via P.Palagi, 9 – Bologna (piano terra), diretto dal Dr. Giancarlo Boncompagni è disponibile, oltre che ad effettuare le consulenze per l’inserimento in lista d’attesa, è disponibile anche a seguire i candidati al trapianto e le loro famiglie durante tutto il percorso precedente e successivo all’interventoPer l’appuntamento si deve telefonare la mattina, dal luned’ al gioved’, al numero:
051 6362 387
chiedere del Dr. MARCO MIGLIOZZI, il quale è anche indirettamente contattabile via posta elettronica al seguente indirizzo:
Marco.Migliozzi@ausl.bologna.it
Nessuno si aspetta che i pazienti che sono sottoposti allo studio per fare il trapianto siano felici e spensierati; si sa che chi è portatore di una malattia cronica ha solitamente un atteggiamento preoccupato e sofferente.
Una visione positiva e la volontà di combattere per risolvere i problemi sono però fattori che sicuramente contribuiscono ad una più rapida guarigione