Signor Ministro,
nonostante dal 1 gennaio 2001 siano stati
aboliti a livello nazionale i TICKET sanitari
sulle ricette e sui farmaci, la recentissima
delibera della Giunta Regionale Pugliese
n. 1162 dell' 8 agosto 2002 (comparte-cipazione
alla spesa farmaceutica), ha reintrodotto
le quote di partecipazione per gli assistiti:
1 euro per ricetta (quota fissa) 1,5 euro
a pezzo (ticket sui farmaci), e una quota
(50%) di compartecipazione al costo dei farmaci
non essenziali (B2) inclusi nel secondo elenco
del DM 4.12.01.
Al fine di salvaguardare le fasce più deboli
della popolazione, la Giunta ha introdotto,
altresì, esenzioni totali per alcune categorie
tra le quali gli invalidi al 100% ed esenzioni
parziali, tra cui coloro che hanno già avuto
riconosciuta l'esenzione per patologia.
Questi ultimi, nonostante siano considerati
tra le fasce più deboli, debbono concorrere
con il ticket di 1 euro per ricetta (quota
fissa) e 1 euro a pezzo (tichet sui farmaci),
fino ad un massimo di 3 euro per ricet-ta.
Ora, definire una categoria "socialmente
debole" e nel frattempo colpirla economicamente
ci sembra una vera idiozia!
Per questo, a nome dei soggetti sottoposti
a trapianto d'organo, protestiamo con tutte
le nostre forze per-ché molti tra i pazienti
trapiantati sono esclusi dalla esenzione
totale in quanto non è stata loro ricono-sciuta
una invalidità civile del 100%.
Al massimo essi possono rientrare tra gli
esenti parziali per la patologia cronica
ed invalidante di cui sof-frono: sono comunque
sempre colpiti da ticket gravemente ingiusti
e penalizzanti economicamente!
Lei, sig. Ministro, conosce perfettamente
quali e quanti farmaci è costretto ad assumere
il paziente trapiantato! Proprio per questa
ragione consideriamo contraddittorio da parte
del Ministero della salute, da un lato prevedere,
nel piano sanitario nazionale 2002-2004 di
"ridurre il divario tra le regioni in
termini di attività di reperimento donatori
d'organi, valutare i risultati delle attività
di prelievo e di trapianto e di prevedere
sistemi di verifica sull'efficacia dell'attività
dei coordinatori, e da un altro lato permettere
che ogni regione consideri i propri pazienti
sottoposti a trapianto in modo diverso per
quando riguarda il tic-ket sui farmaci. Non
si può da una parte incentivare la donazione
e il trapianto e dall'altra colpire i benefi-ciari
di tali norme programmatiche.
Allo stesso modo consideriamo perlomeno non
coerente prevedere esenzioni per i soggetti
sottoposti a trapianto in riferimento alle
"prestazioni sanitarie appropriate per
il monitoraggio delle patologie di cui sono
affetti e delle loro complicanze, per la
riabilitazione e per la prevenzione degli
ulteriori aggrava-menti (Circolare n. 13/01
del Ministero della salute sull'esenzione
parziale per patologie), e dall'altro ver-so
lasciare alla giungla delle normative Regionali,
il "Graziare" o penalizzare i trapiantati
con ticket sulle prestazioni di assistenza
farmaceutica!
Ed ancora: tra il Ministero della Salute
e le Regioni sono stati siglati di recente
degli accordi su tutta una serie di requisiti
tra cui: le Istituzioni locali che devono
adeguarsi agli standard delle strutture idonee
ad effettuare trapianti, linee guida per
informare le attività di coordinamento in
ordine al reperimento degli organi, linee
sul trapianto renale e altri; ebbene nessuna
intesa è stata sancita affinché ai trapiantati
di ogni regione sia garantito lo stesso trattamento,
in quanto beneficiari di una terapia salvavita
che la legge 91/99 considera come obiettivo
del Servizio Sanitario Nazionale.
Si permette, cioè che alcuni trapiantati,
"colpevoli" di risiedere in certe
regioni, siano "castigati" con
tic-ket sui farmaci, rispetto ad altri, più
"fortunati", che hanno la loro
residenza in certe altre regioni!
Eleviamo, dunque la nostra più ferma protesta!
Questo federalismo sanitario, sig. Ministro,
non ci piace e non piace al cittadino che
si ammala.
Da agosto dello scorso anno si sono succeduti,
in sequenza rapida, il taglio del 50% delle
multi-prestazioni, il ripristino del tetto
per la spesa farmaceutica, la reintroduzione
della classe B del prontuario, con ticket
dal 20 al 50%, la possibilità per le singole
regioni, di spostare farmaci dalla classe
A, total-mente gratuita, alla classe C, totalmente
a carico dei cittadini, gettando le basi
per la creazione di 21 prontuari farmaceutici
(quanto sono le regioni), il rinvio di un
anno delle riduzioni, previste dalla finan-ziaria
2000 per i ticket sulla diagnostica, la trasformazione
dei livelli essenziali di assistenza da strumento
di garanzia a lista minima delle prestazioni
da erogare.
In conclusione, Sig. Ministro, chiediamo
allo Stato e alle Regioni di evitare nei
nostri confronti atteggia-menti di politica
schizofrenica : le istituzioni sanitarie
non possono chiedere alle associazioni che
tutelano i diritti dei trapiantati la loro
discesa in campo finalizzata alla promozione
dell'informazione sulla dona-zione degli
organi e sul trapianto (art. 2, l. 91/99),
e poi colpire i malati "a macchia di
leopardo" con i tic-ket sui farmaci.
Le chiediamo, sig. Ministro, che lei s'impegna
a rappresentare le nostre proteste nell'ambito
della prima seduta della Conferenza Stato-Regione,
nonché della prima riunione degli Assessori
alla Sa-nità, in modo che possa essere siglato
un protocollo d'intesa valido per tutte le
regioni che include i soggetti sottoposti
a trapianto tra quelli beneficiari di esenzione
totale dalla compartecipazione me-diante
ticket alla spesa farmaceutica.
Cordialmente Il presidente ATO Onlus Puglia
Giovanni Santoro
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