GUIDA AL TRAPIANTO DI FEGATO |
La Terapia Intensiva.
Il reparto di Rianimazione e Terapia Intensiva, oggi diretto dal Prof. Gerardo Martinelli, è molto particolare e diverso dai comuni Reparti di ricovero. In questo Reparto il paziente viene ammesso subito dopo il trapianto, per la necessaria terapia medica post-operatoria. In questo reparto i parenti non possono accedere se non in giorni ed orari stabiliti.
Il ricovero in terapia intensiva non significa assolutamente che l’intervento non sia andato bene. La permanenza in terapia intensiva è semplicemente dovuta al fatto che in questo reparto vi è la possibilità di una più attenta monitorizzazione e sorveglianza che in un reparto normale dell’ospedale. Il risveglio dall'intervento viene controllato da una serie di strumenti che nella maggior parte dei casi producono suoni molto diversi fra loro.
Un tubo posizionato nelle prime vie respiratorie (in trachea) aiuta a respirare fino al momento in cui il paziente non sia di nuovo in grado di farlo da solo, di solito dopo qualche ora. Questo tubo è attaccato ad un respiratore automatico che aiuta ad espandere i polmoni al giusto livello.
La presenza di tale tubo tuttavia rende impossibile il parlare ed il bere. Il personale infermieristico della Terapia Intensiva assiste completamente il paziente nell'aspirare eventuali secrezioni e nel tenere le labbra e la bocca sufficientemente umide. Per comunicare con il personale è sufficiente fare dei segni di "si o di "no" con la testa o, eventualmente, scrivere su piccoli blocchi appunti.
Alla rimozione del tubo sarà molto importante fare lunghi respiri profondi e frequenti colpi di tosse per mantenere i polmoni puliti e ben ventilati.
Un secondo, più piccolo tubo viene posizionato durante l'intervento nello stomaco e fatto fuoriuscire attraverso una narice. Tale sondino (sondino naso-gastrico) permette la fuoriuscita delle secrezioni gastriche nel periodo post-operatorio e viene rimosso non appena l'intestino ritornerà alle sue funzioni attuali.
Un ulteriore tubo (catetere) è posto in vescica per la raccolta delle urine ed il controllo della funzionalità renale. Il catetere viene in genere rimosso pochi giorni dopo l'intervento. Al paziente è comunque richiesto di continuare a raccogliere le urine in recipienti appositi per verificarne la quantità giornaliera.
Il paziente può presentare durante la degenza saltuari episodi di allucinazioni, legati sia alla situazione particolare sia alla terapia. Tali episodi sono fugaci e scompariranno molto rapidamente.
Sempre durante la degenza viene iniziato un programma di terapia fisica con una specialista in terapia fisica, che proseguirà successivamente il trattamento in reparto.