GUIDA AL TRAPIANTO DI FEGATO |
Il trapianto di fegato da donatore vivente.
La tecnica sopra descritta è anche alla base della donazione di fegato da vivente. Questo particolare tipo di intervento consiste nell’asportazione di una porzione di fegato da un donatore volontario ed il successivo impianto nel paziente che è in attesa del trapianto.
L’attività di trapianto da donatore vivente è regolata dal 1999 con un’apposita Legge ed è una possibilità aggiuntiva al trapianto da donatore cadavere, non ad essa sostitutiva; non deve perciò in alcun modo limitare le attività di donazione, prelievo e trapianto da donatore cadavere.
Il prelievo di fegato dal donatore vivente viene effettuato per il beneficio terapeutico del paziente in attesa del trapianto su esplicita, motivata e libera richiesta del donatore e del ricevente, dopo avere ricevuto una corretta e completa informazione.
L’intervento sul donatore di fegato per trapianto comporta l’esecuzione di una resezione epatica. L’intervento di resezione epatica è considerato di chirurgia maggiore. L’estensione della parte da asportare viene definita caso per caso, in rapporto al peso del paziente che deve ricevere l’organo ed alle dimensioni del fegato del candidato alla donazione.
In ogni caso si tratta di un intervento che può presentare complicanze chirurgiche e non chirurgiche a breve e a lungo termine. Nel mondo si sono verificati alcuni casi di complicanze fatali per il donatore, in una percentuale valutabile intorno allo 0,5-1% dei casi. Altre complicanze, di varia intensità, legate al prelievo di una parte del fegato si possono verificare circa in un 20-40% di casi.
I vantaggi di questa procedura sono ovviamente per la persona che deve ricevere un trapianto. Si possono così riassumere:
- avere la certezza di poter fare il trapianto quando si identifichi il donatore idoneo;
- ricevere un organo con caratteristiche assai favorevoli e sicure;
- ridurre al minimo i problemi legati al trapianto da donatore cadavere.
Il consenso del donatore per asportare una parte del suo fegato deve essere:
- esplicito - nel senso che dovrà essere chiaramente compreso ed altrettanto chiaramente espresso;
- motivato - deve esistere un motivo chiaro su perché il candidato offre una parte del suo fegato per il trapianto;
- libero - il candidato alla donazione sceglie liberamente di affrontare l’intervento in assenza di alcuna pressione né di aspettative di benefici di qualsiasi natura.
Per percorrere la strada del trapianto da donatore vivente è indispensabile avere un colloquio diretto con i chirurghi del Centro.
Anche per questa attività è in corso l’allestimento di una completa documentazione che standardizza l’intero percorso che debbono seguire sia il donatore che il paziente.