GUIDA AL TRAPIANTO DI FEGATO |
LA DISMISSIONE
La dismissione dall’ospedale avviene solitamente dopo circa un mese dal trapianto. Questo dato è del tutto indicativo poiché è estremamente variabile e può dipendere da molteplici fattori. Una volta dismesso il paziente non deve più considerarsi "un malato" ma una persona sana con un rinnovato attaccamento alla vita.
Man mano che il paziente, durante la degenza, è in grado di prendersi cura di sé, riceverà tutte le informazioni riguardanti la dieta, l’esercizio fisico e tutto quello che può essere utile conoscere andando a casa. Importanti saranno le informazioni riguardanti le modalità di assunzione dei farmaci, il dosaggio ed i possibili effetti collaterali.
Prima della dismissione il paziente sarà informato su come misurarsi la frequenza cardiaca, la pressione e la temperatura. Dopo la dismissione il trapiantato deve misurare questi segni vitali, pesarsi ogni giorno e riportare questi dati sul modulo fornito alla fine di questo opuscolo o su uno analogo. É ovvio che qualora si verifichino cambiamenti importanti di questi segni è opportuno contattare il Centro trapianti.
É opportuno ancora sottolineare che durante i primi mesi dal trapianto il paziente assume alte dosi di farmaci immunosoppressori quindi è più vulnerabile alle infezioni, per cui è opportuno non frequentare luoghi troppo affollati, chiusi, fumosi (cinema, teatro, bar, trasporti pubblici etc.) per l’aumentato rischio di contagio che vi è nei primi sei, otto mesi dal trapianto o frequentare persone affette da influenza, herpes virus etc. Il paziente verrà inoltre edotto sulla frequenza dei controlli clinici e di laboratorio che dovrà eseguire e sulle modalità di esecuzione degli stessi, sulla gestione del tubo di Kehr e di quando questo dovrà essere rimosso.
Almeno una volta alla settimana é necessario aprire il Tubo di Kehr e fare fuoriuscire alcune goccie di bile. La manovra serve a mantenere il tubo ben aperto ed idoneo ad essere usato per i controlli medici. Il Tubo di Kehr viene solitamente rimosso dopo 6 mesi dal trapianto, durante un breve ricovero.
Dal punto di vista strettamente psicologico i cambiamenti possono essere estremamente stressanti per qualche paziente e lasciare l’ospedale per tornare a casa potrebbe esserlo per qualcuno dei pazienti trapiantati. Il paziente trapiantato comincia una sua nuova vita e dovrà probabilmente cambiarne il suo stile, adattandolo alla nuova situazione.
È opportuno però ricordare che la stragrande maggioranza dei pazienti trapiantati è tornata alla normale attività lavorativa dopo alcuni mesi di convalescenza, senza grandi problemi e con grande soddisfazione.
I pazienti trapiantati hanno diritto all’esonero dalla spesa per alcune medicine e per gli esami di laboratorio. I moduli per ottenere tale esenzione, diversa da qualsiasi esenzione posseduta prima del trapianto, vengono consegnati dai medici prima della dismissione.