Il 1° Maggio - Le feste di Maya 

                                                                             
Festa dei lavoratori, San Giuseppe Artigiano, “Festa di Maia”: la ricorrenza del 1° maggio a Caccuri e' un miscuglio politico – religioso , una occasione nella quale tre culture diverse, quella laica moderna, quella cattolica e quella pagana, si intrecciano e si compenetrano fino a contaminarsi magari inconsapevolmente. Se la chiesa fa coincidere con la più laica delle feste la celebrazione dello “sposo di Maria” nella sua veste di lavoratore ed il sindacato organizza (o meglio, organizzava) feste del lavoro, chiesa e sindacato sovrappongono le loro celebrazioni a quella di un’antichissima festa pagana: la celebrazione dell’arrivo della primavera, appunto dedicata alla dea Maia. Già nell’antica Roma, nel periodo primaverile, si celebravano numerose feste in onore della maggiore delle Pleadi, la bellissima figlia di Atlante e di Pleione amata da Zeus con il quale concepì Ermes, considerata l’artefice del risveglio primaverile. A Caccuri, evidentemente, questa antichissima tradizione è rimasta intatta nel corso dei millenni, anche se, ovviamente, la contaminazione cattolica, l’ha in qualche misura snaturata. Comunque, in ricordo di quella antica festa pagana, le donne usano ancora oggi collocare sull’architrave dell’uscio delle case un mazzo di fiori (ginestra, sambuco, spine di colore giallo) in onore della divinità. A questi possono aggiungersi altri fiori, con l’accortezza di non far mancare mai la spina che, secondo un’antica credenza popolare, dovrebbe accecare i nemici della famiglia che abita in quella casa e, comunque, proteggere dall’invidia e dal malocchio. Particolare attenzione viene poi posta alla prima persona estranea che metterà piede in casa nel corso della mattinata: guai se dovesse essere una persona anziana o, peggio, vestita di nero! Rischierebbe, nella migliore delle ipotesi, di venire cacciata via in malo modo, se non di peggio. Se entra in casa di primo mattino un anziano o una persona in lutto, il presagio è inequivocabile: morte e sciagure sicure entro la fine dell’anno. Grandi feste e generosi regali, viceversa, se a varcare per primo la soglia è un ignaro fanciullo, simbolo di prosperità, salute e lunga vita. Ed allora per l’anno venturo tutti avvisati: vecchi tappati in casa e bambini allegri e giulivi a frotte per le strade e le case del paese.

 

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