Tu vo fa' l'americano
ma si nato in Italy
(
Nisa -
Carosone )
Quel giorno era decisamente out. La
sua life review era stata un vero e proprio flop. Nonostante avesse
partecipato a decine e decine di party, fosse andato in vacanza nei
migliori resort delle più belle locations del pianeta, curasse
il look e il corpo nei beauty farm, gli piacesse la disco music,
mangiasse solo potatoes and fried fish, hamburger coperti
di ketchup, bevesse cocktail o long drink, mai nessun boy e, peggio
ancora, nessuna girl lo aveva degnato di uno sguardo; mai che almeno
una maid che avesse accettato un engagement. Qualunque cosa facesse il
suo share non saliva, il trend era sempre desolatamente piatto come se
Mood’s gli avesse tagliato il rating.
Nemmeno
il disperato e puerile tentativo di coming out era riuscito ad attirare
l’attenzione sul povero young man.
Forse era apparso not credible
il coming out di un dandy.
Conosceva
tutte le più famose band, le rock star, le pop star, la musica
country, la differenza tra I Pod e IPad,
il wireless, il significato di outlok, di default, di reset, di remake,
di make up; aveva provato la chat, lo spamming, ma nessuno si accorgeva
di lui. Si era perfino "appostato" su di un blog molto
frequentato sul quale postava
a tutto spiano, ma nessuno mai si era sognato di rispondere ai suoi
blog comments. Era davvero crestfallen.
“What
will be the cause of the debacle, pensava, naturalmente in
inglese, il sad boy, mentre calde lacrime gli scendevano on the
face, eppure ho sempre
cercato di essere fashionable, in line with the times; I speak and
write in English only quasi fossi un qualsiasi giornalista italiano (che
il buon Dio li stramaledica) o una giuliva show girl che ci vuole
stupire con i suoi effetti
speciali, mangio come un americano obeso, cosa mi manca per essere un
successful man?” Che tristezza, povero dandy! Il pull up proprio non
gli riusciva.
Da quel giorno non faceva altro che pensare alla sua useless
life, tanto che arrivò
perfino a prendere in considerazione l’idea di una end his life e
cominciò a pensare come mettere in atto l’insano proposito, quando,
passando sotto una finestra del primo piano di un palazzo del quartiere
ultrapopolare della piccola, sgangherata cittadina di provincia nella
quale viveva, sentì la voce di un vecchio artista degli anni ’60 che
cantava: “Comme te po' capì chi te vò bene si tu le parle 'mmiezzo
americano”.
Di
colpo la nebbia che gli ottenebrava il cervello si dissolse, vide tutto
più chiaro e più distinto e
finalmente comprese quello che non aveva mai compreso nella sua inutile
vita: che a parlare come si mangia ci si guadagna una sacco. Da
quel giorno la sua sad and dark life cambiò radicalmente, ma cambiò,
per fortuna, anche quella di quegli incolpevoli poveracci che per tanto
tempo erano stati costretti ad ascoltare i suoi sproloqui senza capirci
un tubo e inondandolo di stramaledizioni.
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