Agostino Pirito
Dedicata a Franco
Ricordo il mio amico Franco
quando s'incamminava
per le viuzze del mio vecchio paesello.
Andava di vico in porta
salutando, buon giorno
ai vecchietti seduti
vicino al focolare
dove si preparavano,
con la vivace fiamma
degli ardenti tozzi,
alle lunghe giornate
del gelido inverno
che l'aspettava.
Ma il mio amico Franco
si dedicava tanto alla vita sociale
e nessuno poteva capire
dove voleva arrivare,
qual era la sua meta.
Ma un giorno si addormentò per un lungo sogno,
e dopo la fine di quel lungo sogno,
si risvegliò in una villa serena
dove c'era felicità e amore.
Il
segno
Sono nato sotto una stella;
per chi la prende è tanto bella.
Sono un cantante,
sono un poeta,
faccio la vita che meglio si spera.
Facendo l'attore di occasione
tutto e' tranquillo,
ma senza rancore.
Ritornando al poeta
c'e' sempre da dire
di questo e di quello nel modo di dire.
Heh!, solo il cantante
la può raccontare,
mentre la canta
la può pure stonare.
Sotto
il pergolato
Seduto sotto il pergolato
dietro casa mia
mi sono soffermato
seduto sulla mia
vecchia sedia a sdraio.
Contemplavo la vite
con i suoi verdi grappoletti
e' le verdi foglie pure.
C'era, a me vicino,
il mio bicchiere colmo di vino
che ristorava i mie sudori
del bollente sole delle fatiche estive.
E' tu, povera vite,
come rimpiangi la tua verde veste,
della stagione estiva
ché durante l'autunno
incominci a spogliarti.
Odio l'alloro che verdeggia eterno.
Rosa
di maggio
Camminavo una sera di
maggio
lungo il viale coperto di rose
vidi passare una bella ragazza
olezzante di un profumo di rose.
Rosa di maggio profumo d'amore
quella ragazza portava il colore
colore bianco, promessa d'amore
quando all'altare ti porto a sposare.
Bella bambina ora tu sei contenta
l'amore sincero già hai trovato,
un cuore felice all'altare hai portato
quella sera di maggio
quando io ti incontrata.
Vecchio paesello
Piccole strade di un vecchio paesello
disteso sull'argine
di un'antica collina.
E' tu mia cara bambina
cantavi canzoni d'amore sotto la luna.
Luna bugiarda, cosa stai facendo?,
tu stai rubando l'amore sincero
frutto di un fiore,
di un cuore innocente
che recitava poesie d'amore.
Poi ti ho visto luna calente
quando nel cielo sparivi lontana
tu mi dicevi: io devo andar via,
non voglio rubarti
il tuo amore innocente.
A
mia madre
Era mia madre
sulla vecchia dondolo.
i suoi capelli grigi
stanchi per gli stenti
dopo i lunghi lavori giovanili.
La vidi triste
dall'angolo esterno della mia finestra;
la sua mente vagava
non so per dove,
forse aspettava qualcuno
che un dì era partito lontano,
molto lontano.
Pensavo quale gioia
potesse avere quel giorno
quando solcavo
la soglia della porta
per abbracciarla.
La
partenza
Passati gli anni
della mia gioventù
lasciavo il mio paese
che conserva i ricordi
della mia fanciullezza.
Partivo con la mia umile valigia
piena di nuove avventure.
Bacio la mamma,
abbraccio il papa mio
i miei fratelli e le sorelle pure.
Quanti sogni, quante amarezze
per guadagnare un pezzo di pane
in una terra lontana e' sconosciuta!
Come un gabbiano
sono emigrato anch'io.
Caro Peppino spero
che stai bene tu e la tua famiglia, come pure noi qui in Canada tutto
bene. Prima di tutto ti voglio fare gli auguri di buon onomastico di San
Giuseppe, come dire la festa del papà. Vorrei aggiungere a questa
lettera una poesia per tutti i figli che amano i loro papà.
Agostino
A
mio padre
Ricordo mio padre quand'ero bambino,
quando a casa tornava
mi stringeva tra le braccia
con la gioia dentro il cuore,
e capivo che era amore.
Son passati già vent’anni
ora non sono più bambino.
Lo rivedo tutto stanco
con i suoi capelli bianchi,
sulla dondolo che pensa;
i ricordi di un bambino
che lontano se ne va.
Ora tu caro papà
pensi al di' che tornerò
e quel giorno poi sarà
la tua grande felicità.
CACCURI
BELLA
Quindici anni sotto il
sole
e il cielo stellato ho camminato
,
là dove tutti gli amici
i miei parenti li ho lasciato
e pure tu, Caccuri bella.
Fra
poco un aero da Sant’Anna partirà
e’ nel cielo azzurro la bianca striscia lascerà.
Sorvola le montagne del paese mio;
non so se questo è un arrivederci
o sarà uno addio.
Ti
lascio, amara terra caccurese
,
per una meta che non si saprà.
Sei piccola di terra
,
ma hai un grande cuore
e tutti ti ricordano
,
dolce terra d’amore.
Ho lasciato quella moretta
sperando che un dì m'aspetta
Caccuri, terra d'amore,
dove ho trascorso un'infanzia di dolore;
Caccuri, terra di fiori
dove ricordo i miei giorni migliori.
Caccuri, sei il miglior sole
e tutti i tuoi figli
ti pensano con tanto amore.
Agostino Pirito,
Vancouver, B. C. Canada
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