Acquapendente

Acquapendente è posta sopra un'altura che domina la valle del fiume Paglia, all'ester­no della cinta craterica del lago di Bolsena. Dell'antica e turrita doppia cinta muraria, ormai in gran parte distrutta, conserva ancora tre porte, fra cui porta Romana, detta Torre Julia de Jacopo in memoria di una donna coraggiosa che, nel 1550, mentre le milizie del Conte Orsini attaccavano Acquapendente, riuscì, sotto il fuoco nemico, a chiudere la porta impedendo l'accesso alla città.Sopra un colle dominante l'abitato si staglia la torre dell’orologio o del Barbarossa, appartenente alla rocca fatta costruire da Enrico IV nel XII sec., andata completamente distrutta.

Nel luogo ove sorgeva un antico tempio pagano fu edifi­cata, nel IX sec., l'imponente Basilica romanica del Santo Sepolcro, poi rimaneggiata nella parte superiore e nella facciata realizzata in forme barocche nel XVIII secolo. L'interno, a croce latina a tre navate, conserva pregevoli opere d'arte fra cui una vasca battesimale del XIV sec., una grandiosa terracotta in stile robbiano realizzata nel 1522 e un coro ligneo finemente inta­gliato. La sottostante Cripta datata intorno all’XI sec. dalle belle volte a crociera gotica, sostenuta da ventidue  colonne dai capitelli romanici, ha al centro un sacello che riprodu­ce perfettamente quello del Santo Sepolcro di Gerusalemme in cui è custodita una pie­tra che si ritiene appartenuta alla colonna della flagellazione e macchiata del sangue di Cristo. La chiesa di S. Francesco dalle originarie forme gotiche edificata nell'XI sec., è sormontata dal campa­nile cinquecentesco arricchito da bifore monofore. Al suo interno si può ammi­rare un crocefisso ligneo del XIII sec., e belle tavole del XV secolo. Originariamente gotica, la chiesa di S. Agostino, realizzata nel XIII sec., ha subi­to successive modifiche fino ad assumere le attuali forme barocche.

Nel centro storico si posso­no ammirare numerosi palazzi signorili risalenti al XV-XVII sec., fra cui palazzo Fidi-Taurelli, palazzo Viscontini e il Palazzo Vescovile. La frazione di Torre Alfina, posta su di un'altura ai confini con la pro­vincia di Terni, è caratterizzata dall'imponente castello medio­evale, edificato nell’VIII sec,, poi completamente ricostruito, mantenendo lo stile originario, alla fine del 1800. L'altra frazione, Trevinano, si articola sopra una cresta di tufo su cui si staglia il castello medievale dominante, dalla sua invidiabile posizione pano­ramica, la valle del Paglia fino al Monte Cotona, al Monte Amiata e alla Rocca di Radicofani. Nel territorio di Acquapendente si trova la riserva naturale di Monte Rufeno caratterizzata dai boschi di caducifoglie, estre­mamente interessante dal punto di vista floristico, faunistico e antropico, per la tipolo­gia dei numerosi casali che testimoniano la storia e la vita della popolazione contadina. Il territorio di Acquapendente è stato abitato fin da epoche remotissime.

Le risorse economiche di Acquapendente, si fondano sulla vocazione agricola del territorio   che   produce legumi,ortaggi, uva da vino e il rinomato orzo perlato, e su una fiorente attività artigianale orientata nella produzione di ceramiche, nella lavorazione del ferro e del legno. Una manifestazione folcloristica da non perdere è quella della festa di Mezzo Maggio che si svolge ad Acquapendente la domenica successiva al 15 maggio, più conosciuta come i Pugnaloni. La ricorrenza è quella del miracolo del ciliegio fiorito che il 15 maggio del 1166 incoraggiò gli acquesiani a ribellarsi all'oppressione del Barbarossa. Per questa mani­festazione gli abitanti, divisi in gruppi, realizzano degli stu­pendi mosaici istoriati utiliz­zando fiori e foglie. I Pugnaloni vengono portati in corteo lungo le vie del centro storico nella giornata "governata" dal "Signore di Mezzo Maggio", che è sorteggiato ogni anno fra gli agricoltori del posto. L'altra manifestazione che conferma la tradizione popola­re legata all'agricoltura è la festa di S. Antonio, che si svolge il 17 gennaio.

L'organizzazione dei festeg­giamenti è affidata al "Signore di S. Antonio", eletto ogni anno fra gli allevatori acquesiani, ed è caratterizzata dalla sfilata degli animali, accurata­mente bardati per la benedi­zione. La festa di S. Antonio coincide con l'inizio ufficiale del carnevale, che si articola nel periodo successivo nelle sfilate dei carri allegorici e grandi mascherate. Per gli amanti del trekking, si segnala la tradizionale "Scarpinata" del Monte Rufeno che si svolge a set­tembre all'interno della Riserva.

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