Orazio Viscuso è nato a Catania nel 1959. Pittore, oltre che grafico e decoratore, Figlio d'arte, ha esposto con successo in varie città anche estere, fra cui Milano, Livorno, Roma, Viareggio, Sanremo, Catania, Lione e Antibes, ottenendo premi e riconoscimenti. Sue opere si trovano in diverse collezioni; opere pubbliche murali sono presso i comuni di Mascalucia, Aci Catena e Giardini Naxos. Hanno scritto di lui, fra gli altri, i critici V. Barni, V. La Piana, S. Perdicaro, su quotidiani, riviste e cataloghi d'arte, come: La Zattera, Artisti del XX secolo, L'Elite.

"L'empito fantastico, regolato sulle linee di una oggettivazione delle pulsioni inconsce, determina il vibrante linguaggio surreale della pittura di Orazio Viscuso, imperniata sul continuo, dialettico confronto tra immaginazione e concretezza, storicizzazione e mitizzazione del visibile. Artista per naturale vocazione, convoglia l'istintiva facoltà narrativa in una tensione meditativa profonda e suggestiva, spaziando oltre i confini del dato ispirativo, per assorbire le dilatazioni del pensiero creativo in una sintesi pittorica originale, elegante e raffinata. Una pittura, la sua, che svela una consumata esperienza nella composizione, nella scansione formale e nell'uso del colore, ed insieme la capacità di ricreare atmosfere dense di onirici sussulti, dove le presenze reali si vestono di simboliche essenze, argomentazioni plausibili delle segrete inquietudini che affiorano nell'esperienza esistenziale."
          
Salvatore Perdicaro

"...E'dotato di qualità artistiche notevoli e con disinvoltura passa da un campo di pittura all'altro come se si trattasse di cambiare puramente e semplicemente una tela: paesaggista, ritrattista, caricaturista...L'artista non è un nomade ma va oltre la trans-avanguardia pur restando fedele ad un figurativo che affonda nel passato artistico rime e ritmi e se ne serve per un suo scopo dimostrativo che nel titolo dell'opera (che poi, in definitiva, rappresenta la ratio del suo componimento) trova giustificazione. Ne viene fuori una pittura concettuale, vero spartiacque di figurativo ed astratto? Forse."

Vito La Piana