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Note sulla scrittura di testi (segue)
"Ci risiamo. La penna scrive da sola Tutto esce di corsa dalla punta Non c'è fatica C'è solo una specie di sofferenza che spinge dietro come uno che mi mette furia Spinge come nella coda in fila per la mensa Spinge fuori le parole da sole - rabbia - forse più come un'urgenza di scrivere di ricordare tra uno o due fottutissimi anni questa smorfia e questo desiderio di aprire di lacerare questo esterno e lasciar scappare via tutto ..." (Nog een, 19/8/86) Questa è la prima codifica che è necessaria per poter trasmettere ad altri il pensiero. È costituita solo dalle forme * semantiche del linguaggio (in questo caso l'italiano); si può immaginare che le sensazioni che si creano in certe aree della mente passino direttamente alle aree temporali della codifica linguistica e da qui alle aree motorie che comandano la mano senza essere analizzate dal resto del cervello, e quindi senza diventare coscienti. La poesia ha in questo stadio l'aspetto di una fotografia di stati d'animo; come la fotografia, fissa sulla carta un momento preciso, unico, irripetibile; quando la si rilegge, restituisce le sensazioni di quel momento senza modifiche. Le sensazioni fissate in questo modo possono poi essere sottoposte ad una seconda codifica che riguarda la forma poetica vera e propria, con l'uso della metrica e/o della rima. Nel caso della lettura da parte dell'autore delle poesie scritte secondo la prima modalità (una sola codifica), la comunicazione delle immagini e sensazioni è immediata, senza sovrastrutture dovute alle modalità proprie di una certa "forma d'arte". Se la lettura di queste poesie è invece fatta da una persona diversa dall'autore si andrà a sommare anche la sensibilità del lettore. Ad ogni modo i filtri per cui le immagini sono costrette a passare sono ridotti al minimo indispensabile per poter effettuare la comunicazione, che per sua natura implica un'accettazione di convenzioni e regole proprie del modello culturale in cui essa avviene. In ogni caso la lettura è influenzata dalla situazione in cui viene effettuata, e quindi dal rapporto che si crea tra lettore e pubblico. Lo spettacolo esprime quindi una comunicazione diretta. Il pubblico accede direttamente alle immagini mentali dell'autore trasformate solo con la prima codifica in parole di lingua italiana, e in più viene a crearsi un'interazione che fa sì che lo spettacolo risulti sempre diverso, pur partendo ogni volta dalla stessa raccolta di poesie. Il testo di una canzone nasce invece dalla precisa intenzione di essere portato all'esterno ed essere comunicato ad un pubblico; inoltre è noto fin dall'inizio che dovrà essere unito alla musica e ne dovrà rispettare i ritmi. Quindi l'immagine che nasce nella mente (che in questo caso è generata dalla musica, in risposta alle sensazioni uditive) passa necessariamente per la entrambe le codifiche. (continua...) dic 99 |
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