MA DOVE CORRETE...
di Pino Pignatta


E' uno di loro, parla chiaro e i ragazzi lo sanno. Arriva con la maglietta sportiva, occhiali griffati e una barbetta che spunta sulla faccia pulita. Villeneuve incontra i fans al Motor Show di Bologna: più che una conferenza stampa é un dialogo tra coetanei. "Ehi Jacques, dì la verità, a fare il pilota si "cucca"?", domanda Alessandro per romper il ghiaccio. "Un sacco", risponde lui, "ma chi ce l'ha il tempo se pensi a guidare?". Dai, raccontala giusta. "E che te ne fai di tutti quei soldi?", lo incalza Martina, 17 anni, di Gallipoli, nove ore di treno per mangiarselo con gli occhi. "Credimi, compro solo cd: dischi e giochi per il computer", ribatte il canadese. Roberto, 20 anni, esce dal coro e la butta sul serio "Andresti alla Ferrari?". "Perché no, se potessi correre ad armi pari, senza un compagno che se la tira tanto e poi non vince". Si alza una voce dall'ultima fila:"Fammi indovinare di chi parli, Jacques". Risate, applausi.

C'é un velo di malinconia sul volto del ragazzo campione. Forse é l'ombra di un altro Villeneuve, Gilles, un padre leggendario che lo sfidava sugli sci quand'era bambino. Non ha avuto il tempo di vederlo diventare più bravo di lui: due titoli iridati e primo alla 500 Miglia di Indianapolis, la corsa che da sola vale una vita.
"Sì, papà sarebbe orgoglioso di me", confida Jacques. L'abbiamo intervistato in esclusiva. "E' stanco, non tiratela per le lunghe", si raccomanda lo sponsor, che lo coccola con un miliardo d'ingaggio. Venti minuti, non un secondo di più.


JACQUES, COM'E' LA TUA VITA TRA UN MONDIALE E L'ALTRO?
Quest'anno é facile, non ho la pressione di chi ha vinto il titolo. Mi sono goduto le vacanze: in due mesi ho dormito a casa una notte.
DOVE SEI STATO?
Finlandia, Mosca e a New York a trovare mia sorella Melanie. Poi ho girato per gli sponsor: un appuntamento era a Hong Kong e dopo gli impegni ci sono rimasto tre giorni per i fatti miei.


DOVE PASSERAI IL NATALE?

A Praluc, in Francia. Poi a Capodanno sarò in Svizzera, dove abbiamo uno chalet, con mamma e le sorelle.
NON AVETE TANTE OCCASIONI PER VEDERVI...
E' per questo che le feste diventano speciali, c'è tutta la famiglia. Durante l'anno ci sentiamo poco, siamo indipendenti. Ma rimaniamo uniti, c'é molto affetto.
CHE COSA FATE LA NOTTE DI NATALE?
Una mangiata e lunghe conversazioni davanti al fuoco. Sei felice con niente, perché attorno a te c'é gente che ami. Così diventa una notte che aspetti tutto l'anno. Poi un giro in motoslitta, qualche palla di neve.
E' VERO CHE TI PIACE VIVERE DA SOLO?
Sì, da quand'ero bambino. A 12 anni mi hanno mandato in un college, avevo una camera tutta per me. A 19 anni sono andato a correre in Giappone, un mondo completamente diverso. Poi tre anni in America. Mi trovo bene così, anche ora che vivo a Montecarlo. Qualche volta vengono gli amici o mi raggiungono sulle piste. Per me sono importanti: andiamo a divertirci o a fare un po' di musica.

CHE COSA SUONI?
Le tastiere, ma di più la chitarra, elettrica o acustica.
E CHE MUSICA ASCOLTI?
Quella che mi fa vibrare. Gli assoli di Pat Metheny, roba così. Degli artisti italiani, Ramazzotti e Nek.
VAI PAZZO PER I COMPUTER: SPENDI UNA FORTUNA PER TENERLI AGGIORNATI...
E' vero, da bambino ho cominciato con i giochi, poi mi sono interessato ai programmi scientifici, quelli sofisticati, che ti fanno ragionare.

CHI E' JACQUES VILLENEUVE LONTANO DALLE PISTE?

Un ragazzo normale che pensa ai fatti suoi. Uno di 27 anni come tanti, con molti privilegi in più.
COME VEDI LA TUA GENERAZIONE?
Mi sembra tranquilla, felice. Oggi il mondo è migliore, é più facile vivere. Forse molti giovani hanno ancora troppe regole: fai questo, fai quello, vieni qui, non andare là. Troppi schemi: finisci per non essere te stesso. Diventi un computer.
CHE COSA INVIDI AI TUOI COETANEI?
Qualche tappa dell'adolescenza, o della prima giovinezza, che ho saltato per arrivare prima. Chissà: forse era meglio andare per gradi, ma sono contento così. Quando sei felice non bisogna cambiare nulla e ogni esperienza ti plasma, ti fa sentire bene, in pace con il mondo.
LE CORSE SONO UNA SCUOLA DI VITA?
No, sono un lavoro. Quando stai tra la gente, e capisci come si comporta, allora sei alla scuola della vita. Le gare t'insegnano a conoscere te stesso: tieni giù il piede, spingi, spingi, sempre più veloce, sino al limite: quello delle gomme ma soprattutto quello della mente. Lì scopri le forze o le debolezze che credevi di non avere. Sai, quando sei ragazzo ti senti invincibile.
ERI BRAVO A SCUOLA?
All'inizio no, dopo la morte di papà sì. Prima dovevo essere il figlio di un campione, perfetto, vincente, mai fuori dalle righe. Troppe responsabilità. Poi mi sono sbloccato e il collegio mi ha aiutato a crescere.
IN QUALI MATERIE ANDAVI MEGLIO?
Scienze e matematica.
TUA MADRE ERA SEVERA?
Molto, ma allo stesso tempo mi lasciava libero. "Vuoi scottarti? Mi sta bene" diceva. Poi vieni e ne parliamo. Una mamma intelligente: ci ha insegnato ad imparare dalle esperienze più che dalle regole. A usare il cervello e le emozioni.

PREFERISCI AFFRONTARE LA VITA CON IL CUORE O CON LA TESTA?
E' più bello con il cuore, ma a volte fa male. Con la testa è più pratico.
SEI CREDENTE?

In qualcosa sì. In quello che mi obbligano a credere no. C'é ancora troppa gente che vuole imporre a tutti i costi la propria verità.
NON PENSI MAI A UNA VITA LONTANA DAL TUO MONDO: SILENZIO, RITMI LENTI, TEMPO PER RIFLETTERE?
A volte passo ore con la chitarra o disteso a occhi chiusi. Mi domando: perché vanno tutti di fretta? In banca, al supermercato, al cinema. Corrono come matti. Rilassiamoci: c'é una vita da vivere. Faccio questi pensieri, proprio io: è buffo, no?
VUOI PARLARE DI TUO PADRE?
Ero piccolo, ricordo un compagno di giochi. o quando eravamo in macchina "Dai papà, più forte, più forte", urlavamo. Lui era già al massimo, ma faceva ancora finta di spingere. Anche sulle nostre motoslitte: sorrideva e andava come un pazzo. non si risparmiava. Lo amavano per questo.
UN RICORDO SOLO TU E LUI?
Una notte in fuoristrada, nei boschi del Canada, avrò avuto sei anni. ma é una scena confusa: mi sono addormentato, so che all'alba ho sentito un abbraccio forte.
TI ASPETTI UN'AUTO COMPETITIVA PER IL '99?
Sì, la BAR é già pronta. Sono fiducioso:c'é il budget, gente preparata e la voglia di vincere.

NEL '97 VILLENEUVE PRIMO, SCHUMACHER SECONDO. QUEST'ANNO HAKKINEN PRIMO, SCHUMACHER SECONDO. IL TEDESCO E' ANCORA IL PIU' FORTE DI TUTTI?
Non lo é mai stato. Perché vince qualche gara con la Ferrari? non basta. E' un grande pilota, ma certo non una spanna sopra gli altri come credono. E a volte nei sorpassi fa qualche errore. Sì, diciamo così.

Tratto da "Famiglia Cristiana" - N.50 1998

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