PAROLE DI CAMPIONE

di Gerald Donaldson

Il numero uno della Williams parla di tutto: delle sue vacanze, del rapporto con la stampa e i tifosi, di se stesso, della FW20, dei suoi rivali, dei nuovi regolamenti, di Pollock, della possibilità di rivincere il campionato del Mondo.

Mancano poco meno di venti giorni al via del Campionato del Mondo. L'8 marzo si avvicina sempre più e ROMBO non si è lascito sfuggire l'occasione di andare a trovare il Campione del Mondo in carica, JACQUES VILLENEUVE.
Il canadese appare molto rilassato anche se la reazione in pista della monoposto costruita secondo i nuovi criteri lo fanno arrabbiare non poco.

Quali obiettivi e quali aspettative hai per il 1998?
"Difendere il titolo. E non sarà facile. Quest'anno il livello di competitività dovrebbe essere ancora più alto. Ci sono molte squadre che sono in grado di vincere a Melbourne e al momento non è possibile prevedere nulla."

Hai conquistato il tuo primo titolo iridato al secondo anno di F1 dopo una lunga battaglia con Schumacher, che ricordi hai del 1997?
"Mi è piaciuta la lotta che si è sviluppata nell'arco del campionato, ma è stata più dura di quanto avessi potuto immaginare. La pressione era alta e il lavoro continuo. Così è stato molto gratificante acchiappare il primo posto nella classifica finale. Se non avessi vinto sarebbe stato frustrante e avrei faticato non poco nel ricaricare le batterie dopo una stagione così impegnativa."

Come hai passato l'inverno?
"Sono andato in vacanza con gli amici e la famiglia. Ho viaggiato in paesi dove la gente non conosce nulla della F1, tagliando completamente ogni rapporto col resto del mondo. Ho ascoltato parecchia musica, giocato con il computer. Poi lentamente sono tornato alla guida di una monoposto di F1 e mi sono allenato soprattutto sciando.
Amo questa specialità anche se mi ha "tradito" quando sono caduto sbattendo la testa e rimanendo KO per un minuto. Ma è andata bene. Non ricordo cosa è successo, tranne che forse andavo un po' forte per le condizioni ambientali che c'erano quel giorno sulla pista".

Parliamo delle gare di F1 che ti aspettano in questo 1998. In passato sei stato critico nei confronti del regolamento, specialmente riguardo le gomme scolpite. Hai cambiato idea?
"No, non è divertente guidare queste vetture. E non credo che le corse diventeranno più serrate. Spero di sbagliarmi, ma presumo che sorpassare sarà più difficile che mai perchè faremo maggiore affidamento sull'aderenza e avvicinarsi nelle curve a chi ci precede diverrà sempre più complicato.
Un'altra cosa che è cambiata è la frenata, ora più semplice perchè non si dovrà più rallentare con violenza. Potremo quindi facilmente raggiungere il limite di frenata e sarà molto arduo sorpassare in staccata. Potrebbe essere anche più pericoloso perchè tutti saremo "impiccati" in quei momenti".

Ma sembra che sia anche più divertente per chi vi osserverà con le monoposto in sbandata e voi impegnati a controsterzare. O no?
"Intraversarsi è divertente quando può esserci precisione di guida, ma le gomme scolpite eliminano la precisione. Adesso quando sterziamo in piena curva si finisce per andare dritto invece di voltare e improvvisamente ci si trova in sbandata. Non si andrà più forte come prima, saremo più lenti e così tutto diventa noioso. Con le gomme slick ci intraversavamo diverse volte. Potevate non vederlo da fuori,
forse solo un piccolo strappo improvviso, ma noi ce ne accorgevamo, eccome. Quante volte mi sono detto <<Oh wow! Grande!>>. Era divertente portare la macchina in traiettoria dopo che si era volati sul cordolo sentendo che questa sbandava.

Adesso ci si intraversa solamente, ma si ha meno controllo e di conseguenza tutto è più pericoloso. Quando si perde la precisione di guida un buon pilota non può fare la differenza come prima. Siccome andiamo più piano è più facile guidare queste monoposto. E' come sciare senza lamine, quando si scivola dappertutto. Nessuno lo può fare. Questo è il mio punto di vista, ma so che alcune persone pensano esattamente l'opposto".

Sei l'uomo da battere. Ti infastidisce essere marcato stretto?

"Tutti scenderanno in pista con l'intenzione di battere le Williams e lo trovo normale. Quando una squadra vince per anni la gente si divertirebbe a vedere un cambiamento. Quando si è sulla vetta è facile cadere e la caduta può essere lunga e dura. Per questo in Williams si lavora sempre al massimo, senza mai un momento di distrazione".


Michael Schumacher e la Ferrari dicono che se non vinceranno il mondiale questa stagione sarà un fallimento. Sei pronto a sfidarli?
"Sono impaziente di gareggiare con Michael e con ogni altro pilota veloce. Credo che il mio rivale sarà Frentzen. Poi non bisognerà perdere d'occhio la McLaren mentre altri ancora potranno essere vicini a noi".

Alcuni giornalisti hanno scritto recentemente che Michael Schumacher è il miglior pilota del mondo. Cosa ne pensi?
"Ma i giornalisti scrivono quello che pensano e vogliono. Spesso trattano argomenti piccanti, altrimenti i lettori si annoiano. Non mi importa. Non voglio perdere tempo a leggere cose negative su di me, per poi arrabbiarmi e dire: <<GUARDA COSA SCRIVONO QUEI BASTARDI>>. Devo solo continuare a vincere per provare che sbagliano".

E se non riuscirai a rivincere il Mondiale come ti sentirai?
"Il primo campionato conquistato è il più importante da sperimentare, da vivere. Non sto dicendo che bissarlo sarà più facile, anzi. Farò del mio meglio, ma se non vi dovessi riuscire mi sentirei meno a disagio perchè ne ho già uno in tasca. In un certo senso questo può essere un vantaggio, si è più rilassati e con meno pressione addosso. Ma questo non significa che abbia intenzione di dormire. Se non sono davanti a tutti non mi diverto mica...".

Hai detto che non ti piace guidare le monoposto nate con le nuove regole. Cambierà il tuo approccio alle corse?
"No di certo. Voglio più pole position, più vittorie. Non credo che cambierà nulla, anzi, avrò maggiore esperienza. La chiave vincente è lavorare sulle proprie debolezze per eliminarle e costruirci sopra le proprie forze. Dobbiamo disputare una stagione con meno scivoloni, senza buttarre via delle gare come a Montreal quando mi sono schiantato stupidamente".


Cosa pensi della tua Wiliams? Ha una nuova tonalità di rosso, un motore Mecachrome e ci si interroga sul rendimento delle gomme Goodyear...
"I nuovi colori sono forti e divertenti. Ma non mi interessa come appare esternamente la FW20, l'importante è che funzioni bene. Devo dire che, sotto sotto, Mecachrome è ancora Renault e quindi questo non dovrebbe creare problemi. Per la Goodyear questa è l'ultima stagione in F1, non c'è dubbio che abbiano intenzione di ritirarsi. Ma vorranno uscirne a testa alta".

Essendo il Campione del Mondo di F1, sei anche l'ambasciatore di questo sport. Ti senti a tuo agio in questo ruolo?
"Mi sento a mio agio solo quando sono me stesso. Se questo mi rende un buon ambasciatore, bene. Ma non ho intenzione di cambiare, di ripetermi: <<ora che sono il campione del mondo devo cominciare a vestirmi diversamente, a parlare in una certa maniera>>. Se piaccio a qualcuno è per come sono, non per come potrei essere".

Hai notato qualche cambiamento nel comportamento celle persone a te vicine?
"Ogni cosa è cambiata, tranne che per le persone a me più vicine. Ogni volta che e sco sembra impossibile non essere riconosciuto. E' dura, è più difficoltoso condurre una vita normale, importante per mantenere il proprio equilibrio. La propria privacy è diminuita, mi apparto un po' di più. Ma ho deciso di essere un pilota e sapevo bene che in caso di successo si sarebbe verificato questo boom della mia immagine. Lo accetto senza protestare".

Anche il rapporto con il tuo manager, Craig Pollock, cambierà ora che ha comprato la Tyrrell e sta avviando un suo team?
"No, perchè siamo buoni amici. Ma vi sarà senza dubbio un grande cambiamento sui circuiti, dove lui era solito occuparsi di tutto quello che mi riguardava così potevo concentrarmi sulla guida. Almeno dopo 2 anni in F1 so muovermi meglio. e Craig ha istruito un paio di altra persone per svolgere questo lavoro nei circuiti, lavoro che consiste soprattutto nel tenermi lontana la stampa".


Cosa ne pensi delle speculazioni della stampa che ti vedrebbero al volante della nuova British American Racing di Craig Pollock nel 1999?
"Si tratta proprio di speculazioni. Non so dove sarò tra un anno. Ho un contratto con la Williams per il 1998 ed è quello che conta ora. Non porto con me una valigetta per negoziare con altre scuderie. Guido auto da corsa. Forse può sembrare stupido non programmare il futuro, ma semplicemente non ho abbastanza tempo per occuparmi di tutte queste faccende. Certo, ad un certo punto della stagione inizierò a guardarmi attorno, ma forse non ci sarà un cambiamento".

Cosa ci dici di Jacques Villeneuve? E' cambiato?
"Non lo so. Deve sempre esserci un'evoluzione nella propria personalità. Bisogna continuare a crescere. Ma non credo che ci sia stato alcun mutamento drastico. Penso di essere la stessa persona e chi mi conosce bene è d'accordo su questo punto. Se qualcosa cambiava mi avrebbero detto di vestirmi in giacca e cravatta".

Tratto da "Rombo" 1998


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