L’origine del nome deriva dal latino saltus (salto, bosco), mentre in dialetto da bidda (paese) e sartu (distesa incolta, campagna). |
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In questa zona la presenza umana è attestata già dall’età nuragica con la presenza di nuraghi dislocati nel territorio, quali Corrolia, Sa domu de sa nì, Serra Madaus e altri. |
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Il paese fu sede del popolo Galillense che difese sempre il suo territorio da ogni tentativo di invasione, compresa quella da parte dei Romani di cui si trovano ancora tracce di insediamento con la necropoli di Cea Romana situata in Monte Arrubiu. |
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Un’importante testimonianza della cacciata dei Romani si trova nella Tavola di Esterzili. Durante il Medioevo la villa appartenne al Giudicato di Cagliari. Dopo la caduta del regno cagliaritano il territorio passò con tutta probabilità, sotto il diretto controllo della Gallura. Successivamente, alla presa dell’isola da parte degli Aragonesi, tutto passò nelle mani della Corona. Nel 1681 l’abitato fu incluso nella contea di Villasalto, e dopo vent’anni incorporato nel marchesato di Villaclara, feudo degli Zatrillas. |
Il centro più antico si sviluppa tutto attorno alla chiesa di S. Michele Arcangelo con una forma di poligono irregolare mentre le successive espansioni si organizzano nella direzione della Miniera Is Carcinaxius. La più recente crescita si dirige invece nella parte più alta dei rilievi che circondano il paese lungo la strada che lo collega a San Nicolò Gerrei. |