Grattacielo Caratteristico dell'architettura urbana del XX secolo. La costruzione dei grattacieli è stata resa possibile dall'utilizzo di nuove tecnologie edilizie, di nuovi impianti (ad esempio l’ascensore) e materiali innovativi, principalmente dell'acciaio. Infatti, a differenza degli edifici tradizionali, nei quali la struttura portante è costituita dai muri, i grattacieli sono retti da solide intelaiature d'acciaio, alle quali vengono fissate solette destinate a sopportare carichi non grandi. Tale tecnica costruttiva consente attualmente di realizzare edifici alti anche più di 500 metri. La storia del grattacielo inizia a Chicago, dove, dopo il grande incendio che distrusse la città nel 1871, vennero costruiti edifici eccezionalmente alti per l'epoca (10-12 piani), con struttura portante ancora costituita dai muri (il Burnham & Root's Monadnock Building, 1889-1892, ad esempio, era alto 16 piani e fu costruito con una struttura tradizionale in mattoni). L'uso di strutture d'acciaio nell'edilizia prese piede in Inghilterra alla fine del XIX secolo, inizialmente nel campo dell'architettura industriale. Fu un architetto di Minneapolis, Leroy S. Buffington, a brevettare nel 1888 una struttura in acciaio adatta per edifici destinati a uffici e appartamenti, subito adottata a Chicago e in altre città statunitensi. Il primo edificio con struttura d'acciaio fu il Manhattan Building, progettato da William Le Baron Jeney nel 1890-91.
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Lo sviluppo verticale degli edifici rese necessaria non solo una ricerca approfondita sui problemi ingegneristici della struttura, ma anche una nuova concezione dell'architettura, e portò allo sviluppo di nuove convenzioni estetiche. Nel saggio The Tall Building Artistically Considered (1896), Louis Sullivan afferma che "la forma segue sempre la funzione": fu questa fondamentale impostazione teorica a determinare i caratteri dello sviluppo architettonico a Chicago (vedi Scuola di Chicago). A New York prevalse invece un approccio più decorativo, rappresentato ad esempio dall'Ernest Flagg's Singer Tower del 1908. Il Woolworth Building (1913), progettato da Cass Gilbert, venne decorato con complessi ornamenti neogotici. La tendenza ad adottare nei grattacieli elementi decorativi emerse nella stessa Chicago nel 1922, dopo che un progetto gotico di Howells & Hood fu preferito ad altri più funzionali nel concorso per la Tribune Tower. Il caratteristico profilo di Manhattan si delineò durante il boom economico degli anni Venti. Il Chrysler Building, in stile Art Déco, inaugurato nel 1930, alto oltre 300 metri, fu per breve tempo l'edificio più alto del mondo, fino all'inaugurazione, nel 1931, dell'Empire State Building (382 m). I caratteristici "arretramenti" degli edifici di Manhattan si devono alle leggi introdotte nel 1916 per evitare che nelle zone di nuova costruzione non penetrasse più la luce del sole. Il Rockefeller Center (1931-1940) fu progettato considerando i problemi ambientali che la sua costruzione poteva comportare. L'influenza statunitense fu molto forte in Europa: l'architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe aveva realizzato nel 1920 uno spettacolare progetto per un grattacielo di vetro. Dopo essersi trasferito negli Stati Uniti, Mies van der Rohe progettò un nuovo modello di grattacielo, il cui stile è riassunto dal suo Seagram Building (1958) di New York, disegnato insieme a Philip Johnson. A Chicago, lo studio Skidmore, Owings and Merril progettò il John Hancock Center (1970) e la Sears Tower (1974), che con i suoi 440 metri è stato l'edificio più alto del mondo per oltre vent'anni. Nel 1974 l’architetto statunitense di origine giapponese Yamasaki Minoru firmò, insieme con Emery Roth and Sons, le famose Twin Towers (torri gemelle) del World Trade Center a New York: alti 110 piani, i due scintillanti grattacieli furono costruiti secondo le più avanzate tecnologie antisismiche. In anni più recenti, architetti come Philip Johnson, Michael Graves, Cesar Pelli, Norman Foster e Helmut Jahn hanno modificato la concezione architettonica del grattacielo. Mentre il Sony Building (ex AT&T Building, 1979) di New York, di Johnson, è un tipico grattacielo postmoderno, il Portland Building (1982) di Graves (a Portland, Oregon) è improntato a uno stile "tecnologico" più estremo. La Millennium Tower progettata per Tokyo da Norman Foster sarà, una volta terminata, un edificio di 170 piani, alto oltre 790 metri che, oltre agli uffici, ospiterà alberghi, negozi e appartamenti. Benché i grattacieli vengano sempre considerati criticamente per il loro forte impatto ambientale, per molti rappresentano ancora simboli di orgoglio nazionale e continuano ad affascinare architetti, costruttori e politici. La corsa alla costruzione più alta ora coinvolge, oltre alle grandi metropoli statunitensi, anche città come Shanghai, Seoul, Kuala Lumpur (al momento la città con il più alto grattacielo al mondo, le Petronas Towers di César Pelli). |