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TIPOLOGIE DI DNS (2/3)

Se si vuole dotare la propria rete di un server DNS interno bisogna prima di tutto dotarsi di due server DNS, uno primario ed uno secondario, altrimenti l'InterNIC o la RA Italiana non acconsentiranno all'inserimento del nome di dominio nel database dei propri DNS. Fatto questo si procede alla registrazione di un dominio presso la Registration Authority. A questo punto si possono configurare i propri DNS per strutturare al meglio la propria rete.
Un secondo server DNS e' sempre richiesto per ragioni di fault tolerance. Le informazioni contenute nel DNS secondario sono una copia del primario. Periodicamente (di solito ogni 6 ore, ma e' possibile specificare qualsiasi intervallo) il DNS secondario interroga il primario per controllare se la tabella dei domini indirizzati e' cambiata. In caso affermativo questa viene copiata nel secondario.

Avere il proprio server DNS comporta diversi vantaggi, tra cui una piu' veloce risoluzione dei nomi dato che il server DNS dell'Isp e' di solito piuttosto caricato di traffico. Inoltre, nel caso ci siano frequenti cambiamenti nei nomi delle macchine della propria rete, si puo' effettuare l'aggiornamento dei propri DNS in modo diretto, mentre con un Isp bisogna aspettare un certo intervallo di tempo, di solito stabilito dall'Isp stesso.

E' bene notare che i server DNS non producono nessun tipo di broadcast per rendersi visibili nella rete. E' necessario effettuare la registrazione presso l'autorita' sotto la quale vogliamo comparire. Se si installasse un server DNS senza registrare il dominio che si intende coprire, questo non avrebbe effetto sulla rete perche' il server DNS di livello superiore non lo indirizza (o ne indirizza un altro se il dominio e' gia' stato registrato da un'altra organizzazione).