IL FLAUTO MILITARE: LE DENOMINAZIONI
di Luca Verzulli

Nel XVI e XVII secolo la parola flauto, in Italia ma non solo, indicava normalmente il flauto dolce mentre per indicare quello traverso vi erano vari nomi anche a seconda delle regioni (1). I termini maggiormente diffusi sono quello di "fiffaro", usato in ambiente veneto e quello di "traversa" impiegato invece più in Emilia e in Toscana. Probabilmente il termine "fiffaro" indicava all'inizio il flauto militare ma venne poi esteso anche a quello di ambito "civile".
Ecco una serie di nomi che compaiono in diverse fonti: flauto alla alemanna, traversa, traversa all'usanza tedesca, fifaro, fiffaro, fifaro all'alamana, fiffero da fiato, faifaro, fiffero, faifer, piffaro, pifaro, piffero traverso, pifero ala alemana, pifero todesco, flauto d'alemania, flauto d'alamagna, flauto traverso.
Le seguenti denominazioni connotano invece più specificatamente il flauto usato in ambito militare: phayfer da campo, fifarj da campo, fiffaro da campo. Nel trattato di Kircher compare il nome latino "fistula militaris" mentre il gesuita padre Francesco Pomei nel suo Indice Universale...(2) indica il "Piffaro" con la traduzione latina "Tibia militaris"; nella fonte del 1637 Trionfo di Bacco... (vedi il mio articolo sulle testimoniamze scritte, bollettino SIFTS n. 3 del 1997) compare il termine "cifoli" che essendo abbinato ai tamburi ed essendo gli interpreti dei "todeschi", credo designi dei flauti traversi; in una lista di pagamenti delle Guardie Svizzere del Vaticano, nei riferimenti agli strumentisti-soldati del 1754, il flauto viene designato con il termine "ciufolo". Con lo stesso termine viene indicato nel 1720 da Bonanni nella sua Gerarchia che descrive le varie funzioni e gli abiti della Guardia Svizzera (vedi il mio articolo sul bollettino n. 1 del 1997). In una fonte molto più antica, l'inventario dei beni di Lorenzo de' Medici (1449-1492) (3), figura invece la parola "zufolo": "Tre zufoli chon ghiere d'argento in una guaina guarnita d'argento, fiorini 8" e "Uno giuocho di zufoli grossi in una guaina, fiorini 12". Anche nell'inventario dei beni (1463) (4), del padre di Lorenzo, Piero di Cosimo (1416-1469), figurano zufoli: "Quattro zufoli fiamminghi, Tre zufoli nostrali, Tre zufoli forniti d'ariento". Ancora come "zufolo" è definito uno strumento usato (insieme al tamburo) negli intermedi della commedia il commodo rappresentata nel 1539 a Firenze.
Nel Libro della arte della guerra (1521) di Machiavelli sono citati "tamburi e zufoli". Il termine "zufolo" (ed ormai a quella data e con la precisa indicazione che i suonatori sono dei tedeschi non può trattarsi che di flauti traversi) ricompare, sempre a Firenze, tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo, nella descrizione della sfilata che precedette una partita di calcio fiorentino in onore del duca Vincenzo Gonzaga (1562-1612), marito di Eleonora de'Medici: "Dietro al detto Pallaio seguitavano quattro trombetti pur vestiti di drappo rosso, e due tamburini, anch'eglino vestiti di drappo rosso, e due Tedeschi, che sonavano il zufolo. Seguitava poi il Pallaio de'Gialli col medesimo ordine"
Ritengo perciò molto probabile che le parole italiano zufolo, ciufolo e cifolo, almeno dal XVI secolo in poi, indicassero il flauto traverso e probabilmente proprio quello usato in ambito militare. (7)
In altri documenti sugli svizzeri pontifici il flauto viene spesso designato con la parola "piffero" come in un libro del 1863 (8). Febo Guizzi, traduttore del volume sulla storia degli strumenti musicali a cura di Anthony Baines (9), ha affrontato il problema generale della traduzione delle parole fife e fifre nell'ambiguo termine italiano piffero, preferendo la forma fiffaro:
"Abbiamo adottato qui l'equivalente etimologico dell'inglese "fife" in uso nell'italiano antico [fiffaro], per tentare di sciogliere l'equivoco che sempre ingenera il termine "piffero" nella nostra lingua, ove designa sia genericamente vari strumenti a fiato, sia specificatamente alcuni di essi in particolare. E' indubbia infatti la fortuna di cui questo termine gode in Italia non solo nel linguaggio comune, ma anche in specifiche situazioni culturali, quali ad esempio la musica del carnevale di Ivrea, per designare un semplice flauto traverso cilindrico derivato dalla musica militare del XVIII sec. Si noti, tuttavia, che nella nostra lingua si attribuisce più spesso il termine "piffero" ad oboi popolari, e noi stessi preferiamo di regola destinarlo a questo significato."
In un'altra nota più avanti ribadisce il concetto: "Si è già detto dell'equivocità, in italiano, del termine piffero, con il quale sarebbe giusto, secondo la tradizione, denominare questo strumento di uso quasi esclusivamente militare. Poiché abbiamo già espresso un'opzione diversa per l'uso di questo termine, proponiamo con consapevole arbitrio l'adozione del suo omologo più arcaico "fiffaro" per designare l'ottavino cilindrico privo di chiavi, conservando sia un termine proprio italiano, sia una coerenza etimologica con l'inglese (fife), il francese (fifre) ed il tedesco (pfeife)."
In Francia era invece netta la distinzione: la parola "fifre" (o "phifre" o "philfre") era usata per il flauto militare mentre le seguenti per il tipo usato in ambito artistico: "fleuste dallemant", "fluste d'Alemagne" o "d'Aleman", "traverse", "fleutte d`alleman".
Così anche in Inghilterra dove le parole "fife", "phiphe","Almain Whistle", "Swiss Pipe", "Whiffle" (10) indicavano lo strumento da guerra mentre con "flute" o "German flute" si designava l'altro.
In Germania, rifacendoci ai vari trattati di ambito tedesco, abbiamo le seguenti denominazioni: "Zwerchpfeiff" e "Querpfeife" (che letteralmente significano flauto traverso), "Schweizerpfeiff" (flauto svizzero), "Feldtpfeiff" (flauto da campo), "Pfeiff", "Pfeiffer" (piffero o fiffero), "Soldatenpfeife" (flauto dei soldati).
In Spagna il termine per indicare il flauto militare era "Pifano".

NOTE
1. Cfr. L. Lupo, Il flauto traverso rinascimentale, tesi di Laurea, Università degli studi di Bologna,, p. 86.
2. F. Pomei, Indice Universale, Nel quale si contengono i Nomi di quasi tutte le cose del Mondo, delle Scienze, e dell'Arti, co' loro termini principali, Firenze, Pietro Antonio Brigonci, 1701, p.331.
3. Libro d'inventario dei beni di Lorenzo il Magnifico, a cura di M. Spallanzani e G. Gaeta Bertelò, Associazione "Amici del Bargello", Firenze, S.P.E.S., 1992, pp. 21-22.
4. Inventari medicei 1417-1465, a cura di M. Spallanzani, Associazione "Amici del Bargello", Firenze, S.P.E.S., 1996.
5. N. Tommaseo, Dizionario della lingua italiana (3° ristampa), Torino, Utet, 1916, vol. VII, p. 1952.
6. Tutti i Trionfi, Carri, Mascherate, o Canti carnascialeschi, andati per Firenze dal tempo del Magnifico Lorenzo vecchio de' Medici, quando egli ebbero prima cominciamento, per infino a questo presente anno 1559, Firenze, (Torrentino), 1559.
7. Nell'articolo di Gianni Lazzari sul flauto a tre buchi usato in ambito militare presente in questio stesso numero del bollettino, viene in parte contestata questa attribuzione della parola "zufolo" al flauto traverso.
8. G. Carbone, Dizionario militare, Torino, Tipografia V. Vercellino, 1863, p. 10.
9. Musical Instruments through the Ages, (a cura di Anthony Baines) London, Penguin, 1961, (trad. it. di Febo Guizzi, Storia degli strumenti musicali, Milano, Rizzoli, 1983), p.242 e 267.
10. Il Whiffle era il flautista che in Inghilterra precedeva un importante personaggio in una cerimonia. Vedi Percy A. Scholes, The Oxford Companion to Music, London, Oxford University Press, 1963 (1° ed. 1938), p. 1120.

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