ALTI ELFI

Gli Alti Elfi costituiscono uno degli eserciti del wargame tridimensionale fantasy Warhammer Fantasy Battle.

Sono creature alte e longilinee, fisicamente molto attraenti, oltre che straordinariamente longeve. Loro dimora è l'isola di Ulthuan, simile alla leggendaria Atlantide, posta al centro dell'oceano che divide i due principali continenti del mondo di Warhammer. I loro stregoni sono tra i più potenti del Vecchio Mondo, essendo in grado di manipolare gli Otto Venti insieme, in una forma chiamata "Alta magia", troppo difficoltosa da padroneggiare per le altre razze.

Origini

All'inizio, tutti gli Elfi, ben prima che si differenziassero in tre stirpi differenti (Asur, cioè gli Alti Elfi, Elfi silvani, detti "Asrai, ed Elfi oscuri, detti "Druchii"), vivevano sul continente di Ulthuan, creato per loro dagli Antichi, la misteriosa razza di viaggiatori interstellari che aveva dato loro vita assieme a molte altre specie del mondo di Warhammer.

La Caduta degli Antichi

Nel 5600 A.S. (Ante Sigmar), i Portali Warp, posti ai poli Nord e Sud del mondo, per cause tuttora ignote, collassarono, divenendo vie d'accesso al mondo materiale per le forze demoniache che abitavano il Regno del Caos. A questo punto della Storia, gli Antichi scomparvero definitivamente dal pianeta.

Il Regno di Aenarion il Difensore

Nel 4500 A.S., durante il terribile assalto dei Demoni del Caos, Aenarion, un girovago che aveva viaggiato intorno al mondo, fatto ritorno ad Ulthuan, decise di immolare sé stesso nelle sacre fiamme del tempio di Asuryan, Imperatore dei Cieli e patrono degli Asur, implorando il dio di aiutare i suoi figli nella lotta ai Poteri Perniciosi, che parevano impossibili da arginare. Miracolosamente risorse incolume dal fuoco come il primo dei Re Fenice, manifestazioni terrene della principale divinità Alto-elfica. Grazie alla sua prodezza come generale e come guerriero, gli Alti Elfi, sebbene inferiori di numero rispetto alle malvagie forze del Caos, riuscirono a tener testa a lungo ai propri nemici ultraterreni.

Ma i demoni, durante un attacco a sorpresa al Palazzo di Avelorn, massacrata la guarnigione, riuscirono a introdursi fino alle stanze della Regina Eterna, sposa di Aenarion, che rimase uccisa, e dei loro figli, Yvraine e Morelion, che vennero invece tratti in salvo e nascosti. L'eroe, furioso per l'accaduto, salì in groppa ad Indraugnir, il più possente dei Draghi, e volò verso il nord di Ulthuan, sull'Isola Maledetta, allo scopo di estrarre la Spada di Khaine, un potentissimo e antichissimo artefatto che gli avrebbe dato il potere di spazzare via i demoni dalla faccia del pianeta, ma che avrebbe anche dannato la sua discendenza. In seguito il Re Fenice prese come seconda moglie la bellissima, ma inquietante veggente Morathi, liberandola dalle grinfie dei Demoni mandati da Slaanesh, e stabilì la propria corte nelle cupe terre di Nagarythe, nel Nord-ovest di Ulthuan. Proprio da queste nozze sarebbe successivamente nato Malekith, l'odiato Re Stregone dei Druchii.

Per dare all'Arcimago Caledor Domadraghi e ai suoi compagni il tempo di completare un rituale che avrebbe risucchiato la maggior parte del potere magico del Caos dal mondo, confinando nuovamente i Demoni nel Warp, Aenarion condusse il proprio esercito contro una sconfinata schiera di Demoni. Nella furiosa battaglia, il Re Fenice e Indraugnir affrontarono e distrussero quattro Demoni Maggiori, uno per ciascuna divinità oscura, uscendo però gravemente feriti dallo scontro. Ancora agonizzante, il sovrano viaggiò a dorso di drago fino all'Isola Maledetta, dove infisse la Spada di Khaine sull'altare da cui l'aveva estratta, per poi spirare accanto alla carcassa di Indraugnir. Il Caos venne così scacciato dal mondo grazie al rituale di Caledor, ma la razza elfica, sebbene salva, vacillava sull'orlo della caduta.

L'Età dell'Oro e la Guerra Civile

Col tempo, gli Elfi ricominciarono a prosperare, a esplorare i mari e il Vecchio Mondo, e a dare la caccia alle rimanenti tracce del Caos. Avviarono inoltre i commerci con il potente Impero dei Nani, riprendendosi dalla disastrosa guerra contro i Demoni e crescendo in ricchezza e potere. Malekith era divenuto un possente guerriero ed un eccellente incantatore. Non venne tuttavia scelto per succedere al padre sul neonato trono di Ulthuan, che venne occupato dal principe Bel Shanaar. Tuttavia il figlio di Morathi errò a lungo per il Vecchio Mondo, combattendo il Caos e coprendosi di gloria con le sue gesta. Durante le sue peregrinazioni, però, si impadronì della Corona di Ferro, un potente talismano magico, ed il germe del male crebbe segretamente in lui. All'insaputa di tutti diventò uno Stregone del nuovo Culto del Piacere (una setta di adoratori di Slaanesh, uno dei Quattro dei del Caos), che all'epoca imperversava per l'isola,e di cui era partecipe anche sua madre. Avvelenò poi Bel Shanaar, il secondo Re Fenice e successore di Aenarion. Smascherati i suoi veri intenti dai principi elfici, Malekith, appoggiato dagli abitanti di Nagarythe (i futuri Elfi Oscuri), diede così inizio ad una guerra civile, che si concluse con la sua sconfitta e la sua ritirata nel nord del Nuovo Mondo, dove fondò il malvagio regno di Naggaroth.

La Guerra delle Barbe

Malekhit, desideroso di vendetta per distruzione del suo Culto, e per l'usurpazione del trono di Ulthuan, che riteneva suo di diritto, diede inizio alla costruzione delle roccaforti dei suoi Elfi Oscuri nella terra di Naggaroth, elaborando un diabolico piano per indebolire gli Alti Elfi. Deteriorò i buoni rapporti tra Ulthuan e i Nani del Vecchio Mondo,sfruttando il fatto che questi non sapevano nulla della tremenda guerra civile combattuta al di là del mare: inviò assassini Druchii, travestiti da Asur, ad attaccare le carovane naniche, facendo ricadere la colpa sugli Alti Elfi. Il Sommo Re, Gotrek, mandò per ben due volte ambasciatori all'arrogante Re Fenice Caledor II, allo scopo di domandare spiegazioni, e un risarcimento per l'affronto subito. Gli Asur, però, oltraggiati dalle accuse e dalle richieste tanto orgogliose, li insultarono rasandoli e li rispedirono in patria. Iniziò in tal modo la cosiddetta Guerra delle Barbe tra Ulthuan e i Nani, che provocò la scomparsa delle colonie Alto-elfiche dal Vecchio Mondo, la morte dell'avventato sovrano Caledor II (abbattuto in duello da Gotrek), la cattura della prima Corona Fenice, ancora oggi conservata a Monteterno come trofeo, e la decadenza dell'Impero Nanico. Infine, Malekith riprese l'attacco con i suoi eserciti, riaccendendo il secolare conflitto con gli Alti Elfi. Riuscì a sbarcare diverse volte ad Ulthuan e sbaragliò ripetutamente le sue armate. Non poté mai, tuttavia, a vincere la guerra civile scatenata tanto tempo prima con il suo tradimento, ed essa si è trascinata fino ad oggi senza risultati decisivi per nessuna delle due fazioni.

La Tempesta del Caos

Durante la Tempesta del Caos, gli Alti Elfi, guidati dall'Arcimago Teclis in persona, furono determinanti per la sconfitta di Archaon,il prescelto degli Dei del Caos, ad opera di Valten, il Campione dell'impero creduto la reincarnazione di Sigmar.

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