EDITORIALE Maggio 2000
Arcimboldo, Arciprete,... e non solo!
Il pieno successo della manifestazione
Arcimboldo, Arciprete, Arciduca, Arcigola, svoltasi a Roma Domenica 16 aprile, ha coronato
degnamente un periodo di iniziative di Slow Food Roma in continua crescita qualitativa,
alla quale hanno contribuito diversi fattori tra i quali fondamentali sono il
coinvolgimento attivo nelle iniziative di un numero crescente di soci motivati ed
entusiasti e certamente anche la pagina web che sempre più può e deve diventare la
nostra "sede virtuale", uno spazio interattivo, un luogo di scambio di opinioni
ed esperienze tra i soci e il gruppo dirigente.
Accanto agli ormai usuali corsi di degustazione del vino, alle cene, agli incontri coi
produttori, alle gite e alle altre manifestazioni che i soci conoscono bene hanno assunto
particolare rilievo negli ultimi mesi l'incontro coi vini di Angelo Gaja e la cucina del
Belvedere di La Morra, la presentazione del nuovo progetto "Insieme" ad opera di
sette famosi produttori langaroli con cena preparata dall'Osteria Veglio, la
manifestazione organizzata (sempre all'Hotel Columbus) col Consorzio dei vini di Bolgheri,
Elba, Val di Cornia e Montescudaio, articolata in due Laboratori del Gusto, un prestigioso
Banco d'assaggio e una cena conclusiva affidata alle sapienti mani di Fulvio Pierangelini,
patron del Gambero Rosso di San Vincenzo, la riuscitissima serata con uno scrittore
intimamente "slow" (potrebbe un siciliano non esserlo?) come Camilleri.
C'erano tutte le premesse perché l'appuntamento del 16 aprile segnasse un'ulteriore tappa
nella capacità di Slow Food di proporre iniziative di notevole risalto: è stato un
successo, tanto più in considerazione del fatto che per la prima volta una
struttura territoriale di Slow Food si misurava in una grande metropoli italiana con un
evento di questo tipo e per un numero così alto di partecipanti.
Sono state 1500 le persone che dalle 16.00 alle 23.00 hanno attraversato il centro storico
di Roma col loro bicchiere appeso al collo per degustare prodotti, vini e birre nei dieci
punti di degustazione situati lungo un percorso che andava da via della Conciliazione a
piazza S. Salvatore in Lauro fino a via Margutta e alla zona di piazza S. Lorenzo in
Lucina. Molti
sono stati anche i partecipanti agli undici Laboratori del Gusto, anch'essi ospitati
all'interno dei punti di degustazione. E un grande successo hanno anche riscosso l'Enoteca
del centro-sud Italia ospitata nell'Hotel Columbus e la Sala della Birra a S. Salvatore in
Lauro.
Le visite ad alcuni siti archeologici, la possibilità di entrare in palazzi normalmente
chiusi alle visite (come lo splendido complesso monumentale di S. Salvatore in Lauro) e il
concerto conclusivo per due pianoforti in piazza S. Lorenzo in Lucina hanno ulteriormente
arricchito la proposta della manifestazione.
Per il gruppo dirigente di Slow Food di Roma si è trattato di una importante verifica
delle proprie capacità organizzative in vista di eventi ancora più importanti.
Ma il dato più interessante e innovativo rispetto al passato è stato il contributo
determinante, generoso ed entusiasta fornito dai circa 40 soci che hanno contribuito al
pieno successo di Arcimboldo e che costituiscono una risorsa fondamentale per la crescita
dell'associazione.
Con loro intendiamo costituire la Piccola Tavola della Condotta Romana, luogo di dibattito
collettivo e di progettazione di iniziative.
Mai come questa volta Slow Food ha avuto ampio risalto presso i mass media.
Un buon rapporto col mondo dell'informazione sarà sempre più importante per il
futuro di Slow Food a Roma, un futuro che si presenta ricco di prospettive.
In conclusione non possono mancare i nostri sinceri ringraziamenti ai partner di
Arcimboldo, quelli senza il cui contributo sarebbe stato impossibile il successo
dell'evento.
In ordine sparso citiamo il Comune di Roma, l'Associazione Commercianti di S. Lorenzo in
Lucina, il Pio Sodalizio dei Piceni, l'Hotel Columbus, la società Kami, il comune di
Marsala, gli allievi e i docenti degli Istituti Alberghieri (anche loro fondamentali nella
gestione dei punti degustazione e dei Laboratori), il Gal della Sabina, l'associazione
Vigne del Lazio (che ha fornito il vino per i punti degustazione) e tutte le aziende di
varie regioni italiane che hanno messo a disposizione i loro prodotti.