TRAVERSATA  ALPINA  IN  MTB  DAL

COLLE  DI  TENDA  ALLA  COLLA  LANGAN

 

25 Agosto 2001


Resoconto di: Simone Bianchi.

 

 

 

Come ogni anno il G.S. Corsera organizza un’escursione in MTB sulle più importanti e spettacolari strade bianche della catena alpina.

Quest’anno è toccata alla traversata dal Colle di Tenda (1871 mt.), storico confine militare-civile tra Piemonte e Francia, alla Colla Langan (1127 mt.) poco storico, ma famoso colle dell’entroterra ligure dietro Ventimiglia.

Saputa la data effettiva del giro sono riuscito ad organizzarmi per non mancare a questo stupendo giro che ha segnato anche il mio battesimo con la società.

Ci troviamo venerdì 24 agosto Antonio, Claudio, Arturo, Alberto, Roberto ed io e con un pulmino carico di Mountain-Bike ed una macchina ci trasferiamo a Borgo San Dalmazzo per passare la notte in albergo.

La sera ceniamo a Cuneo presso il ristorante Pajo Vejio con antipastini regionali della casa, risotto con fonduta, ravioli, carne, verdure e dolci, insomma una buona e sana abbuffata pre-ciclistica bagnata con del vino locale e qualche goccia di birra.

La mattina dopo sveglia presto, colazione e nel frattempo arriva anche Luigi che si unisce a noi.

Con due macchine ed il camioncino con le bici ci spostiamo a Limone  Piemonte fino all’imbocco della galleria per la Francia, importante nodo economico-commerciale della fine 1800. Posteggiamo le macchine ed in quattro (Luigi, Claudio, Arturo ed io) decidiamo di partire in bici da qui aggiungendo al giro in previsione anche la salita al Colle di Tenda, 8 km. per passare da poco meno di 1400 mt. ai 1870 mt. del passo.

Antonio e Alberto vengono accompagnati in cima con il pulmino da Roberto che poi tornerà alla galleria e si dirigerà a Bordighera presso l’albergo Mirella dove arriveremo noi in serata.

Gli 8 km. di salita verso il Colle di Tenda non sono duri, ma sono costanti. Con una serie imprecisata di tornanti molto panoramici ci alziamo velocemente superando Limone 1400 fino alla fine della strada asfaltata ad un paio di km. dal passo.

Qui non troviamo Antonio e Alberto che probabilmente si sono portati avanti, così dopo aver svoltato a destra ed aver percorso ancora 1 km. in salita per aggiungere un colle in più a quelli previsti, torniamo indietro, facciamo la foto di rito al cartello del passo ed il filmino da parte di Claudio e ci riprendiamo il nostro cammino. Superiamo in salita il Forte Centrale, uno dei 6 avamposti italiani che hanno segnato la seconda guerra mondiale, dal cui angolo ad est si gode di  un incantevole panorama sulla vallata del Roya e sulla strada bianca che porta dal passo al paese di Tenda.

Continuiamo in breve discesa per poi affrontare la salita che ci porta al primo colle della giornata oltre quota 2000.

Il fondo non presenta grossi problemi, ma la pendenza elevata ci mette subito a dura prova. Quasi 3 km. con una pendenza media intorno al 9% sono i numeri della salita che ci portano alla Sella Campanino (2142 mt.). Qui incontriamo altri due bikers, ma dei nostri in avanscoperta ancora niente.

La strada passa sull’altro versante di montagna e stando ancora in territorio italiano scende per poi risalire con un paio di km. irti, toccando il Colle della Perla (2082 mt.) mentre il fondo stradale peggiora sensibilmente, dalla terra e sassi precedenti si passa solamente a sassi con notevoli dimensioni che affiorando dal terreno in modo discontinuo ci costringono spesso a mettere il piede a terra per evitare di cadere.

Aggiriamo ancora in salita uno sperone di roccia e valichiamo il Colle della Boaria (2102 mt.) mentre tra il fondo stradale pessimo e la continua presenza di jeep e moto siamo costretti a percorrere dei tratti a piedi. Nell’ultimo tratto in salita incrociamo due ciclisti che nel venirci incontro ci informano della presenza dei nostri soci ad una quindicina di minuti avanti a noi.

Risaliti in bici percorriamo un altro tratto grazie a dei piccoli sentieri sull’erba che ci evitano le ormai immancabili rocce della strada.

Siamo passati in territorio francese e con il gruppo del Marguareis (2651 mt.) sulla destra raggiungiamo in salita il Colle dei Signori (2112 mt.) percorrendo dei tratti a piedi essendo impossibilitati dal restare in bici.

Sul colle incrociamo una mandria di mucche che attraversano la strada per andare a pascolare altrove.

Sempre con poca discesa seguita sempre da tratti in salita ripidi raggiungiamo con altri tratti percorsi anche a piedi il Colle di Framargal (2179 mt.) e poi il Colle delle selle Vecchie (2097 mt.)

Da qui la strada migliora tanto che si riesce a raggiungere anche buone velocità in discesa, infatti ora si percorrono una decina di km. tra discesa e pianura sulle pendici della Cima Ventosa (2136 mt.) su uno sterrato rosso che la sola presenza di terra e pietrisco.

A metà strada, nei pressi di un torrente con cascata incontriamo Antonio e Alberto che si riposano riempiendo le borracce ormai quasi a secco, infatti il grosso problema di questa traversata è proprio l’assenza di fontanelle d’acqua e di rifugi dove poter mangiare, bere o rifugiarsi in caso di maltempo.

Proprio nei pressi della cascata facciamo una foto di gruppo ed essendo già quasi le due del pomeriggio riprendiamo la nostra strada raggiungendo il bivio per il Passo di Tanarello (2042 mt.), mentre la strada da sassosa diventa sabbiosa quasi in modo eccessivo.

Al bivio siamo scesi quasi a quota 1800 percui la salita si preannuncia dura, infatti a grandi tornanti panoramici dove la pendenza si attesta sopra l’8% saliamo fino ad un secondo bivio dove tra cartine varie e segnalazioni di percorsi non riusciamo bene a capire dove dobbiamo andare così fermiamo un locale, che fortunatamente passava di lì, per chiedere informazioni.

Questi, confondendo il passo con il monte, ci manda in cima al Monte Saccarello dove la strada finisce nei pressi delle statua del redentore. Abbiamo fatto quasi tre km. di salita inutile solo per ammirare un po’ di panorama tra la foschia e le nuvole che nel frattempo hanno dato sfogo a qualche goccia di pioggia.

Ricapitoliamo la situazione e ridiscendiamo al bivio fatidico per proseguire in direzione opposta e dopo mezzo km. raggiungiamo il passo Tanarello e scendiamo sulla rotabile che dal Tanarello porta a Collardente.

Un sentiero ridotto ad un cumulo di roccie che formano veri e propri gradini e che ci costringono a fare quasi 3 km. a piedi mentre incrociamo due in moto da cross che hanno dovuto far scendere a piedi il passeggero perché non riuscivano a salire.

Tra commenti vari per la perdita di tempo, dopo quasi un’oretta raggiungiamo in discesa il Passo di Collardente (1601 mt.) mentre il terreno torna praticabile.

Dal passo vediamo una deviazione per la Valle Argentina e data l’ora valutiamo se vale la pena scendere direttamente senza proseguire, ma decidiamo di continuare.

Dopo un’altra salitella ed un pezzo in piano raggiungiamo la Bassa di Sanson (1685 mt.) ed è qui che io incomincio ad accusare i primi sintomi di dolori alle braccia ed alle mani causati da una forcella tradizionale anzichè da una ammortizzata.

E’ proprio per questo problema, oltre al peggioramento del terreno, che mi sorbisco a piedi l’ultima salita verso Porta Bertrand (1961 mt.). A piedi come me, a questo punto, c’è anche Antonio che penso non ne possa più di salite.

Dopo quasi mezz’ora raggiungiamo gli altri che ci aspettano al passo. Noto sulla destra il bivio per la Cima Marta e per il Balcone di Marta, ma in questo momento non mi passa neanche per la testa di fare quella piccola deviazione, e così ci dirigiamo verso l’ultimo tratto di sterrato della giornata, 6 km. di discesa per raggiungere Colla Melosa (1540 mt.), mio punto d’arrivo di numerosi giri ciclistici liguri in bici da corsa.

Personalmente mi tocca affrontare la discesa a tratti, un po’ in bici e un po’ a piedi per far riposare le braccia e le mani che non riescono più a frenare come vorrei.

Nei tratti a piedi riesco anche ad ammirare per benino e fotografare il lago di Tenarda che si vede in lontananza sotto la Colla Melosa.

Finalmente raggiungo gli altri nei pressi del rifugio di Melosa in sosta sul mai così acclamato asfalto e subito ci buttiamo in discesa nei 6 km. che ci separano dalla Colla Langan (1127 mt.), valico tra la Valle Argentina e la Val Nervia. Che bello tornare sull’asfalto. Dal Langan altri 13 km. di discesa ci portano a Pigna, nota località termale dell’entroterra di Ventimiglia, che affrontiamo a velocità sostenuta data ormai l’ora tarda e il sole in calando.

All’ingresso di Isolabona incrociamo Roberto con Giorgio, albergatore amico di Bordighera, che ci sono venuti incontro con il pulmino per alleviarci l’ingresso in Bordighera con il buio.

Infatti non facciamo in tempo a caricare le bici e a partire che già bisogna accendere le luci.

Così dopo 104 km. tra Piemonte, Francia, Liguria, asfalto, sterrato, salite, discese e quant’altro arriviamo all’albergo Mirella che ci ospiterà per la notte.

Grande doccia e grande abbuffata completano una giornata ciclistica spettacolare per i paesaggi, con qualche riserva per le condizioni della strada, ma soprattutto di gioiosa compagnia con gli amici del Corsera.

 

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(fare click sull'immagine per ingrandire la panorama del Colle di Tenda)

 

 

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(fare click sull'immagine per ingrandire la panorama del Forte Centrale)

 

 

 

Per i soci 100collisti fare click qui per visualizzare l'elenco dei colli della traversata.

Si ringrazia l'ineffabile lavoro di Georges Rossini, e la concessione del G.S.Corsera.