li scaligeri edificarono il castello di San Martino (successivamente chiamato
“castelvecchio” dopo la costruzione di
Castel san Felice) tra il 1354 ed il 1376. Poi
viene ampliato con la costruzione di un ponte fortificato su l’Adige (vedi
foto). Viene
collocato entro i confini del centro urbano
dell’epoca sulle rovine di un fortilizio
romano.
Il maniero si compone di 2
parti: quella
d’armi e quella del Castellano (vedi foto).
La residenza signorile è
composta da un complesso a 3 piani
affacciato sul fiume e dominante la corte un mastio. La
piazza d’armi è inglobata da una serie di torri angolari con un’apertura verso l’adige, circondata da
un profondo fossato pieno d’acqua.
Era in grado di garantire ai
Signori della città un’efficace difesa
contro ribellioni
interne a Verona e una via di fuga grazie al ponte sull’adige.
Durante la dominazione
viscontea viene unito
alla cinta muraria urbana.
Sotto la dominazione veneziana
diventa accademia
militare.
I francesi a loro volta lo
usarono contro la popolazione in rivolta nel 1799 (Pasque Veronesi).
Infine gli austriaci vi
installarono un ripetitore
ottico in collegamento
con la piazza di Pastrengo e il monte Baldo.
Durante la seconda guerra mondiale (1943) divenne
sede della riunione in cui si decise la creazione del fascismo
repubblicano (nascita della RSI, repubblica sociale
italiana). Inoltre fu
sede dello storico processo che vede fucilati alcuni
gerarchi fascisti che avevano votato contro
Mussolini alla vigilia della caduta del regime.
Nel 1945 subì alcuni
danni per opera dei