orgente, attualmente
ancora attiva, posta sul
versante orientale del colle di San Pietro. Il toponimo
ha origine dal gusto
ferruginoso
dell’acqua. In passato
le sue acque erano
considerate miracolose,
salutari e afrodisiache.
Adirittura fu posto un
guardiano per
controllarla insediato nella vicina grotta detta
anche “sedia di
pipino” per la sua
forma. La fontana è stata spesso sede di riti pagani e cristiani. La tradizione vuole che il 24 giugno (festa
di San Giovanni) l’area della fontana
divenisse sede di festa
e incontro per la
popolazione. Dal 1870 al 1920 era indubbiamente una delle feste più celebrate in città. L’acqua si
beveva tramite i “tochi
duri”, biscotti di
fattura molto semplice. Nel 1875
l’acqua venne fatta analizzare e
risultò al limite
della tollerabilità per l’abbondante presenza di cloro, sostanze organiche e
carbonati.
Altra caratteristica della
strada romana era di essere larga 12 metri con una
carreggiata centrale con ai lati 2 banchine. Le
strade romane prendono il nome dai consoli o dagli
imperatori che le hanno costruite.
Tutte queste vie di
comunicazione (alla caduta dell’impero romano
d’occidente vi erano ben 140.000 km di
strade) facevano capo all’Urbe, da qui il
detto
“tutte le strade portano a
Roma”.
Ricordiamo infine che esse
furono strumento militare imponete rendendo
possibile il rapido spostamento delle legioni nei
vari teatri operativi.