1511: LA PESTE ARRIVA A VERONA
erona già alle prese con preoccupazioni politiche, scorrerie nemiche e difficoltà varie, vede nel 1511 approdare anche la peste. I malati venivano posti in “isolamento” all’interno delle mura in “casette in legno” collocate per lo più nelle contrada di San Zeno e Campo Marzio.
Nel 1512 il Papa Giulio II dona all’Ospitale della Tomba l’attuale chiesa di San Fermo Minorel, allora detta del crocefisso per poter ricoverare i malati. Prendersi cura dei malati di peste era un’atto coraggioso ma doveroso e a Verona nacquero alcune confraternite per assisterli; per esempio la Compagnia dei Cechi che disponeva di un prorpio ospedale per gli appestati all’interno della chiesa di S.Agnese nei pressi dell’Arena. All’epoca rimedi specifici contro questo male non esistevano, l’unico appiglio certo era la fede. Si cercava la mediazione dei santi in particolare San Rocco e San Sebastiano.
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