Il gioco del bòt
Gli strumenti
La lìpa è il bastone più lungo, con un'estremità appuntita che viene conficcata nel terreno e, all'estremità opposta, presenta uno smusso dove deve essere posizionato il bòt. Il bòt è l'elemento più corto, che viene colpito dal battitore. La manéta è lo strumento che il battitore usa per colpire il bòt.
Regole del gioco
Si stabiliscono i confini
del campo da gioco, si conficca la lìpa
nel terreno su un punto prestabilito del perimetro. Si traccia un
cerchio intorno alla lìpa,
il cui raggio è determinato dalla lunghezza della stessa lìpa.
I giocatori si distribuiscono sul terreno di gioco dopo aver
sorteggiato il battitore.
Il battitore scaglia in aria il bòt
con la manéta
cercando di non farlo prendere dagli avversari restando entro i
limiti del campo di gioco. Il giocatore che riesce a prendere al
volo il bòt conquista
il posto di battitore. Se il bòt
cade per terra, tutti possono afferrarlo. Chi ci riesce lo
lancia, cercando di farlo cadere all'interno dell'area limitata
attorno alla lìpa (la
base). Se il bòt cade
all'interno del cerchio il lanciatore conquista il posto di
battitore. Il battitore può difendere la propria base
respingendo il bòt al
volo prima che questo tocchi terra. Sia nel caso riesca a
respingerlo, sia in caso contrario, il battitore ha il diritto di
indicare approssimativamente la distanza che intercorre tra il
punto di caduta del bòt
e la base della lìpa,
esprimendola in manéte.
Si procede quindi alla misurazione effettiva della distanza. Se
la stima effettuata è superiore a quella reale, il battitore
perde il proprio posto. Se è uguale od inferiore il battitore
acquista il punteggio che era stato precedentemento stimato.
Si stabilisce il punteggio massimo di 300 punti. Vince il
giocatore che lo raggiunge per primo.
Il gioco universale delle biglie o palline, conosciuto da noi con il nome di bocìn spanèa o anche nàpio, veniva effettuato un tempo con le baléte de fragna o baléte de caràmus, cioè palline di terracotta, colorate spesso con vivaci tinte, che si trovavano in vendita dai casolìni di paese; non erano pochi i bambini che se le costruivano da soli mettendo a cuocere la creta nel forno di casa. Chi non poteva permettersi nemmeno questo, per giocare usava sassolini rotondi oppure le boreléte o frutti del cipresso. Recentemente si gioca anche con biglie di acciaio con sfere, grosse biglie di vetro colorato a spicchi; una sfera a seconda della sua grandezza, vale due o più biglie di terracotta.
Regole del gioco
Per giocare si segna sul
terreno un quadrato o un trapezio, lungo il cui tracciato, a
distanze regolari, vengono scavate le busète,
piccole buche dove si collocano le palline in palio. In mezzo al
quadrilatero si scava le céca,
una buca più grande, che costituisce la meta del gioco.
Il giocatore si porta con la sua pallina alla distanza di una spàna
o quarta da una
qualsiasi delle biglie nelle buséte,
posa la sua pallina tra il pollice e l'indice oppure tra il
pollice e il medio e poi, facenso scattare le dita, deve s'cecàr
la baléta in buséta, cioè far uscire con
un solo colpo la pallina prescelta dalla buca mandadola verso il
centro della figura e poi, con un altro colpo soltanto, farla
entrare nella céca.
Se ci riesce guadagna la pallina, in caso contrario il gioco
passa agli altri giocatori.
Un altro modo di giocare alle palline è quello del giro d'Italia; nella terra o su un mucchio di sabbia si scava un circuito con curve, rettilinei, salite, cavalcavia; si possono vincere le biglie degli avversari o arrivando per primi al traguardo o centrando le loro palline lungo il percorso.