Gli sportivi non
possono dimenticare, nel loro dolore, le figure dei quattro aviatori che
conducevano l'apparecchio fatale; ognuno per la loro specialità,
erano tra i migliori che l'aviazione commerciale Italiana potesse vantare.
Pier Luigi Meroni
Pier Luigi Meroni, primo pilota, contava appena 34 anni. Ottimo soldato.
aveva il petto fregiato dai nastrini di due medaglie d'argento e di tre
di bronzo. Era tenente colonnello ed al ritorno da Lisbona era atteso
dalla sua famigliola per festeggiare in letizia il suo trentaquattresimo
compleanno. Abitava in Miiano aI numero 1 di via Carpi; ed ha lasciato
nel dolore la moglie e tre figlioletti dai 3 ai 7 anni. Con Pier Luigi
Meroni l'aviazione italiana ha perso uno dei suoi più attenti e
sicuri piloti.
Cesare Biancardi
Anche il secondo pilota, il maggiore Cesare Biancardi, era sui 34 anni;
imminente Ia sua promozione a primo pilota, per le eccellenti prove da
lui già fornite negli anni di servizio. Il servizio normale del
maggiore Biancardi si svolgeva sulla Milano-Parigi, ed i suoi dirigenti
lo avevano eccezionalmente dedicato al volo di Lisbona coi giocatori del
«Torino» proprio per poter contare su un elemento di eccezione.
Viveva anche lui a Milano, scapolo, in piazza Grandi, 18.
Antonio Pangrazzi
Capo-marconista, già passato al vaglio di pericolose prove in tanti
anni di servizio, Antonio Pangrazzi era affezionatissimo al suo apparecchio,
puntuale e preciso nel suo Iavoro. Unico dispiacere il fatto di dover
tanto spesso assentarsi dalla sua casa di piazza Adigrat 4, in Milano,
dove vivevano la moglie e le due sue bambine, ambedue in tenera età.
Aveva 42 anni.
Celeste
D'Incà
Motorista, di quegli uomini che tanto bene conoscono le macchine a loro
affidate da sembrare far corpo con esse. Aveva sul suo taccuino di volo
quasi un milione di chilometri percorsi in aereo, e si vantava di non
aver mai avuto seri incidenti. Abitava a Sesto San Giovanni dov'era conosciuto
e stimato: contava quarantacinque anni, aveva moglie e un figlio di otto
anni.
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