E' da tempo che sento aleggiare una strana brezza sul mondo, qualcosa che lascia sorpresi
ed indignati e che allo stesso tempo sembra avere il magico potere di inibire ogni azione
che abbia un senso compiuto. Il vento della stupidità soffia forte sul mondo e così,
quando in libreria mi sono trovato davanti questo libro di Michael Moore, ho deciso di
acquistarlo.
Di Moore non sapevo molto, salvo che ha realizzato alcuni crudi documentari sul modo
di vivere americano, che hanno avuto successo e che peraltro non ho avuto ancora modo
di vedere. Ma mi è bastato il titolo: stupid white men, uomini bianchi stupidi.
Nel libro Moore affronta vari temi, riguardanti sia gli Usa che il resto del mondo, con
uno stile che oscilla dall'estremamente serio all'ironico spinto, con proposte anch'esse
a volte serie, a volte palesemente provocatorie. Egli propone, ad esempio, per risolvere
il conflitto tra Israele ed i palestinesi, che i primi concedano uno stato ai secondi e che
questi ultimi abbandonino la lotta violenta, scegliendo invece la non violenza e lo sciopero
generale, visto che l'economia israeliana dipende in una certa misura dai lavoratori
palestinesi. In effetti credo che qualunque persona sensata proporrebbe più o meno la
stessa cosa, anche se da quelle parti realizzare le cose semplici sembra la cosa più
difficile del mondo (ecco, risento il vento...).
Ma subito dopo cosa propone Moore per l'Irlanda del Nord, dove il conflitto è,
soprattutto, di tipo religioso? Visto che, in caso di emergenza (nave che affonda, ecc.),
ogni cattolico ha il potere di battezzare, Moore propone che i cattolici si rechino
nottetempo nei quartieri protestanti di Belfast, armati di capienti acquasantiere, e
provvedano a battezzare, volenti o nolenti, tutti i presenti. Una volta diventati tutti
cattolici, non ci sarebbero più motivi di conflitto. Qui lo scherzo è evidente.
Penso che un commento al libro sia superfluo; molto meglio forse scorrere i vari
temi trattati da Moore, capitolo per capitolo; penso che ne valga la pena.
Nel primo, intitolato Un colpo di Stato molto, molto americano, vengono descritti
nei particolari tutti i brogli elettorali avvenuti in Florida nelle elezioni
presidenziali del 2000. Visto che la vittoria in quello stato fu decisiva per l'elezione
di George W. Bush, la cosa viene descritta come un vero colpo di Stato.
Poi, in Caro George, Moore scrive una lettera aperta al Presidente, ricordando
tutte le misure da lui prese a favore dell'industria petrolifera e bellica e contro
le energie rinnovabili, contro la cultura ecc. Viene anche ricostruita indirettamente
la carriera politica del Presidente, dal mediocre curriculum universitario al militare
fatto solo teoricamente.
Nel terzo capitolo, Dow Wow Wow, si parla della crisi economica americana e di
come la concorrenza spietata abbia portato i piloti di aereo delle piccole compagnie
a guadagnare talmente poco da fargli chiedere gli assegni alimentari per i bisognosi.
In Ammazza il viso pallido, Moore ci fa notare che tutti i pregiudizi diffusi
negli Usa contro i neri sono sono frutto di pregiudizio. Con il gusto del paradosso che
lo caratterizza, egli dichiara che, in effetti, lui ha paura soprattutto dei bianchi,
viste le tante malefatte da essi compiute nel corso dei secoli.
Il quinto capitolo, Idiot Nation, è uno dei più sorprendenti per chi è vittima
del mito che vuole la scuola americana molto migliore di quella italiana, ad esempio,
cioè capace di sfornare ricercatori e colti professionisti ad un ritmo forsennato.
Moore ci fa vedere l'altra faccia della scuola americana: tanta scienza, ma poca cultura
storica, poca memoria, comportamenti stereotipati, totale dipendenza dalle aziende
che sponsorizzano libri e corsi di studio. Con il risultato che il 40% di chi esce
da Yale o Stanford non sa dire in quale secolo sia avvenuta la guerra civile americana...
E che ci sono 44 milioni di analfabeti di ritorno. Bel pianeta, peccato sia deserto, si intitola il sesto capitolo, tutto dedicato
ai disastri ambientali presenti e futuri ed in particolare all'effetto serra. Viene
fatto notare come negli Usa non si riesca neanche ad imporre un limite al consumo
di benzina dei SUV, quelli che noi chiamiamo gipponi, per cui figuramoci parlare
del protocollo di Kyoto... La fine del maschio è un altro capitolo magnificamente paradossale. Visto
che la natura la stiamo distruggendo noi maschi, comprese le nostre virilissime
guerre, cediamo il potere alle donne, propone Moore. Hai visto mai?
In Siamo i numeri uno! l'ironia di Moore si scatena. Sappiamo bene come
gli Usa siano un po' fissati nel ritenersi il primo paese del mondo, in ogni
ambito. Qui si ricordano invece tutti i record negativi: i numeri uno per
spese per la difesa, per morti da arma da fuoco, per emissioni di anidride
carbonica, per quantità di rifiuti complessiva e pro capite, per rifiuti
tossici, per consumo di petrolio e gas naturale, per deficit di bilancio,
per numero di partiti politici nella Camera bassa (italiani: non è vero che
sono solo due!), per numero di stupri, per vittime da incidenti stradali, ecc.
Si propongono poi delle soluzioni ai principali problemi mondiali.
Il nono capitolo, Un'unica grande gioiosa prigione, riguarda invece
il sistema giudiziario americano, descritto come estremamente sbilanciato
contro le classi sociali meno abbienti e le minoranze etniche. Vengono descritti
degli "errori giudiziari" da far rabbrividire, anche perché qui
un errore può portare ad un'esecuzione capitale. E il tasso di errore, dato
dalle revisioni dei processi ed altro, è sul 60% ed oltre.
Pensate a questo punto che Moore abbia scritto un libro tutto contro Bush,
per favorire i Democratici, Clinton, Gore o magari adesso Kerry? Errore.
Sotto il titolo Democratici difettosi in partenza Moore se la prende
infatti anche con l'altro grande partito Usa, accusato di non essere altro
che un partito repubblicano moderato, cioè in sostanza di fare
esattamente le stesse cose di Bush, spesso dicendo però di fare il contrario.
Moore preconizza in effetti il superamento dell'attuale sistema politico
americano, troppo monocorde, con la nascita di una vera opposizione. Viene
anche mostrato come nella stragrande maggioranza dei casi democratici e
repubblicani votino nel Congresso esattamente allo stesso modo.
Il capitolo undici è ironico e, direi, molto duro. Visto che le classi
dirigenti sembrano propense a risolvere solo i problemi che li riguardano
direttamente, Moore propone La preghiera del popolo, che è una
vera e propria preghiera per colpire i benestanti. Se certe cose
succedono anche a loro, verranno risolte presto, argomenta Moore.
Ci sono infine un epilogo ed un capitoletto aggiunto. Nell'epilogo
Tallahassee Hi-Ho Moore sente il bisogno di spiegare il suo
appoggio per Ralph Nader nelle presidenziali del 2000, visto che
molti attribuiscono a questi voti sprecati, oltre che ai brogli, la vittoria di Bush.
In particolare ricorda di aver invitato a votare Gore in tutti
quegli Stati in cui il risultato fosse incerto.
L'ultimo capitolo sembra aggiunto dopo la tragedia delle torri
gemelle di New York del settembre 2001. E' intitolato
Le tristi e sordide vicende di Bin Cheney e di Bin Bush.
Dopo aver raccontato la sua esperienza e le sue paure personali,
fa notare che dagli aerei americani furono esclusi
dopo l'undici settembre tutta una serie di oggetti ritenuti
pericolosi, salvo i fiammiferi. Qualcuno gli fece poi sapere
che i fiammiferi erano nell'elenco, ma furono tolti per le
pressioni sul Congresso della lobby dell'industria del tabacco...
C'è chi dice che tutto è cominciato la notte del 7 novembre 2000, quando Jeb Bush fece a suo fratello George Jr un
regalo di Natale molto anticipato: lo Stato della Florida.
Tra un regime Bush e l'altro, Cheney è stato l'amministratore delegato della Halliburton Industries, una società
di servizi petroliferi che ha rapporti con governi repressivi del calibro della Birmania e dell'Iraq. Durante la campagna del 2000,
Cheney ha negato che la Halliburton avesse rapporti di affari con Saddam Hussein. Poi, nel giugno del 2001, il "Washington
Post" ha rivelato che invece due consociate della Halliburton facevano affari con l'Iraq.
Ashcroft è anche a destra (ammesso e non concesso che una cosa del genere sia ammissibile) della
National Rifle Association per quanto riguarda il controllo delle armi. Il suo primo atto da ministro della Giustizia è stato
annunciare che, entro 24 ore da un acquisto di armi e dal relativo controllo sui precedenti dell'acquirente, tutti i dati
concernenti il controllo devono essere distrutti dal ministero della Giustizia.
Prima di entrare a far parte dell'amministrazioe Bush, Evans è stato presidente e amministratore
delegato della Tom Brown, Inc. una società da 1,2 miliardi di dollari che si occupa di petrolio e di gas. (...) La
National Oceanic and Atmospheric Administration (...) è nelle mani di questo simpatico petroliere.
Nei rari momenti in cui non era impegnato a sostenere le bombe B-1 o i missili MX, Rumsfeld è
stato amministratore delegato della società farmaceutica G.D. Searle (...) e della General Instrument (ora di
proprietà della Motorola).
Questo prode fautore dell'abolizione dell tasse alle grandi società ha lavorato come presidente e
amministratore delegato dell'Alcoa, la più grande produttrice mondiale di alluminio (una delle massime inquinatrici del Texas)
prima di unirsi all'amministrazione Bush. (...) In quanto capo del Tesoro, O'Neill ha affermato che i programmi Social Security
e Medicare non sono necessari. Forse perché dall'Alcoa incassa annualmente una pensione di 926.000 dollari.
(...) il Ministro dell'Agricoltura, Ann Veneman (...) ha rimpinguato il suo reddito entrando a far
parte del consiglio di amministrazione della Calgene, la prima società a mettere in vendita nei negozi alimenti geneticamente
modificati.
Abraham (...) si è opposto alla ricerca sull'energia rinnovabile, ha tentato di abolire la tassa federale
sul gas, e ha giudicato una buona idea la trivellazione petrolifera dell'Alaska. Forse è per questi motivi che nel 2000 ha
votato per la cancellazione del Ministero di cui ora è a capo. Abraham ha ricevuto dall'industria automobilistica più
di ogni altro candidato: 700.000 dollari.
Avete l'impressione di vivere in una nazione di idioti?
Un tempo mi consolavo di fronte alla stupidità di questo paese ripetendomi: Anche se ci sono duecento milioni di
perfetti idioti in questo paese, ciò lascia pur sempre fuori almeno ottanta milioni di persone che saranno in grado
di capire quello che dico - e questo significa più della somma delle popolazioni di Regno Unito e di Islanda!
Ci sono quarantaquattro milioni di americani che non sono capaci di leggere e scrivere a un livello
da quarta elementare - ovverosia che sono analfabeti funzionali.
Il nostro Idiota-in-Capo non fa nulla per nascondere la propria ignoranza - addirittura se ne vanta.
Durante il suo discorso di saluto ai laureati di Yale nel 2001, George W. Bush ha raccontato con orgoglio di
essere stato un mediocre studente a Yale.
Le aziende hanno anche imparato che possono raggiungere questo pubblico "segregato" sponsorizzando
i materiali educativi. (...) Alcuni insegnanti hanno mostrato un video della Shell che insegna agli studenti che il modo
migliore per sperimentare la natura è di andare in giro in auto... dopo aver fatto il pieno della tua jeep ad una
stazione della Shell. La ExxonMobil ha preparato degli schemi di lezione sulla fiorente natura di Prince William Sound,
teatro del disastro ecologico causato dalla perdita di petrolio proveniente dalla Valdez della Exxon.
Un libro di matematica di terza elementare contiene degli esercizi che richiedono di contare dei Tootsie Rolls.
Probabilmente la peggiore del branco è Channel One Television. Otto milioni di studenti in 12.000 aule
guardano quotidianamente Channel One, un programma televisivo di notizie e pubblicità.
Nel giugno 2001, un'équipe composta dai maggiori scienziati americani ha fatto sapere al mondo che
l'effetto sera è un problema reale, e che le cose vanno sempre peggio. (...) La liquefazione delle calotte polari
farebbe innalzare il livello dei mari di 10 metri, di fatto spazzando via ogni città costiera oggi esistente, e
ingoiandosi l'intera Florida (con tanto di seggi elettorali).
Facciamo un passettino indetro, concediamoci una tregua e lasciamo che per i prossimi diecimila anni
a governare questo mondo ingestibile siano le donne.
Siamo il paese che tutti adorano odiare. E come biasimarli? E' chiaro che noi stessi siamo i primi
ad odiarci. Quale altro modo per spiegare un "presidente" come W?