Vinicio Coletti

Diario digitale

3 novembre 2000

Dove dormono le formiche verdi

Film (Wo die grünen Ameisen träumen)
di Werner Herzog, Germania Occidentale, 1984, colore, 103 minuti
con Bruce Spence, Wandjuk Marika, Roy Marika

Una società mineraria australiana vuole effettuare degli scavi nella zona abitata da una tribù di aborigeni, i quali ovviamente si oppongono. Si potrebbe immaginare una trama alla "Mission" o magari quella di un western, ma qui tutti si comportano molto civilmente. I dirigenti della società invitano a pranzo gli aborigeni nel loro grattacielo di vetro e cemento, spiegano loro i motivi degli scavi e arrivano ad esaudire il loro desiderio di avere una pista di decollo ed un vecchio aeroplano.
Da parte loro gli aborigeni non sono aggressivi, fanno presenti le loro ragioni e si affidano ad un tribunale australiano, dove si presentano in giacca, cravatta e doppiopetto.
La genialità del film sta tutta qui: sarebbe stato semplice mostrare la cattiveria, i sotterfugi, la voglia di conquista, la resistenza, magari lo scontro. E invece tra tanta civiltà, legalità, persino a volte bontà e comprensione, emerge ancora più netta l'enorme distanza che separa gli occidentali dagli aborigeni. Una distanza che nessuna discussione, nessun confronto, niente al mondo potrà mai colmare veramente.
Così in tribunale, dopo il lungo discorso del muto (che parla una lingua che neanche gli altri aborigeni capiscono, visto che è l'ultimo della sua tribù) la società mineraria ovviamente vince ed inizia a scavare, ma non troverà il prezioso uranio che cerca.
Tutto sarà solo servito a disturbare il sonno delle formiche verdi.


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