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Giuseppe
Lai, il volley per amico |
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Venticinque
anni sotto rete, e non è ancora finita
21 agosto
2001 |
Dal
campo alla panchina: ma ancora, e forse per sempre, pallavolo. Giuseppe
Lai non riesce a togliersela dalla pelle e a trentotto anni, dopo un
quarto di secolo di schiacciate e muri, ricezioni e battute, è ancora lì,
su quel parquet della laguna di Sant’Antioco dove ha
felicemente consumato muscoli e legamenti collezionando più gioie che
dolori.
Forse
non è stato il più forte di tutti. Lui stesso dice che il migliore è
stato il sassarese Paolo Rotondo e che Peru e Schintu hanno giocato alla
grande in A1 fino ai confini della nazionale: ma nessuno come Giuseppe
Lai ha rappresentato il volley isolano dell’ultimo quarto del secolo
scorso. Perché è stato l’unico giocatore sardo ad arrivare in serie
A1 con una squadra sarda, quella leggendaria Olimpia di Radames Lattari
e Rafael Pascual, ma anche dei fratelli De Palma, Esteban e Manuel, e di
Giorgio Baldi.
Il ricordo più bello Giuseppe Lai va a pescarlo proprio in quella notte
della primavera del 1994 a Gioia del Colle quando la vittoria per 15-13
al quinto set (non c’era ancora il tie break) aveva spianato alla
Sardegna le porte del paradiso della serie A1. «Era stato un successo
paragonabile, nel nostro piccolo mondo del volley, allo scudetto del
Cagliari calcio». Storico: «Ma anche unico e irripetibile».
Giuseppe Lai non lo aveva certo neanche sognato quando una ventina
d’anni prima aveva iniziato a giocare, per caso, a pallavolo: «Avevano
organizzato un torneo di pallavolo a scuola, io ero magro come un
chiodo, forse proprio per questo saltavo come un grillo, ed è per
questo che mi avevano invitato a iscrivermi all’Olimpia».
Un po’ centrale, un po’ schiacciatore ricevitore: dalla Seconda
divisione fino alla serie A1. Oggi, chiamato a guidare la sua Olimpia,
fa fatica a rimettere in sesto i cocci della memoria. «Ho giocato con
tanta gente, troppa, e tutta molto brava». Giuseppe Lai accetta il
gioco del miglior sestetto di sempre: «Il cuore mi suggerisce questi
nomi, tutti sardi: Ignazio Cadelano palleggiatore, Quinto Valdes
opposto, Luca Boy e Paolo Rotondo in ricezione, Toto Del Pin e Vincenzo
Esposito al centro». Ma lo squadrone è un altro: «Manuel De Palma
palleggiatore, Rafael Pascual opposto, Kristof Stelmach e John Root in
ricezione, Giorgio Baldi e Luigi Mastrangelo al centro». Scelte
sofferte, come quella dell’allenatore: «Sono molto legato al mio
primo coach, Angelo Gaviano, e ad Angelo Mocci che a Sant’Antioco ha
costruito tantissimi giocatori. Ma come potrei non citare Radames
Lattari?».
Non è la sola certezza di Giuseppe Lai. Eccone un’altra, una
confessione fatta sei anni dopo l’amara retrocessione dell’Olimpia
in A2: «Se avessimo affrontato la A1 con la squadra che aveva
conquistato la promozione ci saremmo salvati». Ed è questo,
probabilmente, l’unico rimpianto nella carriera straordinaria di un
giocatore che un paio d’anni fa, quando Sant’Antioco stava
scivolando dalla serie A1 fino alla B2, Giuseppe Lai era stato richiesto
dal Cuneo per giocare come libero, in serie A1, al fianco dei suoi ex
compagni Pascual e Mastrangelo che forse avevano sponsorizzato
quell’acquisto. «Non potevo dire sì, non potevo: ero già un marito
e un padre di famiglia, a 35 anni non potevo lasciare la Sardegna,
l’insegnamento a scuola - è diplomato all’Isef - per tentare
un’avventura bella ma impossibile».
Bella e impossibile come quella squadra che aveva portato la Sardegna
del volley in serie A1: «Lattari avrebbe poi allenato la nazionale
brasiliana, Pascual sarebbe diventato il più forte schiacciatore del
mondo; Stelmach era una macchina perfetta che non si guastava mai, dove
va lui si vince, e infatti quest’anno ha portato Falconara in A1». A
proposito: in A2 adesso c’è Cagliari. Giuseppe Lai tifa per l’ex
San Paolo «affidata alle ottime mani di Alberto Di Mattia e Nanni Bellu.
Nessuna invidia perché ha preso di fatto il nostro posto in A2. Anzi,
vogliamo che ripercorra la nostra strada. Ma solo fino a un certo punto,
non deve fare come Sant’Antioco che è salita e poi scesa».
Un viaggio di andata e ritorno, quello dell’Olimpia, senza colpe: «Eravamo
andati al di là del bene e del male. Sant’Antioco in A1, che andava a
giocare a Treviso e Parma, Cuneo e Modena. Ancora oggi talvolta mi
sembra impossibile». Ma vero: e senza di lui, Giuseppe Lai, tutto
questo non sarebbe mai avvenuto. Perché era lui l’anima e il cuore di
quella squadra, il capitano, il leader silenzioso dello spogliatoio, il
beniamino dei tifosi. Se quell’Olimpia in A1 era il Cagliari dello
scudetto, beh, Giuseppe Lai era Gigi Riva.
Nando Mura |
02.12.2001
Sant'Antioco stende la capolista Pistoia |
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Sant'Antioco-Pistoia
3-1
Una
vittoria per Giacomo. La Vba Olimpia batte per 3-1 la capolista
Pistoia. Dopo il minuto di silenzio in ricordo del giovane libero
Giacomo Cabras recentemente scomparso l'Olimpia, dopo una partenza
decisa, si offusca dando spazio agli avversari che conquistano la prima
frazione in 24 primi, per 25-20.
Il
ricordo del giovane compagno di gioco è però troppo vicino per
rimanere nell'oblio. Così Lai e compagni sospinti da una volontà
incredibile nei tre set seguenti mettono alle corde gli avversari
conquistando una meritata vittoria. Frangioni sfodera la potenza della
schiacciata, Meletti, Biggio, Della Concordia ed Esposito alternano muro
e schiacciata. Giuseppe Lai vigila nelle retrovia mentre il fratello
Giampaolo scodella ottimi palloni che non aspettano altro che
trasformarsi in punti. il secondo set è chiuso dai padroni di casa che
pareggiano il conto sul tabellone per 25-20. Nella terza frazione il
Pistoia si sfilaccia soccombendo per 25-18. Il quarto set è il più
devastante. Giuseppe Lai e compagni imperversano implacabili ed
invincibili da tutte le posizioni sino alla ennesima schiacciata di
Della Concordia per il definitivo
25-15.
(Tito Siddi)
Vba:
Meletti, Bernardi Biggio, Della Concordia, Frangioni, Granara, Lai
Gp., Lai L., Parzeu, Lai G., Mocci.
Pistoia:
Caponi, Mattini, Fedi, Tonini, Ripasanti, Pieri, Collini, Bellandi,
Meoni, Carovani, Pagliai. |
03.12.2001
B1/B2 Maschile
L'Olimpia
Sant'Antioco si esalta |
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[...] In
B1 maschile la Vba Olimpia Sant'Antioco compie il suo capolavoro
stagionale imponendosi per 3-1 (20-25, 25-20, 25-18, 25-15) sulla
capolista Pistoia. E dire che l'incontro era iniziato in salita per
Giuseppe Lai e compagni, che però, dopo aver lasciato il primo set ai
toscani a causa di qualche errore di troppo, sono tornati in campo più
determinati e non hanno più concesso nulla agli avversari, conquistando
una vittoria
prestigiosa.
(Fabio Fresu) |
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