Carbonare - Dindo - De Maria

 

Nato a Desenzano del Garda nel 1967, Alessandro Carbonare intraprende i primi studi di clarinetto all’età di cinque anni, diplomandosi nel 1987 al Conservatorio di Verona con il massimo dei voti. Presto comincia a partecipare ai maggiori Concorsi clarinettistici nazionali, conseguendo ben sei primi premi. Successivamente ottiene premi prestigiosi anche in tutti i più autorevoli Concorsi Internazionali, tra cui Ginevra, Praga, Parigi, Tolone e Monaco di Baviera. A livello mondiale è il clarinettista che ha ottenuto il maggior numero di premi internazionali. Attualmente risiede a Parigi, dove occupa il ruolo di «Premiére Clarinette Super-Soliste» presso l’Orchestre National de France, ricoprendo anche la carica di consigliere artistico delle società Selmer e Vandoren.

L’attività in seno all’Orchestre National de France gli ha permesso di collaborare sotto la direzione di alcuni tra i più importanti direttori contemporanei, quali Riccardo Muti, Seji Osawa, Kurt Mazur, Bernard Haitink, George Prêtre, Eugeni Svetlanov, Myung Whun Chung, Charles Dutoit, Valery Gergeiev… Da qualche tempo ha avviato una ricca attività solistica, che lo ha visto esibirsi con numerose autorevoli orchestre nazionali ed internazionali, tra le quali: la Wien sinfonietta, l'Orchestra dei Bayericher Rundfunk, l'Orchestre National de France, l'Orchestra della Radio di Berlino e l'Orchestra de la Suisse Romande... particolarmente degno di nota è il debutto alla Filarmonica di Berlino nel '94 ed i recital alla Casals Hall di Tokio e alla Recital Carnegie Hall di New York. Recentemente, su espresso invito di Seji Osawa, ha preso parte in qualità di primo clarinetto alla Word Simphony Orchestra. Nella stagione 2000 è stato invitato dai Berliner Philarmoniker a collaborare come primo clarinetto. I prossimi impegni solistici lo vedranno esibirsi con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino, l'Orchestra di S.Cecilia, l'Orchestra Filarmonica di Oslo, la Filarmonica di Copenaghen e di Goteborg.

Per quanto riguarda l’attività cameristica, Alessandro Carbonare è membro del Quintetto Bibiena e si è esibito per le più importanti società di concerti in alcune delle sale più prestigiose come Teatro La Fenice di Venezia, Auditorium Verdi del Conservatorio di Milano, Teatro Olimpico di Vicenza, Auditorium di Santa Cecilia a Roma, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Biondo di Palermo ed Auditorium RAI di Torino. Per la prossima stagione, sempre con il Quintetto Bibiena, è prevista una tournée austriaca che toccherà anche la Bruchnerhouse di Linz ed il Mozarteum di Salisburgo.

I suoi prossimi impegni artistici prevedono numerosi concerti in Italia (tra i quali il concerto di Mozart per l'Accademia romana e all'auditorium del Lingotto di Torino), e recital in Francia (con Pinkas Zuckerman), Norvegia, Belgio, Stati Uniti (tournée di dodici concerti) e Giappone. È stato invitato a partecipare al «The Millenium Gala Concert of the Nations» organizzato dalle Nazioni Unite al Lincoln Center di New York quale rappresentante italiano.

Alessandro Carbonare è molto attivo anche nel campo discografico: ha registrato sette CD, compreso l’integrale dei lavori di J. Brahms e R. Schumann, ottenendo unanimi consensi ed ottime recensioni. Nel marzo 1996, il suo disco dedicato a fantasie dalle opere di Giuseppe Verdi è stato eletto “CD del mese” in Francia. La nuova collaborazione con l’autorevole etichetta francese Harmonia Mundi ha permesso l’uscita sul mercato di un lavoro dedicato ai Quintetti per Clarinetto ed archi di Mozart e Brahms, che ha ottenuto enorme successo di critica nonché il “Diapason d’argento”. L’ultima aggiunta alla sua discografia, è la recente incisione del Concerto KV622 di W. A. Mozart e delle Variazioni di G. Rossini con la Sûdwestdeutsches Kammerorchester Pfhorzeim. Allo scopo di allargare l'attuale repertorio contemporaneo, Alessandro Carbonare ha commissionato due concerti per clarinetto e orchestra a Ivan Fedele e Salvatore Sciarrino che ha eseguito in prima mondiale nella stagione 2001/2002.

Attualmente è impegnato anche in un’intensa attività didattica, nazionale ed internazionale: in Italia insegna ai corsi estivi di Riva del Garda e al corso AFOS organizzato dalla Fondazione Toscanini su incarico della Comunità Europea (CEE). Invitato in tutto il mondo, è docente in numerosi Master Classes nei più importanti conservatori del mondo, in Portogallo, Norvegia, Francia (Ecole Normale e Conservatoire Superiore de Paris ), Università di Florida, Texas, California, Oklaoma e Indiana.

È membro delle giurie dei più importanti concorsi internazionali come Tolone ‘97 e Monaco di Baviera (ARD) ’98.

 

 

 

ENRICO DINDO, torinese, nato nel 1965 da una famiglia di musicisti, ha iniziato a sei anni lo studio del violoncello diplomandosi presso il Conservatorio «G. Verdi» della città natale. Successivamente si è perfezionato con Egidio Roveda e con Antonio Janigro. Nel 1987, a soli 22 anni, è scelto da Riccardo Muti per ricoprire il ruolo di primo violoncello solista nell’Orchestra del Teatro alla Scala, ruolo che ricoprirà per undici anni, fino al 1998.

Con la conquista nel 1997 del Primo Premio della VI edizione del Concorso «Rostropovich» di Parigi – primo italiano – Enrico Dindo ha ricevuto il definitivo riconoscimento internazionale di un talento precoce quanto eccezionale. Il grande maestro russo ha scritto di lui: «... è un violoncellista di straordinarie qualità, artista compiuto e musicista formato e possiede un suono eccezionale che fluisce come una splendida voce italiana».

Da quel momento inizia un’attività da solista che lo porta ad esibirsi in Italia, Francia, Svizzera, Gran Bretagna, Israele, Danimarca, Germania, Russia, Lituania, Spagna, Olanda, Sud America, Canada e Stati Uniti, con orchestre prestigiose come l’Orchestre Nationale de France, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, la Kyrov Chamber Orchestra, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, la Bournemouth Symphony Orchestra, la BBC Philharmonic Orchestra, la Rotterdam Philarmonic Orchestra, la Filarmonica di San Pietroburgo, l’Orchestra Sinfonica di Stato di Sao Paulo, la Tokyo Symphony Orchestra, la Toronto Symphony Orchestra e la Chicago Symphony Orchestra ed al fianco di importanti direttori come Riccardo Chailly, Aldo Ceccato, Gianandrea Noseda, Myung-Whun Chung, Paavo Jarvj, Valery Gergev, Riccardo Muti e lo stesso Mstislav Rostropovich.

Nel Maggio 2000 gli è stato conferito dall’Associazione Nazionale Critici Musicali il Premio «Abbiati» come miglior solista nella Stagione 1998/99. È invitato abitualmente in prestigiosi festival e sale da concerto tra i quali Londra (Wigmore Hall), Parigi, Evian, Montpellier, La Coruña, Santiago de Compostela; è ospite regolare dello «Spring Festival» di Budapest, delle Settimane Musicali di Stresa e del Festival delle Notti bianche di San Pietroburgo.

Tra gli autori che hanno creato musiche a lui dedicate Giulio Castagnoli (Concerto per violoncello e doppia orchestra), Carlo Boccadoro (L’Astrolabio del mare per violoncello e pianoforte e Asa Nisi Masa per violoncello, archi e 2 corni) e Carlo Galante (Luna in Acquario per violoncello e 10 strumenti).

Nel Dicembre 2001 da vita a Pavia all’Associazione culturale «I Quattro Cavalieri» della quale fanno parte l’ensemble cameristico «I Solisti di Pavia», nel quale è impegnato nel ruolo di direttore musicale e direttore artistico e l’Accademia Musicale di Pavia dove è docente della cattedra di violoncello e direttore artistico.

Nel 2004 si è aggiudicato il 1° premio della IV° edizione dell’ International Web Concert Hall Competition.
Enrico Dindo suona un violoncello Francesco Ruggeri del 1692 affidatogli dalla Fondazione Pro Canale e di proprietà della Fondazione Umberto Micheli.

 

 

 

Dopo aver vinto il Premio della Critica al Concorso Cajkovskij di Mosca nel 1990, Pietro De Maria ha ricevuto il Primo Premio al Concorso Internazionale Dino Ciani al Teatro alla Scala di Milano (1990) e al Géza Anda di Zurigo (1994). Nel novembre 1997 gli è stato assegnato in Germania il Premio Mendelssohn per la sua esecuzione del Concerto n. 1 con la Filarmonica di Amburgo diretta da Ingo Metzmacher.

Pietro De Maria svolge un'intensa attività concertistica, ospite dei maggiori centri musicali europei ed americani e solista con importanti complessi come l'Orchestra della Tonhalle di Zurigo, i Bamberger Symphoniker, la Camerata Salzburg, le Orchestre Sinfoniche delle Radio di Amburgo, Francoforte e Stoccarda, l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e con direttori quali Roberto Abbado, Umberto Benedetti Michelangeli, Gary Bertini, Myung-Whun Chung, Vladimir Fedoseyev, Eliahu Inbal, Marek Janowski, Peter Maag, Gianandrea Noseda, Corrado Rovaris, Yutaka Sado, Sándor Végh.

Nato a Venezia nel 1967, De Maria ha iniziato lo studio del pianoforte con Giorgio Vianello, dimostrando un precoce talento che lo ha portato, appena tredicenne, a vincere il Primo Premio al Concorso Internazionale Alfred Cortot di Milano. Si è diplomato sotto la guida di Gino Gorini al Conservatorio della sua città, perfezionandosi successivamente con Maria Tipo al Conservatorio di Ginevra, dove ha conseguito nel 1988 il Premier Prix de Virtuosité con distinzione.

Ha inciso le tre Sonate op. 40 di Clementi per l’etichetta Naxos e un recital registrato dal vivo al Miami International Piano Festival per la VAI Audio.

È di prossima pubblicazione per la Decca un cofanetto inciso con il violoncellista Enrico Dindo e comprendente l’integrale delle Sonate e Variazioni di Beethoven per violoncello e pianoforte.
Tra i suoi impegni futuri figurano la prima esecuzione italiana del Concerto di Ivan Fedele per due pianoforti e tre gruppi orchestrali a Milano e, su invito di Gidon Kremer, la partecipazione al Festival di Lockenhaus.

Pietro De Maria insegna alla International Engadin Summer Piano Academy che si tiene in Svizzera ogni due anni.