Merlengo, Parrocchiale di S. Bartolomeo, (Treviso)
Luigi Pavan, Deposizione, (1893) cm. 380x165
Luigi Pavan, Adorazione dei Magi, (1893) cm. 380x165
La tecnica esecutiva è abbastanza singolare, mista, terminata ad olio così come si può desumere dalla morfologia delle stesure pittoriche che si avviluppano in rilievi rigidi ed acuminati. La stesura pittorica è stata preceduta da uno strato preparatorio particolare consistente presumibilmente in una stesura di gesso e biacca miscelata con un po’ d’olio di lino che non pochi problemi deve aver creato agli esecutori come si può rilevare da alcune grosse imperfezioni presenti nell’angolo in basso a sinistra della Adorazione dei Magi, che quindi dovrebbe essere la parte in cui si è iniziata l’impresa, laddove si rilevano delle cospicue colature di questa stesura a partire da un segno lineare, sicura traccia di un tentativo di applicazione con un ferro, per avere una superficie più liscia, ma ciò non deve aver dato i risultati sperati dato che in tutte le altre parti dei due dipinti si rilevano solamente striature di pennello come segno applicativo di questa stesura.. In questa stessa parte del dipinto, vicino alle accennate colature, si rileva anche un’altra singolarità non presente altrove, questa relativa alla stesura pittorica, cioè una fitta rete di screpolature da ritiro tipica delle stesure applicate su di uno strato ad essiccazione incompleta. Da qui la conferma di uno strato di preparazione a lenta essiccazione caratterizzato quindi da sostanze organiche oleose o proteiche in genere. Non a caso per dipingere ad olio su muro lo stesso Carlo Linzi risulta poco definito indicando appropriate più preparazioni, decisamente diverse tra loro, sia addizionate ad olio sia a caseina, piuttosto che uova.