Questo intervento di restauro, oltre a raggiungere una migliore godibilità dell'insieme decorativo, così come pure la maggior definizione degli stemmi, è risultato determinante alla comprensione delle originarie caratteristiche dei fronti di palazzo dei capitani.
Poiché il fronte secondario, su via mercato, mostra chiaramente la compiutezza del suo sviluppo in altezza, grazie al fregio di cornice che gira sull'angolo del fabbricato, il fronte principale risulta troncato così come è troncata la decorazione di facciata alla medesima altezza del fregio sul lato secondario.
Il fronte del palazzo su Corso Vittorio Emanuele è stato dunque troncato in altezza in un secondo tempo. L'ipotesi più credibile è quindi quella che in origine il fabbricato avesse un tetto alla lombarda, con spioventi sui fronti secondari, con frontone a cuspide.
Nella parte centrale della facciata, in prossimità della copertura, si può notare, troncato, un frammento decorativo, con motivi a foglia, che doveva incorniciare un'ulteriore apertura, oppure un più importante stemma, nel terzo livello del palazzo, ricavato nella zona cuspidata.
Grazie alla maggiore definizione della decorazione si può ora comprendere anche meglio come l'attuale assetto delle aperture al piano primo, eccetto la prima bifora a sinistra, sia in falsato. I frammenti di decorazione dell'arco delle due bifore in questione, che dovrebbe racchiuderle con conci bianchi e rossi sviluppati a tutto sesto, non andrebbe a coincidere con l'attuale larghezza della odierne aperture, così come la loro postura in altezza non coinciderebbe rispetto alla bifora originale di sinistra, quest'ultima più ampia ed alta. A nostro avviso si può quindi asserire che le due bifore di destra al piano terreno fossero originariamente delle monofore, eguali a quella che si ritrova nel fronte secondario, su via mercato e con la quale coincidono le tracce degli elementi decorativi dipinti. Tale modifica arbitraria dovrebbe essere dovuta ad un restauro del 1929 ca.