Cagnano:
colori verde
e blu; stemma cagna allattante;
Collazzi: colori giallo-verde;
stemma orca marina cavalcata;
Coste: colori giallo e blu; stemma sei bande oblique;
Gracciano:
colori verde e nero; stemma leone dominante in campo oro;
Poggiolo: colori bianco
e blu; stemma tre poggi;
San Donato: colori bianco e rosso;
stemma le insegne episcopali;
Talosa: colori giallo e rosso;
stemma tre. rose;
Voltaia: colori rosso e nero; stemma volta stilizzata su scudo
uncinato.
Ogni Contrada aveva la sua "Societas",
con un capo denominato "Rettore", ed amministrava entro
certi limiti i propri affari, I Rettori rappresentavano la Contrada
in particolari solennità, come in quella di San Giovanni del
29 Agosto, in occasione della quale, dovevano recarsi alla Pieve
di Santa Maria (quasi nello stesso luogo dove oggi si erige la
Cattedrale di Montepulciano) con almeno 10 uomini ciascuno per offrire
al santo un cero di 15 libbre (di 10 libbre quelli delle Contrade
di Collazzi e Coste). In occasione della festa di Sant'Agnese il 1°
Maggio, dovevano invece recarsi alla chiesa del monastero di Santa
Maria Novella fuori dalla Porta di Gracciano (oggi chiesa di S. Agnese)
per offrire alla Santa un cero di adeguate dimensioni. In queste due
importanti feste per la comunità di Montepulciano,
imponente era la partecipazione della popolazione e totale lo "schieramento"
della dirigenza municipale, dal Gonfaloniere, ai numerosi "notai",
il Sindaco, il Potestà, il Giudice, gli Assessori, gli Ufficiali
Forestieri e le guarnigioni delle città. La storia delle Contrade
di Montepulciano consente di avere un'idea non solo della vita della
città del tempo, ma anche del suo assetto urbanistico e degli
sviluppi che ebbe a cavallo tra il '200 ed il '300. Le Contrade più
antiche sono sicuramente quelle del "Sasso", ovvero della
zona più alta della città, sede del primo insediamento,
e cioè San Donato, Talosa e forse anche Poggiolo. Sicuramente
più recenti sono Collazzi, Coste, Cagnano, Voltaia e Gracciano,
fino al 1281 considerate "borghi" (ovvero agglomerati esterni
alla città) e che comunque diventarono Contrade entro il 1
300. Dell'antica storia delle Contrade di Montepulciano, documentata
dagli Statuti Comunali del tempo, custoditi nell'archivio storico
del Comune di Montepulciano, è stata tratta tutta la simbologia
moderna delle stesse, che ispirandosi al passato, ha mantenuto fino
ad oggi la stessa nomenclatura, i colori, gli stemmi, la territorialità
urbana, e soprattutto lo stesso modello di cerimoniale.
La storia recente del "Bravio"
inizia nel 1974 quando un parroco, don Marcello Del Balio, ebbe
l'originale idea di trasformare l'antica corsa di cavalli con la corsa
delle botti. L'idea, senz'altro
geniale, non poteva essere più azzeccata. Montepulciano, di
antichissime origini etrusche, è stata per lungo tempo contesa
tra Siena e Firenze, sia per la sua posizione strategica che per la
ricchezza e la bellezza dei suoi terreni, infatti domina dall'alto
di un colle la Valdichiana e la VaI d'Orcia. L'importanza di Montepulciano
è da sempre intimamente legata alla fama delle sue vigne e
del suo vino. Già nel 790 d. C.
troviamo una lettera attestante la donazione di un vigneto alla Chiesa
da parte del chierico Arnipert; in seguito il Repetti nel suo "Dizionario
storico e geografico della Toscana" cita un documento che risale
al 1350 nel quale si stabiliscono le clausole per il commercio e l'esportazione
del vino di Montepulciano. Nel 1549 Sante Lancerio, bottigliere di
Papa Paolo III decantò la qualità del vino di
Montepulciano definendolo "vino perfectissimo". La conferma
del valore attribuitogli ci viene data da Francesco Redi nella sua
opera "Bacco in Toscana in cui scrive "Montepulciano d'ogni
vino è Re". Ma solamente in seguito nella seconda metà
del '700 il vino di Montepulciano fu definito e descritto come "nobile"
in una nota di spese di G. F. Neri.
Le botti, quindi, sono un elemento
importante per l'economia di Montepulciano, perché grazie anche
ad esse si produce il famoso Vino Nobile.
E' l'ultima domenica di Agosto
il giorno in cui si disputa il "Bravìo", la mattina
dalle ore 9.00 in Piazza Grande si svolgono importanti e suggestive
cerimonie come l'estrazione dell'ordine di partenza delle botti, la
marchiatura a fuoco, la sbandierata degli Alfieri, la consegna da
parte del Comune al Magistrato delle Contrade del "Panno
del Bravio", l'offerta dei Ceri votivi a S. Giovanni nella Cattedrale.
Nel pomeriggio alle 16.00 inizia la sfilata del suggestivo Corteo
Storico, composto da oltre 300 figuranti. Infine, alle ore 19.00
dopo il segnale dato dai rintocchi del Campanone del Comune, le
botti cominciano a rotolare sulla pietra partendo dalla colonna del
Marzocco. Dopo pochi minuti il "Bravio" avrà il suo
epilogo; solo una contrada potrà festeggiare la vittoria e
prendere il "Panno"; le altre invece potranno dare sfoggio
all'amarezza e pensare alla rivincita, senza rancore e con rispetto
per il vincitore; una storia che si ripeté da oltre seicento
anni.
Anche tutta la settimana antecedente
è ricca di avvenimenti ed appuntamenti importanti. Da lunedì
al venerdì della settimana antecedente tutte le sere dalle
21.00 alle 23.00 verranno disputate le prove ufficiali da parte degli
"spingitori" di ogni singola contrada.
Tutte le sere a partire dal
17 al 25 agosto le Contrade saranno aperte pronte ad accogliervi
con feste, cene, giochi, musica e... vino a volontà.