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INDIA








































DELHI

Nessun'altra città in India ha avuto una storia così lunga, continua e varia come Delhi. Durante i 3000 anni passati ella ha visto la salita e la caduta dei grandi imperi, dominati a turno dagli indù, dai musulmani e dagl'inglesi. Ha subìto le invasioni degli unni ed è stata saccheggiata e devastata da Nadir Shah. Come capitale dell'India indipendente è diventata il centro nervoso della politica. Attraverso i secoli l'incanto di Delhi è rimasto intatto. C'è una canzone antica che dice. "Dilli shahr suhana aur kanchan barse neer" (la città di Delhi è bella, dove piove oro come acqua).
Il potere e la gloria dei sovrani di Delhi sono riflessi nei monumenti sopravvissuti. Questi monumenti si trovano nelle sette città cosidette di Delhi. Più di mille monumenti sono elencati escludendo le rovine che hanno una loro storia da narrare.
La città di Delhi aveva acquistato il suo attuale nome prima dell'inizio della dominazione musulmana nel XII secolo. La tradizione popolare rintraccia il nome a un re Dillu che, si dice, governò nel primo secolo a.C. Ma gli storici credono che la città fosse battezzata Dilli dai sovrani Rajput che fondarono una delle prime città medievali di Delhi nel XI secolo. Dilli è l'equivalente hindi di Delhi.
Dilli era probabilmente la capitale dell'Haryana odierna. La prima referenza a questo nome si trova in un iscrizione del 1276 su un 'baoli' (pozzo con gradini) a Palam anche se il nome già esisteva in un'altra iscrizione un secolo prima, vicino a Udaipur in Rajasthan. L'iscrizione di Palam menziona Yoginipura come un nome alternativo e si riferisce al villaggio di Palamba, chiaramente lo stesso come il villaggio odierno di Palam da cui deriva il nome dell'aeroporto internazionale di Delhi.
Oggi, otto milioni di abitanti di Delhi abitano in un'area di 1,485 chilometri quadrati sulle rive del fiume Yamuna che scorre da un ghiacciaio imalaiano per unirsi con il Gange ad Allahabad. La città sta nella regione calda ed arida fra la valle Indo e la pianura alluvionale Gangetica.
Molto poco della flora e fauna originale di Delhi ha resistito alle pressioni d'urbanizzazione. Le uniche zone naturali che sopravvivono oggi sono la parte settentrionale ed occidentale. Questi speroni montuosi sono la fine trascinante della catena Aravali, una delle più antiche montagne del mondo.
Questo angolo è caratterizzato da una vegetazione tipicamente arida. Il 'babul' spinoso (acacia) e la casuarina con le sue foglie a forma d'ago sono in abbondanza. Qualche scimmia dei gruppi Rhesus' sopravvisuti si può vedere ai lati della strada. Queste scimmie sono considerate sacre dagl'indu.
L'introduzione di parchi pianificati e foreste urbane, alberi e piante ornamentali ha dato a Delhi la sua fama di città dei giardini. C'è sempre qualche angolo verde, anche quando la temperatura sale a 45° C.o più, d'estate, o si abbassa al grado di congelamento d'inverno.
Gli alberi più comuni sono il 'neem' medicinale (Azadirachta Indica), il sacro 'peepal'
(Ficus) e l'albero da frutto 'jamun' (Eugenia jambolana). Oltre a questi, c'è una grande varietà di alberi fioriti che fiancheggiano le strade in molte parti della città ed offrono ombra e colore nei mesi caldi d'estate.
Alla fine del mese di giugno, quando arriva il monsone in città, la stagione degli alberi in fiore finisce. A luglio, "Vanmahotsav", è celebrato il festival tradizionale per piantare alberi. Questo festival è stato mantenuto fin dai tempi antichi. Durante "Vanmahotsav" si piantano alberelli alle scuole, nei parchi e altri luoghi pubblici.
Quando s'avvicina l'inverno, la maggioranza degli alberi fioriti diventano scarni e spogli, e comincia la stagione delle piante da fiore che continua fino all'estate.
Il miglior periodo per visitare Delhi è dopo il monsone. Da ottobre a febbraio fa bel tempo, la stagione delle attività culturali è al culmine, tutta la città è piena d'attività, di crisantemi, rose e altre varietà dei fiori di primavera che fanno la città colorita. Il parco Nehru, il parco Mahavir e il parco Buddha Jayanti sono particolarmente attraenti. I giardini Mughal intorno al Palazzo Presidenziale sono aperti al pubblico durante questo periodo. Disegnati nello stile mogol, questi giardini sono una vera festa di fiori.
Anche l'inverno è la stagione migliore per gli uccelli in città. Una varietà degli uccelli migratori come cicogne, anitre e gru volano giù dalla siberia e dall'Asia settentrionale. Si possono vedere questi uccelli in ed attorno a Delhi. Molti di questi fanno il nido al lago di Sultanpur in Haryana, vicino a Delhi e nel giardino zoologico di Delhi.
Molte delle 1200 specie d'uccelli indiani si possono vedere facilmente nei parchi e giardini della città. Le specie più comuni sono bulbul' (usignolo), 'mynah' (storno) oltre a martin pescatore, upupa e il 'drongo' nero. Ci sono piccioni sotto i cornicioni, pavoncelle grigie e uccelli tessitori con i loro nidi pendenti.
Prima dell'arrivo degl'inglesi, Delhi aveva acquistato una sintesi delle tradizioni indù e mussulmane e una distinta cultura indu-islamica, piuttosto come quella della città di Lucknow. Questa cultura fu riflessa nelle sue arti, nella sua musica, danza e nella sua lingua dominante, Urdu. Urdu è una miscela del persiano e "Khari Boli", la specie dell'hindi che una volto si parlava nella regione di Delhi ed adesso è un altro nome per hindi.
Dopo l'indipendenza, il carattere di Delhi ha cambiato. Migliaia d'impiegati statali, che sono venuti da tutte le parti dell'India, hanno dato l'impronta burocratica alla capitale. Tuttavia, hanno portato le loro culture diverse e perciò la città ha qualcosa d'ogni stato.
L'incanto della città continua a trarre la gente dai villaggi vicini ed anche dagli angoli distantissimi del paese in cerca di lavoro. Questo mette i servizi pubblici sotto sempre maggior pressione e spinge espansione urbana in tutte le direzioni. Delhi sta trasformandosi di continuo le vecchie case sono rase per le nouve costruzioni, ed interi nuovi quartieri residenziali aprono dall'oggi al domani. Stanno cambiando i nomi delle strade per riflettere una nuova generazione, una nuova ideologia. Per esempio, Janpath, che vuoi dire la strada del popolo, era una volta Queen's Way. Per gli abitanti di Delhi, le sue strade hanno un incanto antico, eloquentemente espresso da un poeta mogol che scrisse "Kahan jayen Zauq, Dilli ki galian chhor kar"? (Dove andremo, Zq, lasciando le strade di Delhi?)
Oggi, Delhi è una mescolanza dei vecchio e del nuovo. I 'tonga' (vetture trainate da un cavallo) antichi acciottolano per certe strade mentre gli aviogetti sfrecciano sopra. Saltimbanchi per strada, gli orsi e le scimmie danzanti sono ancora fonti di divertimento in certe parti della città. Al tempo stesso, Delhi offre i talenti più alti in danza e musica indiana classica. Ci sono tanti uomini e donne giovani vestiti in blue-jeans quante le donne velate che comminano due passi dietro i loro mariti in pubblico. Questa è Delhi che, secondo il suo poeta-re Bahadur Shah Zafar, era "il gioello del mondo dove abitavano soltanto quelli amati dalla fortuna".

Storia

Tremila anni fa, si dice, Dhritarashtra, padre di 100 Kaurava, governò a Hastinapur sulle rive del fiume Gange. Per attenuare il conflitto fra i suoi figli e i cinque Pandava, Dhritarashtra diede ai suoi nipoti un territorio indipendente, Khandavaprastha sulla riva occidentale del fiume Yamuna. I Pandava "fecero una città con fossati profondi ed eressero alte mura intorno". Questa era Indraprastha secondo la storia narrata nel famoso poema epico, "Mahabharata".
Indraprastha era una città degna di dei. "Aveva un palazzo con ogni lusso, grandi case; strade
larghe ombreggiate da alberi; fontane e piazze; e negozi pieni di merce rara. Molti cittadini e mercanti di Hastinapur ci vennero per abitare, attratti dalla sua bellezza e convenienza" Quando i Pandava vinsero i loro cugini con l'aiuto di Dio Krishna nella battaglia epica di Kurukshetra, loro tornarono, si dice, a Hastinapur lasciando Indraprastha alla cura di uno dei parenti di Dio Krishna.
Questa è forse soltanto una leggenda. Ma lavori recenti di scavo al sito di Purana Qila, il Forte Antico, sulla riva del fiume Yamuna a Delhi, hanno rivelato ceramica grigia con disegni semplici dipinti di nero. Gli archeologi la chiamano "ceramica grigia dipinta" e la datano da 1,000 a.C. Delhi faceva parte del regno vasto dell'imperatore mauriano Ashoka che abbracciò il buddismo dopo aver vinto una battaglia particolarmente sanguinosa a Kalinga nello stato odierno di Orissa. Ashoka propagò sermoni del Budda tramite editti su roccia e sui famosi pilastri di Ashoka. Un editto minore su roccia è stato scoperto nel 1966 vicino a Srinivaspuri, non lontano dal Yamuna e dal sito antico di Purana Qila. Evidentemente Delhi fu situata su una delle strade principali dell'India antica. Anche la evidenza archeologica suggerisce che la città era continuamente abitata.
La fondazione della prima città medievale di Delhi è attribuita a un Rajput capo della tribù Tomara. I Tomara governarono sulle colline Aravali a sud di Delhi nella regione che oggi si chiama Haryana. Si crede che questi Tomara si stabilirono prima nell'area di Surajkund, vicino a Delhi dove costruirono un serbatoio d'acqua con gradini che oggi è un luogo popolare per il picnic. Un chilometro a lato, nel villaggio di Anangpur c'è una diga costruita dal re Anangpal. Fu Anangpal che portò i Tomara 10 chilometri verso l'ovest e costruì la cittadella di Lal Kot nel 1020 d.C. E' questo il luogo dove oggi si trova la torre Qutb (Qutb Minar).
Lal Kot fu occupata un secolo dopo da un'altra tribù Rajput, i Chauhan che erano rìvali ed ebbero controllo di tutte due - Delhi ed Ajmer in Rajasthan-. Prithviraj Chauhan è una una delle figure più popolari nella storia indiana, famoso per il suo valore. Egli diventò un sovrano nel 1170 espanse Lal Kot e aggiunse ai templi costruiti dai Tomara. Questa città estesa fu chiamata Qila Rai Pithora.
La letteratura indiana del periodo riflette la gioia di vivere. C'era ricchezza e prosperità, il commercio fioriva insieme alle arti e mestieri; oro, argento e pietre preziose erano in abbondanza. Ma tutto questo era anche un invito al saccheggio.
Prithviraj governava a Delhi quando il capo afgano Muhammad Ghuri attraversò Punjab e Sind e marciò verso Delhi. Durante il loro primo incontro, Prithviraj lo vinse, ma nell'alta tradizione di cavalleria Rajput gli risparmiò la vita. L'anno seguente, Ghuri attaccò di nuovo. Jai Chand rifiutò di aiutare; Prithviraj fu vinto e ucciso. Questo risultò in una svolta decisiva nella storia indiana.
Delhi passò nelle mani del vice-re di Ghuri, Qutb-ud-din Aibak che si mise sul trono come re dopo la morte di Ghuri nel 1206. E così Cominciò la dominazione musulmana in India. Gli storici citano molte cause per il successo musulmano. I re Rajput erano divisi fra loro da rivalità politica e personale.
Anche se questi Rajput erano capaci di grande eroismo ed atti individuali di galanteria, militarmente erano inferiori ai musulmani. Gli elefanti e la fanteria di Prithviraj, per esempio, non erano uguali alla cavalleria di 120,000 uomini di Ghuri.
Quando Qutb-ud-din diventò il sultano di Delhi nei primi anni del XIII secolo, egli si mise a trasformare la vita e il ritmo della città. Per i prossimi 600 anni, Delhi era sotto la dominazione musulmana. L'impatto dell'islamismo trovò espressione nell'arte e nell'architettura della città e nella sua lingua, poesia e musica, persino nelle usanze e tradizioni del popolo.
Anche prima dell'occupazione di Lal Kot da Qutb-un-din, egli aveva cominciato distruggere i templi costruiti dai Tomara e dai Chauhan. Egli demolì ventisette templi indù e jainisti ed utilizzò i materiali per costruire la moschea Quwwatul-Islam. Nel 1299, egli cominciò il Qutb Minar, la più alta torre di pietra in India. La torre fu completata dopo la morte di Qutbun-din dal suo successore, Iltutmish. A quel tempo, c'erano quattro regni musulmani in India: Delhi, Bengal, Sind e Lahore. Durante il regno pieno di battaglie di Iltutmish, l'intero territorio fu unito e il potere centralizzato a Delhi. Per questo successo militare il re fu riconosciuto dal Califfo di Bagdad.
Poichè i figli dissoluti di Iltutmish non erano capaci di governare, egli nominò sua figlia sagace e dotata, Raziya Begum come suo successore. Dopo un pò di resistenza iniziale dai cortigiani, Raziya ottenne la corona. Ella portò vestiti da uomo e si sedette in corte aperta e amministrò la giustizia. Ma non c'era nessun modo di vincere il sostegno e la lealtà dei suoi cortigiani intriganti che non volevano una donna come sovrano. Raziya e suo marito furono uccisi dai nobili perfidi.
Per cinquant'anni il sultanato era in confusione. I Khalji e i Turchi lottarono per il controllo di Delhi mentre i mongoli erano una minaccia sempre presente ai confini settentrionali. Nel 1290, la dinastia degli schiavi fu sconfitta dai Khalji.
Il loro sovrano più famoso era l'ambizioso Ala-ud-din Khalji (1296-1316). Un amministratore severo, aveva grandi disegni di costruire un impero e coniò monete descrivendosi come Alessandro Il". Le sue forze respinsero invasori mongoli ed egli estese il suo regno lontano nell'India del sud fino all'odierna Kerala e Tamilnadu.
Ala-ud-din lasciò la sua impronta anche sulla città di Delhi. Nel 1303, egli costruì il forte circolare, Alai o Koshak-i-Siri, "le cui mura furono fatte con pietre, mattoni e calce ed ebbe sette porte". Fu questo forte a Siri che fu demolito da Sher Shah. A questo sito Sher Shah costruì una nuova città vicino alla vecchia Delhi segnata oggi dal villaggio Shahabad. Questa era la seconda città di Delhi, ma la prima era originalmente musulmana. Egli scavò anche un grande serbatoio per il popolo di Siri. Oggi, vicino alle sue rovine c'è un moderno quartiere residenziale chiamato Hauz Khas che vuol dire letteralmente "serbatoio speciale".
Nel 1320, il regno di Khalji fu rilevato dai Tughlak, una tribù turca. Ghiyas-us-din Tughlak (1320-25) costrui un'altra città come la sua capitale, otto chilometri a sud-est del Qutb Minar. Tughlakabad fu così la terza città medievale di Delhi. Figlio di Ghiyas-uddin che era principe ereditario macchinò contro lui ed escogitò la sua morte quando il sultano tornava da una battaglia in Bengala.
Muhammad bin Tughlak (1325-51) era uno dei sovrani straordinari di Delhi. Gli storici l'hanno descritto variamente come pazzo e genio. Anche se egli governò da Tughlakbad, costrui ancora un'altra città, Jahanpanah, fra Qila Rai Pithora e Siri. Egli era uno studioso brillante con "un intelletto acuto, una memoria meravigliosa ed una capacità stupenda d'assimilare conoscenze". Come calligrafo, era un artista riconosciuto Aveva vasta conoscenza della poesia persiana, della scienza medica e grande abilità dialettale, perciò gli studiosi esitavano a discutere con lui. Egli vinse tante vittorie e non perse quasi nessuna campagna. Ma anche "con intenzioni migliori, idee eccellenti, però senza equilibrio o pazienza o senso della proporzione, Muhhammad Tughlak fu un incapace totale".
Il successivo sovrano Feroz Shah (1351-88) era un uomo di molto talento, studioso, cacciatore, architetto e filantropo. Egli pianificò edifici e canali d'irrigazione dai fiumi Sutlej e Yamuna; riparò vecchi monumenti, Qutb Minar e Surajkund compresi, e costruì fra le altre la città di Ferozabad, la quinta città di Delhi. La grande cittadella con le mura alte, prima sulla riva del fiume Yamuna, 3 chilometri controcorrente da Purana Qila, è conosciuta oggi come Feroze Shah Kotla e ha dato il suo nome a un famoso campo di cricket che è vicino. Costruì anche diversi alloggi per cacciatori, uno dei quali oggi si trova entro il recinto di Teen murti House che è stato convertito in un museo in memoria di Jawaharlal Nehru, primo ministro dell'India indipendente. Feroze Shah costruì anche scuole, moschee, palazzi, ponti, pilastri monumentali ed ospedali. Ma era un musulmano fanatico anche se sua madre era una principessa Rajput (indù).
Il dominio dei Tughlak successivi fu segnato da confusione ed anarchia. Mentre i principi rivali combattevano fra loro a Delhi, il temuto Timur lo Zoppo partì da Samarqand e giunse al fiume Indo nel 1398. Distruggendo tutto ciò che lo ostacolava, marciò su Delhi. Il turco terribile mise in rotta 10,000 cavalli, 40,000 fanti e 120 elefanti dell'esercito di Delhi. Saccheggiò la città, massacrò il popolo e facendo migliaia di artigiani prigionieri li portò a Samarqand. Niente rimase a Delhi eccetto il suo nome. Per due mesi non ci fu nessuna reazione. La città rimase in confusione per 14 anni finchè i Sayyid non rilevassero il sultanato. I Sayyid furono cacciati dai Lodi che trasferirono la capitale da Delhi ad Agra nel 1504. Al suo culmine, il regno dei Lodi si estese da Punjab a Bihar. Ma le ribellioni erano sempre in aria. In questo periodo lacerato dai conflitti, l'arte e l'architettura ristagnarono. Il tempo era maturo per un'altra invasione straniera.
"Quando Machiavelli raccoglieva materiale per "Il Principe", scrisse E.M. Forster, "un ladrone-ragazzo, avendo bisogno di consiglio, correva attraverso la regione montuosa dell'Asia centrale. Il suo problema aveva già attratto l'attenzione e la comprensione del Fiorentino: c'erano troppi re ma non sufficienti regni. Quel ragazzo era Babur, disceso dal poderoso Timur e Chenghiz Khan. Babur non era riuscito a vincere Samarqand, e nel 1525, invase Punjab. Nel 1526, al campo di battaglia storico di Panipat, Babur vinse il sultano Lodi, occupò Delhi ed Agra, e così fondò il grande impero mogol in India.
Ma l'India non incantò l'energetico e sensibile Babur. Egli espresse chiaramente che voleva essere sepolto a Kabul. Si dice che quando suo figlio Humayun, che aveva 23 anni, fu ammalato, Babur girò intorno al suo letto tre volte gridando, "Gli ho dato la mia vita". La vita si trasferì dal padre al figlio nell'anno 1530.
Humayun governò inizialmente per dieci anni difficili, non potendo consolidare il suo territorio. Ma durante questi anni fondò Dinpanah (1533), una nuova città sulla riva del Yamuna, vicino alla città antica di Indraprastha.
Nel 1540, Humayun fu cacciato dal suo nemico principale, Sher Shah Suri afgano, uno studioso ed un amministratore abile. Sher Shah costruì strade e piantò alberi, scavò pozzi e costruì "sarai" alloggi per viaggiatori ed organizzò un sistema di comunicazione a cavallo per la posta reale. Egli costruì l'originaria strada maestra, Grand Trunk Road da Lahore a Delhi ed Agra fino a Dhaka in Bengala di allora. Al sito della capitale Pandava, Indraprastha e vicino a Dinpanah di Humayun, Sher Shah costruì Purana Qila, la sesta città medievale di Delhi. Le sue rovine si possono vedre anche oggi accanto alla strada Delhi-Agra.
Per dieci anni dopo la morte di Sher Shah nel 1545, il popolo di Delhi soffrì molto mentre i rivali lottarono per il potere. C'era una carestia severa ed anche pestilenza. Humayun ritrovò il suo trono nel 1555, ma morì poco dopo. Si dice che egli scivolò dalle scale ripide della sua biblioteca in Purana Qila e morì. La tomba di Humayun (1565), una delle perle dell'architettura musulmana segna la sintesi delle tradizioni persiane e indiane che fiorirà negli anni successivi.
Quando suo padre morì, Akbar, il più grande sovrano mogol, aveva soltanto tredici anni. Durante il suo dominio (1556-1605) una buona sintesi della cultura indù e islamica fu raggiunta. Questa sintesi fu espressa in arte e vita. Comunque, la storia di Akbar appartiene in verità non a Delhi ma ad Agra che era sede del suo governo. Anche Jahangir, figlio di Akbar, governò da Agra anche se trasferì la sede qualche volta a Lahore, una città che gli piacque particolarmente. Durante il regno di Jahangir, Delhi era una città secondaria devastata da una peste bubbonica che uccise un gran numero di persone.
La gloria imperiale di Delhi fu restituita da Shah Jahan che giunse al trono dopo una lotta nel 1628. Dopo aver passato i primi anni del suo regno ad Agra (che egli immortalò con la costruzione del Taj Mahal), volse la sua attenzione a Delhi. Egli trovò le vie congestionate di Agra troppo ristrette per le sue grandi processioni, e perciò decise di trasferire la capitale a Delhi nel 1638. Egli impiegò undici anni per costruire la città di Shahjahanabad -l'ultima città medievale di Delhi- con le mura di pietrisco, 14 porte e una cittadella imponente, Lal Qua o Forte Rosso sulla riva del Yamuna. La città poligonale aveva quartieri residenziali, parchi e mercati, e la sua moschea, Jama Masjid era la più grande e magnifica in India. Dai 325 anni passati, la città murata di Shahjahanabad, vicino alle rovine della vecchia Ferozabad, è stata ed ancora è una città viva.
Quando il poderoso Shahjahan invecchiò Delhi fu sopraffatta di nuovo dalla lotta per il potere. Aurangazeb imprigionò suo padre infermo e si coronò imperatore nel 1658. Egli regnò per quasi mezzo secolo durante il quale l'impero mogol perse gradualmente la sua gloria. Aurangazeb era un amministratore severo. I suoi sudditi indù furono alienati dall'imposizione di una tassa speciale, 'jaziya', pagabile solamente dagli indù. Il prode sovrano Maratha, Shivaji diventò suo nemico. I Jat; Rajput e i Sikh si ribellarono. Nel 1625, Tegh Bahadur, un maestro Sikh, fu ucciso per non accettare l'islamismo. Le campagne di Aurangzeb vuotarono la tesoreria, e le attività intellettuali e culturali declinarono.
L'impero mogol si disintegrò rapidamente dopo la morte di Aurangazeb nel 1707. Delhi soffrì sotto i sovrani successivi. Nel 1739, l'invasore persiano Nadir Shah ridusse ciò che era rimasto dell'impero mogol a un deserto. In un singolo giorno, migliaia di persone furono massacrate a Shahjahanabad. Nadir Shah passò due mesi a Delhi e saccheggiò la città rubando a man salva ogni cosa di valore: il mercato del cambio di monete, botteghe di gioielli; il famoso trono di pavone, "Peacock Throne" che Shah Jahan aveva istallato nel "Red Fort" (Forte Rosso) ed il diamante inestimabile, "Kohinoor" erano il suo bottino. Quando partì, egli portò con sé i migliori carpentieri, scalpellini, muratori, orefici ed altri artigiani. Shahjahanabad si era appena ricuperata, quando fu saccheggiata di nuovo nel 1757 da Ahmad Shah, un protetto di Nadir Shah.
Nel 1771, i Maratha misero Shah Alam II, un discendente dei mogol, sul trono di Delhi come un re-fantoccio. La sua autorità non si estese oltre i distretti di Delhi ed Agra. I suoi sudditi lo misero in ridicolo: "Badshah Shah Alam/Az Dilli ton Palam (Re Shah Alam/Da Delhi a Palam). La sua ignominia giunse al nadir, quando gli afgan Rohilla occuparono Delhi nel 1788, e lo detronizzarono e accecarono. Occuparono la città per più di due mesi accumulando il bottino finchè i Maratha non la riconquistarono.
Ma durante gli anni del declino di Delhi, la storia d'India stava cambiando radicalmente. Era la fine del XVIII secolo. Gli inglesi si erano stabiliti lungo la costa orientale dell'India come un importante potere politico. Lord Arthur Wellesley era il Governor-General quando i Maratha furono sconfitti in una battaglia decisiva a Delhi dalle forze di Gerard Lake. Il re fantoccio Shah Alam venne sotto la protezione inglese nel 1803.
Tuttavia, Delhi non era una provincia inattiva degli inglesi. Intorno agli anni 1850, la borghesia diventò irrequieta ed espresse il suo scontento tramite la stampa urdu che era comprensibile all'uomo medio. I contadini furono agitati dalle tasse oppressive e dal modo opprimente d'esazione. Una volta la collezione del reddito e l'amministrazione della giustizia erano passati nelle mani del Residente inglese, il re ombra mogol aveva poco valore. Questa era la condizione di Delhi quando cominciò la grande rivolta, chiamata "Mutiny" dagl'inglesi a Meerut nel 1857.
Le truppe ribelli marciarono a Delhi e dichiararono il vecchio ed impaurito imperatore mogol, Bahadur Shah come il loro re. I soldati ribelli da tutte le parti dell'India arrivarono in massa a Delhi e l'ultimo vestigio dell'autorità inglese nella città sparì. I soldati, che non furono pagati a causa della rivolta, cominciarono rapinare i ricchi europei. Una proclamazione unita degli indù e dei musulmani sollecitò tutti gli indiani a insorgere contro il governo alieno. Da maggio al settembre del 1857, i ribelli tennero Delhi, occupando lo spigolo a nord vicino all'accantonamento inglese nel villaggio Rajpur dove oggi sta l'Università di Delhi.
Fu quando il Gen. John Nicholson arrivò da Punjab con i rinforzi che Kashmiri Gate fu distrutto -la stessa porta ricostruita dagl'inglesi dopo un terremoto nel 1720-. Dopo la sconfitta dei ribelli, le rappresaglie inglesi erano severe. Il famoso poeta di quel periodo, Mirza Ghalib scrisse. "Qui c'è un oceano di sangue davanti a me. Solo Dio sa che altro devo ancora vedere". Gli inglesi volevano convertire anche la famosa moschea, Jama Masjid in una chiesa.
Il più doloroso fu il destino di Bahadur Shah Zafar, ultimo sovrano della dinastia di Timur e re-fantoccio che aveva sognato di riprendere la gloria mogol, ma aveva perso tutto; il trono pavone, il Forte Rosso (Lal Qila) storico e finalmente il suo regno. I due figli suoi furono crudelmente uccisi e lui fu umiliato ed esiliato per morire a Rangoon in Birmania. Egli scrisse dal fondo del suo dolore:

"La nostra Delhi fu un giardino di pace dappertutto.
Il suo nome stesso è stato cancellato, niente rimane eccetto una rovina crollante".

Dal periodo turbolento di Aurangzeb, la popolazione di Delhi era diminuita, anche se la città continuò ad essere un centro importante di politica, di cultura e di letteratura; ora diventò una provincia inglese. Gli inglesi avevano la loro sede principale a Calcutta. Ma preferirono Delhi per ostentare la loro ricchezza e magnificenza. A gennaio 1877, l'assunzione del titolo di Kaisar-i-Hind (Imperatrice d'India) dalla regina Victoria fu segnata da festeggiamenti pomposi che durarono una settimana e da una processione spettacolare attraverso la città murata. Nel 1903, Edward VII fu proclamato imperatore a un 'durbar' (corte di un re) ancora più grandioso.
Poi, a dicembre 1911, quando peste e carestia si diffusero, il terzo e il più spettacolare dei 'durbar' di Delhi ebbe luogo; questa volta per onorare King George V e la regina. Questo eccitò l'ira della stampa indiana e straniera. Un giornale inglese lo chiamò un "burning shame" (vergogna ardente) e scrisse: "mentre i sudditi miserabili vivono di una rendita così magra che un vagabondo in questo paese schernirebbe, il governo indiano ha la collosità di sprecare un milione di sterline su uno spettacolo di pompa e magnificenza barbariche".
La decisione importante di trasferire la capitale inglese d'India a Delhi fu presa a questo 'durbar'. La situazione in Bengala fu turbata; Delhi, che aveva un posto speciale nelle tradizioni indù e musulmane, sembrò l'alternativa naturale. Una commissione urbanistica fu istituita per costruire Nuova Delhi, una delle città indiane pianificate con massima cura.
Il luogo scelto fu l'imponente collina Raisina, circa 4 chilometri a sud di Shahjahanabad. Era un'area fertile e salubre con ampia possibilità d'espansione. Più di mezzo secolo fa l'area fu circondata di villaggi. I villaggi furono evacuati e gli abitanti spostati in un altro posto vicino al Yamuna. La concezione rimarchevole dell'architetto, Sir Edwin Lutyen, di una città dei giardini irradiante dalla residenza del vice-re (oggi, Rashtrapati Bhavan dove abita il Presidente d'India) fu formalmente inaugurata nel 1930. Tutte le sue strade furono pianificate ad angoli di 60 gradi.
Nei primi anni del XX secolo, Delhi fu presa dalla lotta per l'indipendenza indiana. Essendo la capitale, la città fu il fuoco del fermento politico. Nel 1912, Delhi fu la scena di lancio di un'altra bomba, questa volta, nell'assemblea legislativa centrale. Bhagat Singh, uno degli accusati oggi un martire riverito.
Dopo la morte di molti musulmani uccisi dai soldati inglesi dentro la Oitt Murata nel 1919, gli indù e mussulmani insieme parteciparono al funerale a Jama Masjid. Ma intorno al 1922, tumulti comunali scoppiarono a Delhi e in altre città. Mahatma Gandhi osservò 21 giorni di digiuno a Delhi per purificazione.
Quando Gandhi lanciò il suo movimento non-cooperativo nel 1930, negozi di bevande alcoliche e di merce straniera furono picchettati. Le donne si misero a giacere davanti ai negozi di stoffa straniera vicino la torre d'orologio in Chandni Chowk. Un residente inglese si ricorda di aver camminato sulle donne prostate per fare la spesa. Si dice che la prigione per donne a Lahore fu riempita con le donne arrestate a Delhi.
Nella prima linea del movimento nazionale furono i leader della città. Hakim Ajmal Khan, dott. M.A. Ansari, Asaf Ali e Deshbandhu Gupta. Nel 1945, nello storico forte rosso (Lal Qila) ebbe luogo quel famoso processo I.N.A. (l'esercito nazionale indiano) che scosse il paese. L'I.N.A. fu fondato all'estero dal famoso patriota, Subhash Chandra Bose con lo slogan "Dilli Chalo" (andiamo a Delhi). Gli accusati, che erano i seguaci di Bose, furono difesi dall'avocato Jawaharlal Nehru e da una galassia degli avvocati statisti indiani. Il vento aveva cominciato a cambiare contro gli inglesi.
L'India fu indipendente a mezzanotte tra il 14-15 agosto 1947. Al parlamento, il primo Primo Ministro, Jawaharlal Nehru parlò in modo commovente del "tryst with destiny" (appuntamento col destino) del paese. Il popolo di Delhi celebrò l'occasione con gioia furiosa. Ma l'esilarante gioia d'indipendenza fu temperata dal dolore della partizione. Gandhi era in Bengala cercando, con la sua presenza, di mantenere pace fra varie comunità. A Delhi scoppiarono i tumulti comunali che furono sedati soltanto dopo l'arrivo di Gandhi a Delhi nel mese di settembre.
Tragicamente, Gandhi pagò la pace comunale con la sua vita. Il 30 gennaio 1948, egli fu assassinato durante una riunione dopo la preghiera. Delhi si immerse nel dolore. Pyarelal, biografo di Gandhi, racconta la scena del funerale di Gandhi quando il corteo funebre giunse a India Gate: "La gente era salita sul piedistallo della statua di King George V spingendosi fino nell'acqua dello stagno attorno. Gli uomini si appendevano dai pilastri che circondavano il baldacchino sopra la statua, si vedevano seduti sul portone (India Gate) che aveva l'altezza di 150 piedi, sui pali della luce e del telefono e sui rami d'alberi d'ambo le parti della rotta per vedere nel modo migliore il corteo. L'intera prospettiva centrale era un formicaio d'umanità, quasi immobile. Il Padre della Nazione fu cremato a Rajghat sulla riva del fiume Yamuna.
Il 26 gennaio 1950, l'India diventò una repubblica e adottò la sua costituzione. In quei primi anni d'indipendenza, migliaia di rifugiati arrivarono in massa dal Pakistan nella città. La faccia di Delhi cambiò quando nuovi quartieri residenziali si estesero in tutte le direzioni per ospitare i rifugiati. Delhi stava per diventare la prima città del paese in tutte le sfere della vita.

Architettura

"ANCHE LE PIETRE qui sussurrano nei nostri orecchi dalle età passate e l'aria che si respira è pena della polvere e del profumo del passato", disse Nehru. Con la sua lunga e variegata storia, Delhi è una città di monumenti. L'Archeological Survey of India elenca 1300 monumenti: alcuni sono opere magnifiche d'architettura, altri sono in rovina, centinaia d'anni dopo la loro costruzione.
Secoli fa, quando gli invasori musulmani, arrivarono nell'India del nord, le fondamenta e i pilastri di quasi ogni forte preso furono polverizzate sotto i piedi degli elefanti giganteschi. Questa è probabilmente la ragione per cui aree considerevoli dell'India settentrionale sono sprovviste di architettura indù, specie intorno a centri islamici come Delhi e Ajmer.
Più tardi, invece di demolire spietatamente i templi e le altre strutture, essi furono smontati e i pezzi furono usati nei nuovi edifici islamici. Ed ancora più tardi, quando la presenza dei musulmani fu consolidata, i sovrani avevano tempo di pianificare ed eseguire i loro edifici con calma. Verso il XII secolo l'arte indigena, nel costruire, era giunta ad un alto grado di perfezione. I muratori indiani avevano avuto secoli d'esperienza nel creare templi di pietra monumentali. Quando i musulmani arrivarono in India, portarono qui l'eredità delle grandi moschee di Samarqand, Cairo, Baghdad e Damasco, nuovi principi e nuove idee. L'arco sostituì la trave, e le cupole e minaretti sostituirono le guglie e i tetti bassi di templi L'orrizonte cambiò quando l'interazione fra le tradizioni indù e musulmane raggiunse una sintesi straordinaria ai tempi di grandi mogol.
Entrando in Delhi per via aerea, si può vedere la torre Qutb (Qutab Minar) alta 73 metri che è uno dei famosi monumenti musulmani d'India. La maggioranza dei turisti incominciano il loro giro dei monumenti di Delhi. Vicino, c'è la cittadella antica dei Rajput, Qila Rai Pithora, dentro cui c'è la moschea, Quwwatul-Islam, uno dei primi monumenti islamici ancora esistenti in India. Costruita dagli artigiani indù, la moschea ha pilastri scolpiti di pietra, sintetizzando le tradizioni locali e musulmane di edilizia. La facciata arcuata di pietra, una addizione tarda, ha motivi floreali decorativi tipicamente indù e iscrizioni in bassorilievo tipicamente musulmane. Il famoso pilastro di ferro nel cortile risale al IV secolo ed non è ancora corrosa. Fu portato evidentemente a Delhi dal fondatore della città, Anangpal, un capo Rajput. Si crede che quelli, che possono circondarlo con le loro braccia estese dietro, sono molto fortunati.
La torre Qutb, forse inizialmente una torre di vittoria o una aggiunta alla moschea per il prete per chiamare i fedeli a preghiera, è fatta con arenaria rossa e si rastrema in alto, cominciata nel 1199 da Qutb-ud-din e completata da Iltutmish, la torre, oggi, ha cinque piani, ma i visitatori non é permesso di salire oltre il primo piano.
Mehrauli, vicino a Qutb Minar, ha diversi monumenti vecchi. Una tomba che risale ai tempi di Akbar, molti pozzi con gradini scavati nei primi anni del regno mogol, un reliquiario del XIII secolo usato come cimitero per diversi meno famosi governatori mogol, ed un grande serbatoio, HauzeShamsi, costruito da Iltutmish nel 1230. Il sito di questo serbatoio, si dice, fu suggerito a lui dal Profeta Muhammad che gli apparve in un sogno. Le acque di questo serbatoio, si crede, siano sacre. Sulle rive di questo serbatoio sta Jahaz Mahal, costruito con arenaria grigia e rossa, che deriva il suo nome dalla sua forma a nave. Datato dal periodo Lodi (1451-1526), questo monumento è usato oggi per la festa, "Phoolwalon Ki Sair".
Qualche chilometro a nord della torre Qutb e Hauz-Khas, c'é un grande serbatoio costruito da Ala-ud-din Khalji per gli abitanti di Siri. Feroze Shah Tughlak lo riparò e fece rimuovere la melma.
L'edificio più importante che circonda il serbatoio è la tomba di Feroz Shah. Il suo vano dalla porta con campate ad architrave e la sua ringhiera di pietra sono i caratteri dell'architettura pre-islamica che poi furono adottatti negli edifici musulmani. A nord ed a ovest della tomba è 'madrasa' a forma di 'L', una scuola per educazione religiosa. La sua aula magna ed altre aule, le finestre con traliccio e nicchie profonde sono uniche. Nel 1398, quando Timur invase Delhi, egli si accampò a Hauz Khas.
Fu il primo dei Tughlak, Ghiyasuddin che costrui la fortezza di Tughlakabad su una collina rocciosa, otto chilometri da QutbMinar. Questa cittadella ottagonale con un perimetro di 65 chilometri e mura di pietrisco alte 10-15 metri è quasi completamente in rovina, ma stranamente, la tomba di Ghiyasuddin, construita durante la sua vita, è intatta. Non c'è nessuna spiegazione soddisfacente per le sue mura straordinariamente ripide. Un'altra caratteristica rimarchevole è il riapparire della trave combinata perfettamente con l'arco. Entro il cortile sono le massicce camere di sicurezza sotterranee usate, apparentemente, per il deposito della ricchezza del sovrano. Ibn Batutah, un viaggiatore contemporaneo ha scritto: "Là dentro egli (il sovrano) depositò un grande tesoro […] costruì una cisterna in cui si versava l'oro liquefatto che poi diventò una massa solida."
Tre chilometri a sudest di Tughlakabad, nel distretto Gurgaon di Haryana, è 'Surajkund', un serbatoio costruito, si dice, dal sovrano leggendario della dinastia Tomara, Surajpal nel X Secolo. E' una delle poche tracce esistenti dell'architettura indù in vicinanza di Delhi. I suoi argini semicircolari di pietra rinchiudevano l'acqua piovana dalle colline di Aravali. Un tempio del sole (Suraj), si dice, esisteva all'ovest. Feroze Shah Tughlak, grande restauratore degli edifici di Delhi, restaurò anche questo serbatoio. Due chilometri a sudovest di Delhi, è la diga di Anangpur attraverso un burrone stretto che irrigava i campi sotto. Dicono che essa fu costruita da Anangpal, fondatore di Delhi.
Andando da Surajkund verso nord, nella direzione del centro di Delhi, il visitatore è colpito da una cupola in marmo bianco. Questa cupola fa parte della tomba di Humayun all'incrocio dei Mathura Road e Lodhi Road, costruita nel 1565 dalla moglie devota, Hamida. E' una pietra migliare dell'architettura mogol e il precorritrice del Taj Mahal. E ispirata allo stile persiano, ma c'è molto nella sua struttura indigena. Il concetto rudimentale della tomba in giardino esisteva anche nel periodo Lodi, ma il mausoleo di Humayun è la prima tomba construita al centro di uno squadrato giardino pianificato con un vano della porta in tutte le quattro direzioni. L'ultima tomba di questo stile è quella di Safdarjang (1735-54) che, comunque, è meno soddisfacente dal punto di vista estetico.
La tomba di Humayun si trova su una piattaforma elevata d'arenaria. La piattaforma con porticati ha diverse sale per i visitatori. Gli archi della piattaforma sono replicati su una scala più larga nella tomba che contiene diverse sale invece di essere una sola cella. La grande cupola doppia appare per la prima volta fuori dalla Persia, ma i 'Chhatri' (baldacchini) sono chiaramente indiani d'origine. La combinazione del marmo bianco e l'arenaria rossa di fronte, che avrà influenza tremenda sull'architettura mogol, è la testimonianza dell'abilità rimarchevole degli artigiani indiani.
Questa tomba contiene anche i resti di una galassia dei principi mogol molti dei quali ebbero una morte violenta. Fu anche il luogo di un episodio commovente, l'arresto dell'ultimo imperatore mogol, Bahadur Shah, dei suoi due figli, e di un suo nipote che avevano preso rifugio là dentro durante la rivolta del 1857. I due figli e il nipote furono impiccati e i loro cadaveri furono esposti in pubblico per 24 ore al posto di polizia in Chandni Chowk.
Accanto alla tomba di Humayun è il 'dargah' (reliquiario) di un santo 'sufi', Sheikh Nizam-ud-din Auliya dal quale deriva il nome di un quartiere residenziale moderno che è vicino. Nizam-ud-din morì nel 1325. La tomba originale non esiste più. La struttura attuale fu eretta da un devoto benestante nel 1562-63 e fu modificata diverse Volte. Due volte all'anno, si tiene una fiera o "urs" per commemorare la morte di Nizam-ud-din e del poeta Amir Khusrau (che fu sepolto vicino a Nizam-ud-din Auliya). Questa fièra attira molti pellegrini da tutte le parti dell'India.
C'è un pozzo (con gradini) sacro alla porta del nord del reliquiario. Si dice che quando stavano costruendo il pozzo, Ghiyas-ud-din Tughlak costruiva Tughlakabad.

Palazzo Presidenziale

Sette Meraviglie

Foto 1

 

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