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INDIA
DELHI
Nessun'altra città in India ha avuto una storia
così lunga, continua e varia come Delhi. Durante i 3000 anni
passati ella ha visto la salita e la caduta dei grandi imperi, dominati
a turno dagli indù, dai musulmani e dagl'inglesi. Ha subìto
le invasioni degli unni ed è stata saccheggiata e devastata
da Nadir Shah. Come capitale dell'India indipendente è diventata
il centro nervoso della politica. Attraverso i secoli l'incanto di
Delhi è rimasto intatto. C'è una canzone antica che
dice. "Dilli shahr suhana aur kanchan barse neer" (la città
di Delhi è bella, dove piove oro come acqua).
Il potere e la gloria dei sovrani di Delhi sono riflessi nei monumenti
sopravvissuti. Questi monumenti si trovano nelle sette città
cosidette di Delhi. Più di mille monumenti sono elencati escludendo
le rovine che hanno una loro storia da narrare.
La città di Delhi aveva acquistato il suo attuale nome prima
dell'inizio della dominazione musulmana nel XII secolo. La tradizione
popolare rintraccia il nome a un re Dillu che, si dice, governò
nel primo secolo a.C. Ma gli storici credono che la città fosse
battezzata Dilli dai sovrani Rajput che fondarono una delle prime
città medievali di Delhi nel XI secolo. Dilli è l'equivalente
hindi di Delhi.
Dilli era probabilmente la capitale dell'Haryana odierna. La prima
referenza a questo nome si trova in un iscrizione del 1276 su un 'baoli'
(pozzo con gradini) a Palam anche se il nome già esisteva in
un'altra iscrizione un secolo prima, vicino a Udaipur in Rajasthan.
L'iscrizione di Palam menziona Yoginipura come un nome alternativo
e si riferisce al villaggio di Palamba, chiaramente lo stesso come
il villaggio odierno di Palam da cui deriva il nome dell'aeroporto
internazionale di Delhi.
Oggi, otto milioni di abitanti di Delhi abitano in un'area di 1,485
chilometri quadrati sulle rive del fiume Yamuna che scorre da un ghiacciaio
imalaiano per unirsi con il Gange ad Allahabad. La città sta
nella regione calda ed arida fra la valle Indo e la pianura alluvionale
Gangetica.
Molto poco della flora e fauna originale di Delhi ha resistito alle
pressioni d'urbanizzazione. Le uniche zone naturali che sopravvivono
oggi sono la parte settentrionale ed occidentale. Questi speroni montuosi
sono la fine trascinante della catena Aravali, una delle più
antiche montagne del mondo.
Questo angolo è caratterizzato da una vegetazione tipicamente
arida. Il 'babul' spinoso (acacia) e la casuarina con le sue foglie
a forma d'ago sono in abbondanza. Qualche scimmia dei gruppi Rhesus'
sopravvisuti si può vedere ai lati della strada. Queste scimmie
sono considerate sacre dagl'indu.
L'introduzione di parchi pianificati e foreste urbane, alberi e piante
ornamentali ha dato a Delhi la sua fama di città dei giardini.
C'è sempre qualche angolo verde, anche quando la temperatura
sale a 45° C.o più, d'estate, o si abbassa al grado di
congelamento d'inverno.
Gli alberi più comuni sono il 'neem' medicinale (Azadirachta
Indica), il sacro 'peepal'
(Ficus) e l'albero da frutto 'jamun' (Eugenia jambolana). Oltre a
questi, c'è una grande varietà di alberi fioriti che
fiancheggiano le strade in molte parti della città ed offrono
ombra e colore nei mesi caldi d'estate.
Alla fine del mese di giugno, quando arriva il monsone in città,
la stagione degli alberi in fiore finisce. A luglio, "Vanmahotsav",
è celebrato il festival tradizionale per piantare alberi. Questo
festival è stato mantenuto fin dai tempi antichi. Durante "Vanmahotsav"
si piantano alberelli alle scuole, nei parchi e altri luoghi pubblici.
Quando s'avvicina l'inverno, la maggioranza degli alberi fioriti diventano
scarni e spogli, e comincia la stagione delle piante da fiore che
continua fino all'estate.
Il miglior periodo per visitare Delhi è dopo il monsone. Da
ottobre a febbraio fa bel tempo, la stagione delle attività
culturali è al culmine, tutta la città è piena
d'attività, di crisantemi, rose e altre varietà dei
fiori di primavera che fanno la città colorita. Il parco Nehru,
il parco Mahavir e il parco Buddha Jayanti sono particolarmente attraenti.
I giardini Mughal intorno al Palazzo Presidenziale sono aperti al
pubblico durante questo periodo. Disegnati nello stile mogol, questi
giardini sono una vera festa di fiori.
Anche l'inverno è la stagione migliore per gli uccelli in città.
Una varietà degli uccelli migratori come cicogne, anitre e
gru volano giù dalla siberia e dall'Asia settentrionale. Si
possono vedere questi uccelli in ed attorno a Delhi. Molti di questi
fanno il nido al lago di Sultanpur in Haryana, vicino a Delhi e nel
giardino zoologico di Delhi.
Molte delle 1200 specie d'uccelli indiani si possono vedere facilmente
nei parchi e giardini della città. Le specie più comuni
sono bulbul' (usignolo), 'mynah' (storno) oltre a martin pescatore,
upupa e il 'drongo' nero. Ci sono piccioni sotto i cornicioni, pavoncelle
grigie e uccelli tessitori con i loro nidi pendenti.
Prima dell'arrivo degl'inglesi, Delhi aveva acquistato una sintesi
delle tradizioni indù e mussulmane e una distinta cultura indu-islamica,
piuttosto come quella della città di Lucknow. Questa cultura
fu riflessa nelle sue arti, nella sua musica, danza e nella sua lingua
dominante, Urdu. Urdu è una miscela del persiano e "Khari
Boli", la specie dell'hindi che una volto si parlava nella regione
di Delhi ed adesso è un altro nome per hindi.
Dopo l'indipendenza, il carattere di Delhi ha cambiato. Migliaia d'impiegati
statali, che sono venuti da tutte le parti dell'India, hanno dato
l'impronta burocratica alla capitale. Tuttavia, hanno portato le loro
culture diverse e perciò la città ha qualcosa d'ogni
stato.
L'incanto della città continua a trarre la gente dai villaggi
vicini ed anche dagli angoli distantissimi del paese in cerca di lavoro.
Questo mette i servizi pubblici sotto sempre maggior pressione e spinge
espansione urbana in tutte le direzioni. Delhi sta trasformandosi
di continuo le vecchie case sono rase per le nouve costruzioni, ed
interi nuovi quartieri residenziali aprono dall'oggi al domani. Stanno
cambiando i nomi delle strade per riflettere una nuova generazione,
una nuova ideologia. Per esempio, Janpath, che vuoi dire la strada
del popolo, era una volta Queen's Way. Per gli abitanti di Delhi,
le sue strade hanno un incanto antico, eloquentemente espresso da
un poeta mogol che scrisse "Kahan jayen Zauq, Dilli ki galian
chhor kar"? (Dove andremo, Zq, lasciando le strade di Delhi?)
Oggi, Delhi è una mescolanza dei vecchio e del nuovo. I 'tonga'
(vetture trainate da un cavallo) antichi acciottolano per certe strade
mentre gli aviogetti sfrecciano sopra. Saltimbanchi per strada, gli
orsi e le scimmie danzanti sono ancora fonti di divertimento in certe
parti della città. Al tempo stesso, Delhi offre i talenti più
alti in danza e musica indiana classica. Ci sono tanti uomini e donne
giovani vestiti in blue-jeans quante le donne velate che comminano
due passi dietro i loro mariti in pubblico. Questa è Delhi
che, secondo il suo poeta-re Bahadur Shah Zafar, era "il gioello
del mondo dove abitavano soltanto quelli amati dalla fortuna".
Storia
Tremila anni fa, si dice, Dhritarashtra, padre di 100
Kaurava, governò a Hastinapur sulle rive del fiume Gange. Per
attenuare il conflitto fra i suoi figli e i cinque Pandava, Dhritarashtra
diede ai suoi nipoti un territorio indipendente, Khandavaprastha sulla
riva occidentale del fiume Yamuna. I Pandava "fecero una città
con fossati profondi ed eressero alte mura intorno". Questa era
Indraprastha secondo la storia narrata nel famoso poema epico, "Mahabharata".
Indraprastha era una città degna di dei. "Aveva un palazzo
con ogni lusso, grandi case; strade
larghe ombreggiate da alberi; fontane e piazze; e negozi pieni di
merce rara. Molti cittadini e mercanti di Hastinapur ci vennero per
abitare, attratti dalla sua bellezza e convenienza" Quando i
Pandava vinsero i loro cugini con l'aiuto di Dio Krishna nella battaglia
epica di Kurukshetra, loro tornarono, si dice, a Hastinapur lasciando
Indraprastha alla cura di uno dei parenti di Dio Krishna.
Questa è forse soltanto una leggenda. Ma lavori recenti di
scavo al sito di Purana Qila, il Forte Antico, sulla riva del fiume
Yamuna a Delhi, hanno rivelato ceramica grigia con disegni semplici
dipinti di nero. Gli archeologi la chiamano "ceramica grigia
dipinta" e la datano da 1,000 a.C. Delhi faceva parte del regno
vasto dell'imperatore mauriano Ashoka che abbracciò il buddismo
dopo aver vinto una battaglia particolarmente sanguinosa a Kalinga
nello stato odierno di Orissa. Ashoka propagò sermoni del Budda
tramite editti su roccia e sui famosi pilastri di Ashoka. Un editto
minore su roccia è stato scoperto nel 1966 vicino a Srinivaspuri,
non lontano dal Yamuna e dal sito antico di Purana Qila. Evidentemente
Delhi fu situata su una delle strade principali dell'India antica.
Anche la evidenza archeologica suggerisce che la città era
continuamente abitata.
La fondazione della prima città medievale di Delhi è
attribuita a un Rajput capo della tribù Tomara. I Tomara governarono
sulle colline Aravali a sud di Delhi nella regione che oggi si chiama
Haryana. Si crede che questi Tomara si stabilirono prima nell'area
di Surajkund, vicino a Delhi dove costruirono un serbatoio d'acqua
con gradini che oggi è un luogo popolare per il picnic. Un
chilometro a lato, nel villaggio di Anangpur c'è una diga costruita
dal re Anangpal. Fu Anangpal che portò i Tomara 10 chilometri
verso l'ovest e costruì la cittadella di Lal Kot nel 1020 d.C.
E' questo il luogo dove oggi si trova la torre Qutb (Qutb Minar).
Lal Kot fu occupata un secolo dopo da un'altra tribù Rajput,
i Chauhan che erano rìvali ed ebbero controllo di tutte due
- Delhi ed Ajmer in Rajasthan-. Prithviraj Chauhan è una una
delle figure più popolari nella storia indiana, famoso per
il suo valore. Egli diventò un sovrano nel 1170 espanse Lal
Kot e aggiunse ai templi costruiti dai Tomara. Questa città
estesa fu chiamata Qila Rai Pithora.
La letteratura indiana del periodo riflette la gioia di vivere. C'era
ricchezza e prosperità, il commercio fioriva insieme alle arti
e mestieri; oro, argento e pietre preziose erano in abbondanza. Ma
tutto questo era anche un invito al saccheggio.
Prithviraj governava a Delhi quando il capo afgano Muhammad Ghuri
attraversò Punjab e Sind e marciò verso Delhi. Durante
il loro primo incontro, Prithviraj lo vinse, ma nell'alta tradizione
di cavalleria Rajput gli risparmiò la vita. L'anno seguente,
Ghuri attaccò di nuovo. Jai Chand rifiutò di aiutare;
Prithviraj fu vinto e ucciso. Questo risultò in una svolta
decisiva nella storia indiana.
Delhi passò nelle mani del vice-re di Ghuri, Qutb-ud-din Aibak
che si mise sul trono come re dopo la morte di Ghuri nel 1206. E così
Cominciò la dominazione musulmana in India. Gli storici citano
molte cause per il successo musulmano. I re Rajput erano divisi fra
loro da rivalità politica e personale.
Anche se questi Rajput erano capaci di grande eroismo ed atti individuali
di galanteria, militarmente erano inferiori ai musulmani. Gli elefanti
e la fanteria di Prithviraj, per esempio, non erano uguali alla cavalleria
di 120,000 uomini di Ghuri.
Quando Qutb-ud-din diventò il sultano di Delhi nei primi anni
del XIII secolo, egli si mise a trasformare la vita e il ritmo della
città. Per i prossimi 600 anni, Delhi era sotto la dominazione
musulmana. L'impatto dell'islamismo trovò espressione nell'arte
e nell'architettura della città e nella sua lingua, poesia
e musica, persino nelle usanze e tradizioni del popolo.
Anche prima dell'occupazione di Lal Kot da Qutb-un-din, egli aveva
cominciato distruggere i templi costruiti dai Tomara e dai Chauhan.
Egli demolì ventisette templi indù e jainisti ed utilizzò
i materiali per costruire la moschea Quwwatul-Islam. Nel 1299, egli
cominciò il Qutb Minar, la più alta torre di pietra
in India. La torre fu completata dopo la morte di Qutbun-din dal suo
successore, Iltutmish. A quel tempo, c'erano quattro regni musulmani
in India: Delhi, Bengal, Sind e Lahore. Durante il regno pieno di
battaglie di Iltutmish, l'intero territorio fu unito e il potere centralizzato
a Delhi. Per questo successo militare il re fu riconosciuto dal Califfo
di Bagdad.
Poichè i figli dissoluti di Iltutmish non erano capaci di governare,
egli nominò sua figlia sagace e dotata, Raziya Begum come suo
successore. Dopo un pò di resistenza iniziale dai cortigiani,
Raziya ottenne la corona. Ella portò vestiti da uomo e si sedette
in corte aperta e amministrò la giustizia. Ma non c'era nessun
modo di vincere il sostegno e la lealtà dei suoi cortigiani
intriganti che non volevano una donna come sovrano. Raziya e suo marito
furono uccisi dai nobili perfidi.
Per cinquant'anni il sultanato era in confusione. I Khalji e i Turchi
lottarono per il controllo di Delhi mentre i mongoli erano una minaccia
sempre presente ai confini settentrionali. Nel 1290, la dinastia degli
schiavi fu sconfitta dai Khalji.
Il loro sovrano più famoso era l'ambizioso Ala-ud-din Khalji
(1296-1316). Un amministratore severo, aveva grandi disegni di costruire
un impero e coniò monete descrivendosi come Alessandro Il".
Le sue forze respinsero invasori mongoli ed egli estese il suo regno
lontano nell'India del sud fino all'odierna Kerala e Tamilnadu.
Ala-ud-din lasciò la sua impronta anche sulla città
di Delhi. Nel 1303, egli costruì il forte circolare, Alai o
Koshak-i-Siri, "le cui mura furono fatte con pietre, mattoni
e calce ed ebbe sette porte". Fu questo forte a Siri che fu demolito
da Sher Shah. A questo sito Sher Shah costruì una nuova città
vicino alla vecchia Delhi segnata oggi dal villaggio Shahabad. Questa
era la seconda città di Delhi, ma la prima era originalmente
musulmana. Egli scavò anche un grande serbatoio per il popolo
di Siri. Oggi, vicino alle sue rovine c'è un moderno quartiere
residenziale chiamato Hauz Khas che vuol dire letteralmente "serbatoio
speciale".
Nel 1320, il regno di Khalji fu rilevato dai Tughlak, una tribù
turca. Ghiyas-us-din Tughlak (1320-25) costrui un'altra città
come la sua capitale, otto chilometri a sud-est del Qutb Minar. Tughlakabad
fu così la terza città medievale di Delhi. Figlio di
Ghiyas-uddin che era principe ereditario macchinò contro lui
ed escogitò la sua morte quando il sultano tornava da una battaglia
in Bengala.
Muhammad bin Tughlak (1325-51) era uno dei sovrani straordinari di
Delhi. Gli storici l'hanno descritto variamente come pazzo e genio.
Anche se egli governò da Tughlakbad, costrui ancora un'altra
città, Jahanpanah, fra Qila Rai Pithora e Siri. Egli era uno
studioso brillante con "un intelletto acuto, una memoria meravigliosa
ed una capacità stupenda d'assimilare conoscenze". Come
calligrafo, era un artista riconosciuto Aveva vasta conoscenza della
poesia persiana, della scienza medica e grande abilità dialettale,
perciò gli studiosi esitavano a discutere con lui. Egli vinse
tante vittorie e non perse quasi nessuna campagna. Ma anche "con
intenzioni migliori, idee eccellenti, però senza equilibrio
o pazienza o senso della proporzione, Muhhammad Tughlak fu un incapace
totale".
Il successivo sovrano Feroz Shah (1351-88) era un uomo di molto talento,
studioso, cacciatore, architetto e filantropo. Egli pianificò
edifici e canali d'irrigazione dai fiumi Sutlej e Yamuna; riparò
vecchi monumenti, Qutb Minar e Surajkund compresi, e costruì
fra le altre la città di Ferozabad, la quinta città
di Delhi. La grande cittadella con le mura alte, prima sulla riva
del fiume Yamuna, 3 chilometri controcorrente da Purana Qila, è
conosciuta oggi come Feroze Shah Kotla e ha dato il suo nome a un
famoso campo di cricket che è vicino. Costruì anche
diversi alloggi per cacciatori, uno dei quali oggi si trova entro
il recinto di Teen murti House che è stato convertito in un
museo in memoria di Jawaharlal Nehru, primo ministro dell'India indipendente.
Feroze Shah costruì anche scuole, moschee, palazzi, ponti,
pilastri monumentali ed ospedali. Ma era un musulmano fanatico anche
se sua madre era una principessa Rajput (indù).
Il dominio dei Tughlak successivi fu segnato da confusione ed anarchia.
Mentre i principi rivali combattevano fra loro a Delhi, il temuto
Timur lo Zoppo partì da Samarqand e giunse al fiume Indo nel
1398. Distruggendo tutto ciò che lo ostacolava, marciò
su Delhi. Il turco terribile mise in rotta 10,000 cavalli, 40,000
fanti e 120 elefanti dell'esercito di Delhi. Saccheggiò la
città, massacrò il popolo e facendo migliaia di artigiani
prigionieri li portò a Samarqand. Niente rimase a Delhi eccetto
il suo nome. Per due mesi non ci fu nessuna reazione. La città
rimase in confusione per 14 anni finchè i Sayyid non rilevassero
il sultanato. I Sayyid furono cacciati dai Lodi che trasferirono la
capitale da Delhi ad Agra nel 1504. Al suo culmine, il regno dei Lodi
si estese da Punjab a Bihar. Ma le ribellioni erano sempre in aria.
In questo periodo lacerato dai conflitti, l'arte e l'architettura
ristagnarono. Il tempo era maturo per un'altra invasione straniera.
"Quando Machiavelli raccoglieva materiale per "Il Principe",
scrisse E.M. Forster, "un ladrone-ragazzo, avendo bisogno di
consiglio, correva attraverso la regione montuosa dell'Asia centrale.
Il suo problema aveva già attratto l'attenzione e la comprensione
del Fiorentino: c'erano troppi re ma non sufficienti regni. Quel ragazzo
era Babur, disceso dal poderoso Timur e Chenghiz Khan. Babur non era
riuscito a vincere Samarqand, e nel 1525, invase Punjab. Nel 1526,
al campo di battaglia storico di Panipat, Babur vinse il sultano Lodi,
occupò Delhi ed Agra, e così fondò il grande
impero mogol in India.
Ma l'India non incantò l'energetico e sensibile Babur. Egli
espresse chiaramente che voleva essere sepolto a Kabul. Si dice che
quando suo figlio Humayun, che aveva 23 anni, fu ammalato, Babur girò
intorno al suo letto tre volte gridando, "Gli ho dato la mia
vita". La vita si trasferì dal padre al figlio nell'anno
1530.
Humayun governò inizialmente per dieci anni difficili, non
potendo consolidare il suo territorio. Ma durante questi anni fondò
Dinpanah (1533), una nuova città sulla riva del Yamuna, vicino
alla città antica di Indraprastha.
Nel 1540, Humayun fu cacciato dal suo nemico principale, Sher Shah
Suri afgano, uno studioso ed un amministratore abile. Sher Shah costruì
strade e piantò alberi, scavò pozzi e costruì
"sarai" alloggi per viaggiatori ed organizzò un sistema
di comunicazione a cavallo per la posta reale. Egli costruì
l'originaria strada maestra, Grand Trunk Road da Lahore a Delhi ed
Agra fino a Dhaka in Bengala di allora. Al sito della capitale Pandava,
Indraprastha e vicino a Dinpanah di Humayun, Sher Shah costruì
Purana Qila, la sesta città medievale di Delhi. Le sue rovine
si possono vedre anche oggi accanto alla strada Delhi-Agra.
Per dieci anni dopo la morte di Sher Shah nel 1545, il popolo di Delhi
soffrì molto mentre i rivali lottarono per il potere. C'era
una carestia severa ed anche pestilenza. Humayun ritrovò il
suo trono nel 1555, ma morì poco dopo. Si dice che egli scivolò
dalle scale ripide della sua biblioteca in Purana Qila e morì.
La tomba di Humayun (1565), una delle perle dell'architettura musulmana
segna la sintesi delle tradizioni persiane e indiane che fiorirà
negli anni successivi.
Quando suo padre morì, Akbar, il più grande sovrano
mogol, aveva soltanto tredici anni. Durante il suo dominio (1556-1605)
una buona sintesi della cultura indù e islamica fu raggiunta.
Questa sintesi fu espressa in arte e vita. Comunque, la storia di
Akbar appartiene in verità non a Delhi ma ad Agra che era sede
del suo governo. Anche Jahangir, figlio di Akbar, governò da
Agra anche se trasferì la sede qualche volta a Lahore, una
città che gli piacque particolarmente. Durante il regno di
Jahangir, Delhi era una città secondaria devastata da una peste
bubbonica che uccise un gran numero di persone.
La gloria imperiale di Delhi fu restituita da Shah Jahan che giunse
al trono dopo una lotta nel 1628. Dopo aver passato i primi anni del
suo regno ad Agra (che egli immortalò con la costruzione del
Taj Mahal), volse la sua attenzione a Delhi. Egli trovò le
vie congestionate di Agra troppo ristrette per le sue grandi processioni,
e perciò decise di trasferire la capitale a Delhi nel 1638.
Egli impiegò undici anni per costruire la città di Shahjahanabad
-l'ultima città medievale di Delhi- con le mura di pietrisco,
14 porte e una cittadella imponente, Lal Qua o Forte Rosso sulla riva
del Yamuna. La città poligonale aveva quartieri residenziali,
parchi e mercati, e la sua moschea, Jama Masjid era la più
grande e magnifica in India. Dai 325 anni passati, la città
murata di Shahjahanabad, vicino alle rovine della vecchia Ferozabad,
è stata ed ancora è una città viva.
Quando il poderoso Shahjahan invecchiò Delhi fu sopraffatta
di nuovo dalla lotta per il potere. Aurangazeb imprigionò suo
padre infermo e si coronò imperatore nel 1658. Egli regnò
per quasi mezzo secolo durante il quale l'impero mogol perse gradualmente
la sua gloria. Aurangazeb era un amministratore severo. I suoi sudditi
indù furono alienati dall'imposizione di una tassa speciale,
'jaziya', pagabile solamente dagli indù. Il prode sovrano Maratha,
Shivaji diventò suo nemico. I Jat; Rajput e i Sikh si ribellarono.
Nel 1625, Tegh Bahadur, un maestro Sikh, fu ucciso per non accettare
l'islamismo. Le campagne di Aurangzeb vuotarono la tesoreria, e le
attività intellettuali e culturali declinarono.
L'impero mogol si disintegrò rapidamente dopo la morte di Aurangazeb
nel 1707. Delhi soffrì sotto i sovrani successivi. Nel 1739,
l'invasore persiano Nadir Shah ridusse ciò che era rimasto
dell'impero mogol a un deserto. In un singolo giorno, migliaia di
persone furono massacrate a Shahjahanabad. Nadir Shah passò
due mesi a Delhi e saccheggiò la città rubando a man
salva ogni cosa di valore: il mercato del cambio di monete, botteghe
di gioielli; il famoso trono di pavone, "Peacock Throne"
che Shah Jahan aveva istallato nel "Red Fort" (Forte Rosso)
ed il diamante inestimabile, "Kohinoor" erano il suo bottino.
Quando partì, egli portò con sé i migliori carpentieri,
scalpellini, muratori, orefici ed altri artigiani. Shahjahanabad si
era appena ricuperata, quando fu saccheggiata di nuovo nel 1757 da
Ahmad Shah, un protetto di Nadir Shah.
Nel 1771, i Maratha misero Shah Alam II, un discendente dei mogol,
sul trono di Delhi come un re-fantoccio. La sua autorità non
si estese oltre i distretti di Delhi ed Agra. I suoi sudditi lo misero
in ridicolo: "Badshah Shah Alam/Az Dilli ton Palam (Re Shah Alam/Da
Delhi a Palam). La sua ignominia giunse al nadir, quando gli afgan
Rohilla occuparono Delhi nel 1788, e lo detronizzarono e accecarono.
Occuparono la città per più di due mesi accumulando
il bottino finchè i Maratha non la riconquistarono.
Ma durante gli anni del declino di Delhi, la storia d'India stava
cambiando radicalmente. Era la fine del XVIII secolo. Gli inglesi
si erano stabiliti lungo la costa orientale dell'India come un importante
potere politico. Lord Arthur Wellesley era il Governor-General quando
i Maratha furono sconfitti in una battaglia decisiva a Delhi dalle
forze di Gerard Lake. Il re fantoccio Shah Alam venne sotto la protezione
inglese nel 1803.
Tuttavia, Delhi non era una provincia inattiva degli inglesi. Intorno
agli anni 1850, la borghesia diventò irrequieta ed espresse
il suo scontento tramite la stampa urdu che era comprensibile all'uomo
medio. I contadini furono agitati dalle tasse oppressive e dal modo
opprimente d'esazione. Una volta la collezione del reddito e l'amministrazione
della giustizia erano passati nelle mani del Residente inglese, il
re ombra mogol aveva poco valore. Questa era la condizione di Delhi
quando cominciò la grande rivolta, chiamata "Mutiny"
dagl'inglesi a Meerut nel 1857.
Le truppe ribelli marciarono a Delhi e dichiararono il vecchio ed
impaurito imperatore mogol, Bahadur Shah come il loro re. I soldati
ribelli da tutte le parti dell'India arrivarono in massa a Delhi e
l'ultimo vestigio dell'autorità inglese nella città
sparì. I soldati, che non furono pagati a causa della rivolta,
cominciarono rapinare i ricchi europei. Una proclamazione unita degli
indù e dei musulmani sollecitò tutti gli indiani a insorgere
contro il governo alieno. Da maggio al settembre del 1857, i ribelli
tennero Delhi, occupando lo spigolo a nord vicino all'accantonamento
inglese nel villaggio Rajpur dove oggi sta l'Università di
Delhi.
Fu quando il Gen. John Nicholson arrivò da Punjab con i rinforzi
che Kashmiri Gate fu distrutto -la stessa porta ricostruita dagl'inglesi
dopo un terremoto nel 1720-. Dopo la sconfitta dei ribelli, le rappresaglie
inglesi erano severe. Il famoso poeta di quel periodo, Mirza Ghalib
scrisse. "Qui c'è un oceano di sangue davanti a me. Solo
Dio sa che altro devo ancora vedere". Gli inglesi volevano convertire
anche la famosa moschea, Jama Masjid in una chiesa.
Il più doloroso fu il destino di Bahadur Shah Zafar, ultimo
sovrano della dinastia di Timur e re-fantoccio che aveva sognato di
riprendere la gloria mogol, ma aveva perso tutto; il trono pavone,
il Forte Rosso (Lal Qila) storico e finalmente il suo regno. I due
figli suoi furono crudelmente uccisi e lui fu umiliato ed esiliato
per morire a Rangoon in Birmania. Egli scrisse dal fondo del suo dolore:
"La nostra Delhi fu un giardino di pace dappertutto.
Il suo nome stesso è stato cancellato, niente rimane eccetto
una rovina crollante".
Dal periodo turbolento di Aurangzeb, la popolazione
di Delhi era diminuita, anche se la città continuò ad
essere un centro importante di politica, di cultura e di letteratura;
ora diventò una provincia inglese. Gli inglesi avevano la loro
sede principale a Calcutta. Ma preferirono Delhi per ostentare la
loro ricchezza e magnificenza. A gennaio 1877, l'assunzione del titolo
di Kaisar-i-Hind (Imperatrice d'India) dalla regina Victoria fu segnata
da festeggiamenti pomposi che durarono una settimana e da una processione
spettacolare attraverso la città murata. Nel 1903, Edward VII
fu proclamato imperatore a un 'durbar' (corte di un re) ancora più
grandioso.
Poi, a dicembre 1911, quando peste e carestia si diffusero, il terzo
e il più spettacolare dei 'durbar' di Delhi ebbe luogo; questa
volta per onorare King George V e la regina. Questo eccitò
l'ira della stampa indiana e straniera. Un giornale inglese lo chiamò
un "burning shame" (vergogna ardente) e scrisse: "mentre
i sudditi miserabili vivono di una rendita così magra che un
vagabondo in questo paese schernirebbe, il governo indiano ha la collosità
di sprecare un milione di sterline su uno spettacolo di pompa e magnificenza
barbariche".
La decisione importante di trasferire la capitale inglese d'India
a Delhi fu presa a questo 'durbar'. La situazione in Bengala fu turbata;
Delhi, che aveva un posto speciale nelle tradizioni indù e
musulmane, sembrò l'alternativa naturale. Una commissione urbanistica
fu istituita per costruire Nuova Delhi, una delle città indiane
pianificate con massima cura.
Il luogo scelto fu l'imponente collina Raisina, circa 4 chilometri
a sud di Shahjahanabad. Era un'area fertile e salubre con ampia possibilità
d'espansione. Più di mezzo secolo fa l'area fu circondata di
villaggi. I villaggi furono evacuati e gli abitanti spostati in un
altro posto vicino al Yamuna. La concezione rimarchevole dell'architetto,
Sir Edwin Lutyen, di una città dei giardini irradiante dalla
residenza del vice-re (oggi, Rashtrapati Bhavan dove abita il Presidente
d'India) fu formalmente inaugurata nel 1930. Tutte le sue strade furono
pianificate ad angoli di 60 gradi.
Nei primi anni del XX secolo, Delhi fu presa dalla lotta per l'indipendenza
indiana. Essendo la capitale, la città fu il fuoco del fermento
politico. Nel 1912, Delhi fu la scena di lancio di un'altra bomba,
questa volta, nell'assemblea legislativa centrale. Bhagat Singh, uno
degli accusati oggi un martire riverito.
Dopo la morte di molti musulmani uccisi dai soldati inglesi dentro
la Oitt Murata nel 1919, gli indù e mussulmani insieme parteciparono
al funerale a Jama Masjid. Ma intorno al 1922, tumulti comunali scoppiarono
a Delhi e in altre città. Mahatma Gandhi osservò 21
giorni di digiuno a Delhi per purificazione.
Quando Gandhi lanciò il suo movimento non-cooperativo nel 1930,
negozi di bevande alcoliche e di merce straniera furono picchettati.
Le donne si misero a giacere davanti ai negozi di stoffa straniera
vicino la torre d'orologio in Chandni Chowk. Un residente inglese
si ricorda di aver camminato sulle donne prostate per fare la spesa.
Si dice che la prigione per donne a Lahore fu riempita con le donne
arrestate a Delhi.
Nella prima linea del movimento nazionale furono i leader della città.
Hakim Ajmal Khan, dott. M.A. Ansari, Asaf Ali e Deshbandhu Gupta.
Nel 1945, nello storico forte rosso (Lal Qila) ebbe luogo quel famoso
processo I.N.A. (l'esercito nazionale indiano) che scosse il paese.
L'I.N.A. fu fondato all'estero dal famoso patriota, Subhash Chandra
Bose con lo slogan "Dilli Chalo" (andiamo a Delhi). Gli
accusati, che erano i seguaci di Bose, furono difesi dall'avocato
Jawaharlal Nehru e da una galassia degli avvocati statisti indiani.
Il vento aveva cominciato a cambiare contro gli inglesi.
L'India fu indipendente a mezzanotte tra il 14-15 agosto 1947. Al
parlamento, il primo Primo Ministro, Jawaharlal Nehru parlò
in modo commovente del "tryst with destiny" (appuntamento
col destino) del paese. Il popolo di Delhi celebrò l'occasione
con gioia furiosa. Ma l'esilarante gioia d'indipendenza fu temperata
dal dolore della partizione. Gandhi era in Bengala cercando, con la
sua presenza, di mantenere pace fra varie comunità. A Delhi
scoppiarono i tumulti comunali che furono sedati soltanto dopo l'arrivo
di Gandhi a Delhi nel mese di settembre.
Tragicamente, Gandhi pagò la pace comunale con la sua vita.
Il 30 gennaio 1948, egli fu assassinato durante una riunione dopo
la preghiera. Delhi si immerse nel dolore. Pyarelal, biografo di Gandhi,
racconta la scena del funerale di Gandhi quando il corteo funebre
giunse a India Gate: "La gente era salita sul piedistallo della
statua di King George V spingendosi fino nell'acqua dello stagno attorno.
Gli uomini si appendevano dai pilastri che circondavano il baldacchino
sopra la statua, si vedevano seduti sul portone (India Gate) che aveva
l'altezza di 150 piedi, sui pali della luce e del telefono e sui rami
d'alberi d'ambo le parti della rotta per vedere nel modo migliore
il corteo. L'intera prospettiva centrale era un formicaio d'umanità,
quasi immobile. Il Padre della Nazione fu cremato a Rajghat sulla
riva del fiume Yamuna.
Il 26 gennaio 1950, l'India diventò una repubblica e adottò
la sua costituzione. In quei primi anni d'indipendenza, migliaia di
rifugiati arrivarono in massa dal Pakistan nella città. La
faccia di Delhi cambiò quando nuovi quartieri residenziali
si estesero in tutte le direzioni per ospitare i rifugiati. Delhi
stava per diventare la prima città del paese in tutte le sfere
della vita.
Architettura
"ANCHE LE PIETRE qui sussurrano nei nostri orecchi
dalle età passate e l'aria che si respira è pena della
polvere e del profumo del passato", disse Nehru. Con la sua lunga
e variegata storia, Delhi è una città di monumenti.
L'Archeological Survey of India elenca 1300 monumenti: alcuni sono
opere magnifiche d'architettura, altri sono in rovina, centinaia d'anni
dopo la loro costruzione.
Secoli fa, quando gli invasori musulmani, arrivarono nell'India del
nord, le fondamenta e i pilastri di quasi ogni forte preso furono
polverizzate sotto i piedi degli elefanti giganteschi. Questa è
probabilmente la ragione per cui aree considerevoli dell'India settentrionale
sono sprovviste di architettura indù, specie intorno a centri
islamici come Delhi e Ajmer.
Più tardi, invece di demolire spietatamente i templi e le altre
strutture, essi furono smontati e i pezzi furono usati nei nuovi edifici
islamici. Ed ancora più tardi, quando la presenza dei musulmani
fu consolidata, i sovrani avevano tempo di pianificare ed eseguire
i loro edifici con calma. Verso il XII secolo l'arte indigena, nel
costruire, era giunta ad un alto grado di perfezione. I muratori indiani
avevano avuto secoli d'esperienza nel creare templi di pietra monumentali.
Quando i musulmani arrivarono in India, portarono qui l'eredità
delle grandi moschee di Samarqand, Cairo, Baghdad e Damasco, nuovi
principi e nuove idee. L'arco sostituì la trave, e le cupole
e minaretti sostituirono le guglie e i tetti bassi di templi L'orrizonte
cambiò quando l'interazione fra le tradizioni indù e
musulmane raggiunse una sintesi straordinaria ai tempi di grandi mogol.
Entrando in Delhi per via aerea, si può vedere la torre Qutb
(Qutab Minar) alta 73 metri che è uno dei famosi monumenti
musulmani d'India. La maggioranza dei turisti incominciano il loro
giro dei monumenti di Delhi. Vicino, c'è la cittadella antica
dei Rajput, Qila Rai Pithora, dentro cui c'è la moschea, Quwwatul-Islam,
uno dei primi monumenti islamici ancora esistenti in India. Costruita
dagli artigiani indù, la moschea ha pilastri scolpiti di pietra,
sintetizzando le tradizioni locali e musulmane di edilizia. La facciata
arcuata di pietra, una addizione tarda, ha motivi floreali decorativi
tipicamente indù e iscrizioni in bassorilievo tipicamente musulmane.
Il famoso pilastro di ferro nel cortile risale al IV secolo ed non
è ancora corrosa. Fu portato evidentemente a Delhi dal fondatore
della città, Anangpal, un capo Rajput. Si crede che quelli,
che possono circondarlo con le loro braccia estese dietro, sono molto
fortunati.
La torre Qutb, forse inizialmente una torre di vittoria o una aggiunta
alla moschea per il prete per chiamare i fedeli a preghiera, è
fatta con arenaria rossa e si rastrema in alto, cominciata nel 1199
da Qutb-ud-din e completata da Iltutmish, la torre, oggi, ha cinque
piani, ma i visitatori non é permesso di salire oltre il primo
piano.
Mehrauli, vicino a Qutb Minar, ha diversi monumenti vecchi. Una tomba
che risale ai tempi di Akbar, molti pozzi con gradini scavati nei
primi anni del regno mogol, un reliquiario del XIII secolo usato come
cimitero per diversi meno famosi governatori mogol, ed un grande serbatoio,
HauzeShamsi, costruito da Iltutmish nel 1230. Il sito di questo serbatoio,
si dice, fu suggerito a lui dal Profeta Muhammad che gli apparve in
un sogno. Le acque di questo serbatoio, si crede, siano sacre. Sulle
rive di questo serbatoio sta Jahaz Mahal, costruito con arenaria grigia
e rossa, che deriva il suo nome dalla sua forma a nave. Datato dal
periodo Lodi (1451-1526), questo monumento è usato oggi per
la festa, "Phoolwalon Ki Sair".
Qualche chilometro a nord della torre Qutb e Hauz-Khas, c'é
un grande serbatoio costruito da Ala-ud-din Khalji per gli abitanti
di Siri. Feroze Shah Tughlak lo riparò e fece rimuovere la
melma.
L'edificio più importante che circonda il serbatoio è
la tomba di Feroz Shah. Il suo vano dalla porta con campate ad architrave
e la sua ringhiera di pietra sono i caratteri dell'architettura pre-islamica
che poi furono adottatti negli edifici musulmani. A nord ed a ovest
della tomba è 'madrasa' a forma di 'L', una scuola per educazione
religiosa. La sua aula magna ed altre aule, le finestre con traliccio
e nicchie profonde sono uniche. Nel 1398, quando Timur invase Delhi,
egli si accampò a Hauz Khas.
Fu il primo dei Tughlak, Ghiyasuddin che costrui la fortezza di Tughlakabad
su una collina rocciosa, otto chilometri da QutbMinar. Questa cittadella
ottagonale con un perimetro di 65 chilometri e mura di pietrisco alte
10-15 metri è quasi completamente in rovina, ma stranamente,
la tomba di Ghiyasuddin, construita durante la sua vita, è
intatta. Non c'è nessuna spiegazione soddisfacente per le sue
mura straordinariamente ripide. Un'altra caratteristica rimarchevole
è il riapparire della trave combinata perfettamente con l'arco.
Entro il cortile sono le massicce camere di sicurezza sotterranee
usate, apparentemente, per il deposito della ricchezza del sovrano.
Ibn Batutah, un viaggiatore contemporaneo ha scritto: "Là
dentro egli (il sovrano) depositò un grande tesoro [
]
costruì una cisterna in cui si versava l'oro liquefatto che
poi diventò una massa solida."
Tre chilometri a sudest di Tughlakabad, nel distretto Gurgaon di Haryana,
è 'Surajkund', un serbatoio costruito, si dice, dal sovrano
leggendario della dinastia Tomara, Surajpal nel X Secolo. E' una delle
poche tracce esistenti dell'architettura indù in vicinanza
di Delhi. I suoi argini semicircolari di pietra rinchiudevano l'acqua
piovana dalle colline di Aravali. Un tempio del sole (Suraj), si dice,
esisteva all'ovest. Feroze Shah Tughlak, grande restauratore degli
edifici di Delhi, restaurò anche questo serbatoio. Due chilometri
a sudovest di Delhi, è la diga di Anangpur attraverso un burrone
stretto che irrigava i campi sotto. Dicono che essa fu costruita da
Anangpal, fondatore di Delhi.
Andando da Surajkund verso nord, nella direzione del centro di Delhi,
il visitatore è colpito da una cupola in marmo bianco. Questa
cupola fa parte della tomba di Humayun all'incrocio dei Mathura Road
e Lodhi Road, costruita nel 1565 dalla moglie devota, Hamida. E' una
pietra migliare dell'architettura mogol e il precorritrice del Taj
Mahal. E ispirata allo stile persiano, ma c'è molto nella sua
struttura indigena. Il concetto rudimentale della tomba in giardino
esisteva anche nel periodo Lodi, ma il mausoleo di Humayun è
la prima tomba construita al centro di uno squadrato giardino pianificato
con un vano della porta in tutte le quattro direzioni. L'ultima tomba
di questo stile è quella di Safdarjang (1735-54) che, comunque,
è meno soddisfacente dal punto di vista estetico.
La tomba di Humayun si trova su una piattaforma elevata d'arenaria.
La piattaforma con porticati ha diverse sale per i visitatori. Gli
archi della piattaforma sono replicati su una scala più larga
nella tomba che contiene diverse sale invece di essere una sola cella.
La grande cupola doppia appare per la prima volta fuori dalla Persia,
ma i 'Chhatri' (baldacchini) sono chiaramente indiani d'origine. La
combinazione del marmo bianco e l'arenaria rossa di fronte, che avrà
influenza tremenda sull'architettura mogol, è la testimonianza
dell'abilità rimarchevole degli artigiani indiani.
Questa tomba contiene anche i resti di una galassia dei principi mogol
molti dei quali ebbero una morte violenta. Fu anche il luogo di un
episodio commovente, l'arresto dell'ultimo imperatore mogol, Bahadur
Shah, dei suoi due figli, e di un suo nipote che avevano preso rifugio
là dentro durante la rivolta del 1857. I due figli e il nipote
furono impiccati e i loro cadaveri furono esposti in pubblico per
24 ore al posto di polizia in Chandni Chowk.
Accanto alla tomba di Humayun è il 'dargah' (reliquiario) di
un santo 'sufi', Sheikh Nizam-ud-din Auliya dal quale deriva il nome
di un quartiere residenziale moderno che è vicino. Nizam-ud-din
morì nel 1325. La tomba originale non esiste più. La
struttura attuale fu eretta da un devoto benestante nel 1562-63 e
fu modificata diverse Volte. Due volte all'anno, si tiene una fiera
o "urs" per commemorare la morte di Nizam-ud-din e del poeta
Amir Khusrau (che fu sepolto vicino a Nizam-ud-din Auliya). Questa
fièra attira molti pellegrini da tutte le parti dell'India.
C'è un pozzo (con gradini) sacro alla porta del nord del reliquiario.
Si dice che quando stavano costruendo il pozzo, Ghiyas-ud-din Tughlak
costruiva Tughlakabad.
Palazzo Presidenziale
Sette Meraviglie
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