Forte di Valmorbia
Valmorbia Werk - Forte di Pozzacchio




Valmorbia, Dosso e, dietro, il forte.



La costruzione del forte Pozzacchio venne avviata verso la fine del 1913 con lo scavo dell'imponente fossato di gola e lo spianamento della sommità del dosso roccioso. Il 10 aprile del 1914 erano conclusi il solo fossato e una galleria centrale a ferro di cavallo a cui si sarebbero poi congiunte le postazioni per cannoni e mitragliatrici.

Diversamente da quanto si verificò in altri cantieri militari, la mobilitazione generale del 2 agosto 1914 non portò ad una sospensione dei lavori, che furono al contrario intensificati (gran parte di ciò che resta della costruzione risale al biennio 1914-1915). Il Genio militare austro-ungarico, constatando la crescente tensione col vicino stato italiano, cercò di rendere il forte quanto prima "capace di difesa" ed elaborò un piano di armamento provvisorio con 5 cannoni, 23 mitragliatrici e una guarnigione di 5 ufficiali e 206 uomini. Si riteneva possibile il completamento del forte entro la fine di luglio 1915 ma i lavori, ostacolati soprattutto dalla carenza di manodopera, procedettero a rilento, tanto che un rapporto del 29 marzo 1915 prendeva atto che "nell'attuale stadio di costruzione il forte si presenta come un sistema di caverne scavate nella roccia, le quali sbucano all'aperto sulle pareti di roccia in grosse aperture. Costituiscono la parte superiore del forte due pozzi per cannoni molto spaziosi e profondi in stadio semicompleto, protetti da un rivestimento di assi. In tutto il forte manca ogni arredamento e - cosa particolarmente vistosa - ogni postazione di fanteria".

Di fatto, allo scoppio del conflitto con l'Italia (24 maggio 1915), i lavori erano in corso: le avancorazze delle cupole girevoli si trovavano depositate nelle vicinanze del cantiere ed il forte era ancora disarmato. Del resto l'arretramento della prima linea di difesa deciso dal comando militare austro-ungarico di Innsbruck sancì l'abbandono della postazione il 3 giugno 1915.

Un destino diverso attendeva le cupole corazzate girevoli e gli obici da 10 cm ivi previsti: giunti alla stazione di Calliano, trovarono una nuova collocazione all'interno del sistema difensivo della Fortezza di Trento.

Il Valmorbia Werke si articolava su tre piani scavati all'interno di un dosso roccioso con accesso da nord-est e pareti strapiombanti su tre lati sulla Vallarsa. Il Genio militare austro-ungarico provvide a far realizzare un profondo fossato, controllato dal tiro delle mitragliatrici e delle fuciliere di una caponiera in calcestruzzo realizzata sullo spigolo nord-est. Un'altra postazione per mitragliatrice batteva lo sbocco della strada d'armi del fossato. Da qui alcune caverne davano accesso al cuore del sistema fortificato che si articolava a partire da una galleria a ferro di cavallo, lungo la quale trovavano spazio i ricoveri della truppa, i magazzini dei viveri, i depositi delle munizioni, le officine, i locali per gli accumulatori e l'impianto elettrogeno, le centrali telefoniche.

I dormitori erano ricavati in baracche costruite all'interno delle caverne e opportunamente isolate.
Dalla galleria centrale si diramavano i collegamenti alle postazioni per mitragliatrici e ai riflettori che si affacciavano sulla valle. Un analogo sistema di postazioni si sviluppava all'altezza del piano sottostante.

Nel cuore della montagna, un pozzo verticale di notevoli dimensioni, resa agibile da un sistema di scale in calcestruzzo armato, dava accesso al piano superiore dove avevano sede le batterie. Si trattava di un enorme blocco di calcestruzzo armato in cui avrebbero dovuto essere installate due cupole corazzate girevoli d'acciaio "Skoda" e, sul fianco destro, una cupola girevole con funzione di osservatorio, servita da un collegamento autonomo.

Sul versante orientale, due scale a chiocciola collocate alle opposte estremità sud e nord, mai completate, avrebbero dovuto collegare il cuore della fortificazione con postazioni per mitragliatrice destinate a battere il versante di accesso al forte.



Particolare


La sommità del forte


La piantina





Fotografie Fabrizio Piazza, testo tratto da: www.montagnando.it

www.vallarsa.com > Indice > Forte di Valmorbia