Vallarsesi: "Su con le rece"!

di Francesco Cavallin


Nel dicembre dell'anno scorso si è svolto a Rovereto l'atteso convegno per la strada Campogrosso-Obra con la partecipazione del dott. Marziani, Assessore provinciale all'Economia Montana, del nostro Sindaco Dott. Bussolon, del Presidente del Comitato per la Strada, del Segretario maestro Scudiero e di altri componenti il Comitato: Corino Nave, Angelo Broz, Italo Rossaro, Ottone Brun, Antonio Noriller e dal Direttore Ente Turismo di Rovereto sig. Bee.
L'argomento è sempre lo stesso: come reperire i fondi mancanti per iniziare l'opera, fondi che il Comune non può ottenere, trattandosi in via definitiva di oltre 100 milioni su un totale di 550 occorrenti. Dal maestro Scudiero è stata fatta un'ampia esposizione del perchè questa strada va costruita, motivi che si possono così riassumere:

1) Apertura di una nuova via di comunicazione fra il Trentino e il Veneto, con un costo molto economico in confronto all'utilità che ne deriva.
2) Valorizzazione della parte più bella della Vallarsa con il rendere possibile l'accesso ai monti Lessini: gemme della nostra terra.
3) Richiamo per gli abitanti delle industriose e ricche zone della valle dell'Agno (Recoaro, Valdagno, Montecchio, Arzignano, Chiampo) per un turismo estivo e invernale.
4) Possibilità di costruzioni residenziali nella zona di Campogrosso e malga Siebe, tali da arrestare, con la creazione di nuove fonti di lavoro, il doloroso e continuo esodo della nostra gioventù.
5) Valorizzazione dei boschi e dei prati di proprietà comunale, oggi non apprezzati appieno appunto per la mancanza di una strada.

Tutti questi motivi sono stati ribaditi dal nostro Sindaco, il quale non sa più dove battere la testa per ottenere la concessione di un mutuo per l'inizio dei lavori.
La risposta di Marziani è stata esplicita: tutto l'interessamento possibile anche se ci saranno difficoltà notevoli da rimuovere.
Ora, cari amici vallarsesi, si tratta invece di agire noi tutti assieme come popolazione. In questo è bene che l'opinione pubblica vallarsese sia unita e inattaccabile. Abbiamo un argomento fortissimo, a mio parere, per farci appoggiare la richiesta di un contributo provinciale.
Nel 50° della fine della prima guerra mondiale Trento e Trieste riceveranno una cifra colossale (si parla di 4 miliardi) per la storica ricorrenza. E cosa vuol fare Trento con la somma che riceverà?
Costruire un Auditorium. Se noi, Vallarsesi, non riusciamo a far sentire la nostra voce e far valere i nostri diritti, siamo ben povera gente! Ricordate voi, vecchi, le vostre sofferenze del 1916, i vostri morti, le vostre case distrutte, il vostro esilio? Ecco: è giunta l'ora di dire: abbiamo tanto sofferto, siamo stati tanto trascurati e dimenticati e lo siamo tuttora; molti di coloro che ci governano a livello provinciale o regionale conoscono la Vallarsa appena sulla carta geografica (dove potrebbero scrivere, come si faceva nell'antichità per le zone sconosciute: Hic sunt leones). Come singoli non vogliano nulla, ma come cittadini vallarsesi PRETENDIAMO che del miliardo e mezzo che toccherà a Trento, almeno 100 milioni vengano dati alla Vallarsa in riconoscimento delle indicibili sofferenze sopportate e della grandissima importanza storica della nostra terra che ha nei suoi confini Passo Buole, il Pasubio e Corno Battisti.
Domandiamo questa somma per fare una strada che andrà a beneficio di tutti: di veneti e di trentini, di italiani e di stranieri, non per un Auditorium, bellissima cosa in sè, ma che irride nella sua magnificenza alle più concrete necessità del popolo.
Amici della Vallarsa, il Bollettino Parrocchiale, scritto per il trionfo della fede e della giustizia, vi invita a seguire la vicenda della Obra-Campogrosso con passione, con entusiasmo, con fermezza: se queste righe le leggeremo solo noi, a Trento ci sentiranno tutti; popolo unito e compatto, in nome della nostra antica e odierna sofferenza di montanari, noi andremo a dire alto il nostro diritto, a far sentire il nostro giudizio, a protestare contro coloro che vogliono i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.

Voce della Vallarsa 1968 - FG.



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