Le due strade della Vallarsa

di Francesco Cavallin


Ora che le strade della nostra valle sono l'argomento di più viva attualità e su di esso si è fermato con tutta la sua attenzione il Consiglio comunale, torna forse interessante conoscere la loro storia fino dalle origini.
Indubbiamente sia la strada della sponda destra del Leno come quella della sponda sinistra hanno avuto nell'antichità grandissima importanza per le comunicazioni con la pianura veneta. Quando i barbari invasori scesero ad occupare l'italia avrebbero ben voluto salire per la Vallarsa e scendere poi verso Recoaro e Schio anzichè arrivare per Verona e più velocemente per gli altipiani di Lavarone, ma allora le due vie di comunicazione non erano tali da poter provvedere ad un rapido transito.
Comunque già gli antichi Romani avevano capito l'importanza strategica della Vallarsa e costruirono il castello di Lizzana e fortilizi sulla cresta di Campogrosso e Pian delle Fugazze. Strade non ne fecero perchè le giudicavano dannose alla loro sicurezza militare.
La storia archiviata della Vallarsa comincia nel 1200, quando molti signori del luogo convennero nel palazzo vescovile di Trento per stabilire.., tasse e gabelle e poter così mantenere in efficienza i loro castelli.
Nel 1260, siccome Vicenza ben capiva l'importanza di una comunicazione diretta con Trento che evitasse quella più lunga attraverso Verona, qualcuno pensò di costruire una strada che transitasse per Schio ed arrivasse a Rovereto, ma poi la proposta cadde perchè Trento non era direttamente interessata.
Invece, anche se non molto comoda, fu costruita in quei tempi una via che congiungeva Rovereto con Recoaro attraverso Campogrosso perchè a Monte di Mezzo vi era una miniera con probabile fonderia a Speccheri. Quando la miniera si esaurì gli abitanti cominciarono a coltivare la terra che li tenne uniti e legati in tal modo alla valle. Così la strada fu prolungata sotto lo Zugna per arrivare alla Pieve di Lizzana, ferma rimanendo quella già tracciata tra Campogrosso e Recoaro.
Tale via di comunicazione fu poi utilissima per far passare rinforzi da Venezia a Brescia assediata dai Visconti, dato che quella attraverso Verona era tagliata dal nemico. Curioso ed indicativo il fatto che i Vallarsesi erano fedelissimi alla repubblica veneta, tanto da ricevere come riconoscimento una forte diminuizione delle tasse: questo avvenne nel 1439. Nel 1547 la strada della sponda sinistra del Leno fu oltremodo utile per combattere l'Arciduca Sigismondo che aveva occupato Rovereto, prima roccaforte veneta contro le invasioni del nord.
Come si vede, la strada della sinistra Leno vanta una anzianità notevole su quella destra, lungamente avversata nella sua costruzione perché sarebbe stata una facile maniera per scendere a Schio. Tale avversione fu ripetuta anche nel 1770 quando il governo austriaco propose alla repubblica veneta la sua costruzione, nuovamente respinta.
Non si potè però accantonare l'iniziativa della gente vallarsese che nel 1792 costruì, solo con le proprie forze, una prima rudimentale via di comunicazione da San Colombano a Pian delle Fugazze.
Con la Rivoluzione Francese, le conseguenti guerre napoleoniche e il nuovo ideale dell'unità dei popoli, tutti gli ostacoli posti in nome della sicurezza degli stati confinanti caddero, cosicchè il progetto, relativo alla costruzione della strada, fu approvato a Mosca nel 1812 da Napoleone.
La realizzazione della tanto discussa e contrariata via di comunicazione fu concretizzata neI 1822 dietro ordine dell'imperatore Francesco I, mentre sul versante vicentino la rotabile era pronta dal 1817.
Così sulla strada della destra Leno ebbero inizio i commerci col vicentino tanto importanti per il progresso economico della Vallarsa e fu così completamente abbandonata la strada più vecchia che congiungeva, in sinistra Leno, Recoaro con Rovereto.
Come avvenne l'inaugurazione della strada di Pian delle Fugazze e dei fatti succedutisi su questa, ne riparleremo alla prossima uscita del bollettino.

Voce di Parrocchia 1965 - F.C.



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