La mobilitazione per la scarcerazione di Paolo Dorigo, in carcere con l’accusa e la condanna di "terrorismo" da oltre 11 anni, sta coinvolgendo molte persone. Paolo, nonostante il suo stato di salute, nonostante il pronunciamento per la revisione del processo da parte del Consiglio d’Europa, è condannato da un Magistrato di Sorveglianza, quello di Spoleto, a rimanere rinchiuso in un carcere speciale, da dove ha denunciato pubblicamente vessazioni di ogni genere. [...]
La storia di Paolo e la violenza delle istituzioni carcerarie che ne minacciano la vita, sono un’esempio di come lo stato di guerra globale permanente investe completamente tutta la società: la guerra "interna", la restrizione dei diritti e delle libertà, la violazione sistematica e puntuale di ogni "garanzia", sono il tratto distintivo e ordinativo di un sistema planetario di comando che tutti subiamo, in ogni momento della nostra esistenza, in Iraq come in Italia.
Tantopiù se non ci comportiamo secondo gli “ordini” impartiti dai codici imperiali. Tantopiù se non obbediamo, se scioperiamo, se denunciamo pubblicamente le ingiustizie, se lottiamo per i diritti, se non accettiamo le verità di regime, se ci schieriamo dalla parte di chi soffre.
La battaglia per la libertà di Paolo Dorigo è una battaglia da condurre insieme. E’ per noi uno di quei momenti che unisce umanità a diserzione dalla guerra dell’Impero, quella che produce milioni di morti tra miseria e bombardamenti, in ogni angolo del mondo. E’ una lotta per dire che Paolo non è solo, e che i “professionisti” del terrore sono in realtà quelli che vorrebbero vederlo morto in carcere, o che lo hanno condannato e perseguitato.
Appello degli avvocati difensori di Paolo Dorigo
Vittorio Trupiano e Sergio Simpatico, considerato che il prigioniero politico Paolo Dorigo ha già scontato oltre 11 dei 13 anni di una condanna per la quale da più di 5 anni il Comitato dei Ministri presso il Consiglio d’Europa ha richiesto allo Stato Italiano di provvedere ad immediato giudizio di revisione della medesima in quanto inflittagli in aperta violazione della Legge sul giusto processo;
considerato di non poter affatto condividere il parere espresso dal Magistrato di Sorveglianza di Spoleto in data 16.11.04, il quale, nel rigettare l’istanza di differimento dell’esecuzione della pena, ha motivato pure con la circostanza che trattasi di una debilitazione fisica "indotta volontariamente" dal condannato e che mai potrà dar adito ad un rinvio dell’esecuzione della pena;
considerato che la Legge (art. 147 c.p. ed art. 684 c.p.p.) nonchè la Carta Costituzionale non operano alcun distinguo fra grave infermità indotta o sopravvenuta, e che, pertanto, al cospetto di una incompatibilità col regime carcerario inframurario, quale che ne sia la causa, è obbligatoria la sospensione dell’esecuzione della pena;
considerato, infine, che la soluzione del è oramai improcrastinabile e che in ogni caso deve essere salvaguardata la vita di Paolo Dorigo, allo scopo di attuare una pacifica e democratica protesta contro una situazione a dir poco grottesca e vergognosa, dichiarano che il prossimo 25 novembre, con inizio alle ore 12, procederanno ad incatenarsi lungo il muro di cinta della casa di reclusione di Spoleto, invitando quanti altri giuristi democratici e colleghi ad emulare il loro gesto, a difesa del diritto alla salute, del diritto al giusto processo, dello Stato di diritto, per il rispetto e l’ottemperanza delle sentenze della Corte Europea, nonchè come protesta al protrarsi di un’assurda, liberticida ed assassina carcerazione.
Avvocato Vittorio Trupiano
Avvocato Sergio Simpatico
CSO Rivolta Marghera.CSO Morion Venezia
Disobbedienti ribelli alla guerra nordest
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speciale Paolo Dorigo:
http://italy.indymedia.org/archives/display_by_id.php?feature_id=2137
Paolo Dorigo libero!
Paolo Dorigo è ormai in fin di vita.
Detenuto presso il carcere circondariale di Maiano di Spoleto dopo un processo che la Corte Europea per la salguaguardia dei Diritti dell´Uomo e delle Libertà ha stabilito essere non giusto, è in sciopero della fame da più di 60 giorni per ottenere il diritto di essere visitato in un ospedale pubblico alla presenza dei suoi avvocati e familiari.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri dell´Unione Europea, Jan Petersen recentemente ha confermato la violazione e l´inadempienza dell´Italia che ha ignorato i numerosi espliciti inviti delle autorità europee a riaprire il procedimento e la revisione della condanna. Nonostante ciò la sua condizione continua a essere ignorata. L´ultima decisione del Tribunale di Soveglianza di Spoleto del 16 novembre scorso ha rigettato l´istanza di scarcerazione provvisoria richiesta per le sue condizioni di salute.
Sottoscrivi l´appello per Paolo sul sito articolo21.
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